capisco il senso di cosa scrivi e lo condivido (qui e ora). noto solo che il tentativo catalano di secessione si connota come un atto illegittimo rispetto alla legge in vigore, cioe' come un atto di forza. molte secessioni (quasi tutte) sono state atti di forza, non e' quello il problema. il punto e' che, se anche le ammanti di pacifismo e di democrazia, sempre atti di forza restano. venderle come "rivoluzioni democratiche", al limite, oltre a essere un atto poco responsabile da parte di una leadership politica, puo' essere perfino dannoso.
non il tentativo catalano ma la politica in sé è un atto di forza.
Legittimo o illegittimo dipende tutto da chi scrive/parla e da come considera chi compie l'atto politico che si sta valutando.
Il jobs act non è un atto di forza?
Che sia legittimo lo determina l'idea che il governo di un assetto liberale lo sia. Per me non lo è affatto, è la dittatura mascherata di una parte specifica, motivo per cui la sua legittimità è più discutibile di quel che sembra.
la politica non come opinione ma come atto è necessariamente espressione di forza.
Può non essere espressione di violenza, ma lo è sempre di forza.
Questo è il problema che inficia questa discussione: si pretende di riportare a opinione quel che si da come atti di parti in conflitto e si sottolinea una presunta peculiarità forzosa a una parte laddove invece è una caratteristica generale della politica.
Il problema è invece tutto di legittimità in presenza di dualismo di poteri (ed in questo, solo in questo, si possono fare paragoni col passato e dire che anche in altri contesti come la Russia solo se stiamo alla legittimità costituita, cosa però non scontata, si considera il secondo potere illegittimo).
La legittimità non è stabilita dalla legge, ma dal fine politico. Perché la legge altro non è che una risultante del fine politico, compreso la legge liberale.
E in aggiunta io non potrò mai stare nel campo di rajoy.
Questo è un problema non solo di questa discussione, ma proprio a sinistra in generale.