una premessa: sto seguendo questo topic per capire e infrmarmi meglio su quello che sta succedendo in spagna, leggo pero' delle risposte che tendono a personalizzare molto la duscussione, toni molto tranchant, che non aiutano molto la discussione, addirittura che chi non condivide l'indipendenza Catalana non puo' essere mai considerato di sinistra: se il tenore e' questo temo non si vada molto lontano
Ho letto gli articoli postati, li ho trovato molto interessanti, aiutano sicuramente ad approfondire, ma, purtroppo, almeno per quel che mi riguarda, non fugano le mie perplessita' e i miei dubbi, infatti ancora non capisco che tipo di indipendenza stanno perseguendo i catalani e che quadro politico (confini inclusi) si verrebbe a creare con questa indipendenza.
Non capisco neanche perche e' cosi fuori luogo affermare che i catalani siano stufi di condividere la ricchezza creata con il resto della spagna (affermazione tra l'altro condivisa all'interno dell'articolo di Contropiano postato da FD), e non capisco il significato dell'ideale "progressista, inclusivo, solidarista" dei catalani in relazione alla richiesta di indipendenza... magari so de coccio io ma non lo riesco a conciliare a men o di non farlo a chiacchiere.
Non capisco perche affermare con tanta facilita' che una Cosituzione sottoscritta, diventi improvvisamente carta straccia, e la trovo anzi una affermazione molto pericolosa, soprattutto pensando a quello che e' la nostra realta' e la nostra Costituzione.
Non capisco perche e' tanto diversa la richiesta di separazione delle regioni del Nord italia da quella Catalana, se e' vero che sia da una parte che dall'altra una fetta della popolazione interessata non appoggia la richiesta di indipendenza
Vorrei ad esempio parlare con un catalano per capire se e quali concessioni sono state fatte a Barcellona negli anni, se anche per loro avviene quello che succede qui con le regioni a statuto speciale, che in qualche modo riconoscono un'identita, e una particolarita' senza per questo concedere il diritto a separarsi in modo unilaterale.
Sono il primo a riconoscere il diritto all'autodeterminazione di un popolo, ma non posso accettare che i diritti di una parte siano a danno del resto di una popolazione che fino a poco tempo fa a condiviso oneri e onori di un essere stato, e non credo lecito che a decidere per tutti sia una parte sola. Ci sono delle regole, c'e una legalita' all'interno della quale ci si deve muovere anche per cambiarle le regole, altrimenti e' un "faccio quello che cazzo me pare".
Probabilmente non si doveva arrivare a questo scontro, ma non riesco ANCORA a capire di chi e' la responsabilita' maggiore di tutto quello che sta succedendo, magari capiro'