interessante
https://www.vice.com/it/article/vb7ywj/il-referendum-in-catalogna-visto-da-un-italiano-che-vive-a-barcellona
l'articolo mi sembra molto sincero e non condizionato, tuttavia risente di una scarsa, e anche dichiarata con onestà, conoscenza della politica spagnola/catalana.
Faccio un esempio: non è che puigdemont, il governatore, è indipendentista perché vuole fare la storia.
Lui ha giocato una partita, come in passato, per strappare con il referendum maggiore autonomia. All'indipendenza non pensava proprio, è un moderato.
Il problema è che non ha considerato l'estremismo del governo centrale, che alzando lo scontro ha fatto finire in minoranza le posizioni autonomiste (come si legge anche nell'articolo) a favore delle indipendentiste. Oggi il governatore si dichiara indipendentista per non essere scalzato dal processo che si è radicalizzato e Lui, se vuole avere un ruolo e non cederlo ai radicali, non può che dichiararsi tale.
È la politica dei movimenti baby. Una democrazia che si impone sulla base dell'attivismo (e le posizioni) di massa.
Rispetto alla questione in sé:
Come persona di sinistra, e anche come storico, Non riconosco nello stato nazione una forma assoluta, ma contingente, funzionale ad una fase storica.
Se penso/desidero un potere più vicino ai cittadini questo non può che prevedere il rafforzamento di istituzioni locali, piuttosto che un allontanamento stile Ue.
La questione non è dove poni il confine ma che rapporto hai con l'esterno.
Un processo storico augurabile, di sinistra per come la vedo io, prevede un doppio movimento verso il locale e federato/solidale con quel che ha attorno. Con precisi impegni reciproci.
Guardiamo al confederalismo democratico kurdo, tutto fuorché una forma istituzionale individualista o particolaristica.
Anche perché altrimenti la comune di parigi, principale esempio di socialismo applicato (molto più che altri esempi più famosi) andrebbe vista come un caso di particolarismo estremo.
Lo stato è l'istituzione funzionale ad un'altra classe. Non vedo per quale ragione difenderla se davanti si ha un processo progressivo.
Lo è? Stiamo a vedere, la sfida è aperta e mi sembra che le forze progressive abbiano un peso molto rilevante.
Per capire la situazione questo articolo è molto buono sul descrivere l'intero panorama:
www.contropiano.org/news/internazionale-news/2017/09/22/catalogna-comunque-vada-madrid-gia-perso-095810Cosi come questo a livello di riflessione:
www.communianet.org/rivolta-globale/catalogna-1-o-non-un-passo-indietro-sul-diritto-decidereDissi i due articoli ti rispondono ampiamente.