La (mala) movida

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La (mala) movida
« il: 25 Ago 2022, 21:25 »
Apro questo topic per raccogliere esperienze e suggerimenti circa questo fenomeno notturno che sta condizionando la vita di molte famiglie,  perlopiù residenti nei centri storici di città e paesi italiani (ma non solo).
Chi,  come il sottoscritto,  ha avuto la sfortuna di veder trasformare il tranquillo negozio di dischi sotto casa nell'ennesimo Wine bar con tanto di Dehors e frequentato,  fino a notte fonda,  da ragazzi che bevono,  ascoltano pessima musica,  a volte litigano,  sbraitano,  pisciano sui portoni ecc., avrà visto la sua vita cambiare notevolmente,  poco sonno e tanta rabbia, sperando ogni sera che tutto finisca presto,  godendo del turno di riposo settimanale e rassegnandosi ad una notte insonne se viene annunciato il concerto della cover del Vasco Rossi di turno.
Grazie anticipatamente per i vostri commenti.


Re:La (mala) movida
« Risposta #1 il: 26 Ago 2022, 08:27 »
Tanti anni fa ho vissuto un anno in una via molto frequentata del quartiere Colonne di S. Lorenzo a Milano. Chi conosce Milano sa di che parlo.
Beh in un anno avrò chiamato i vigili una decina di volte, ma anche loro hanno le mani legate spesso.
A me facevano incazzare quelli che spaccavano le bottiglie a terra senza motivo, la mattina dopo sembrava di camminare per le strade di Beirut anni 80.
Per non parlare delle vomitate sparse ovunque, uno schifo.

Offline Gulp

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Re:La (mala) movida
« Risposta #2 il: 26 Ago 2022, 08:31 »
Che coraggio a vivere in Colonne, non lo farei mai
Re:La (mala) movida
« Risposta #3 il: 26 Ago 2022, 08:43 »
Che coraggio a vivere in Colonne, non lo farei mai

25 anni, appena arrivato a Milano.
Sapevo poco di quartieri da evitare.

Offline giggio

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Re:La (mala) movida
« Risposta #4 il: 26 Ago 2022, 09:24 »
È un argomento molto complesso, ho già visto un paio di centri storici evolvere (per me) in maniera negativa, diventando solo contenitore di locali, facendo scappare chi chi ci viveva e facendo morire i negozietti che c'erano.

Ora vivo in centro storico a Genova.
in certi vicoli non puoi semplicemente viverci ed è un peccato.
Re:La (mala) movida
« Risposta #5 il: 26 Ago 2022, 11:07 »
E' davvero complicato come argomento, non voglio demonizzare gli esercenti di queste attività notturne, ma li inviterei ad alzare gli occhi e guardarsi intorno, osservare chi abita al di sopra dei propri locali e immedesimarsi in loro.
Ho visto un uomo sui 50 anni farsi legare fuori da un balcone in modo che sembrasse crocifisso, urlare "bastaaaa!" fino all'arrivo dei carabinieri.
Il giorno successivo è ricominciato tutto come se non fosse successo niente.
Tutto questo io lo vivo da almeno 10 anni, ci siamo costituiti in associazioni spontanee, abbiamo fatto decine di esposti alla procura della repubblica, ai carabinieri, alla polizia, ai vigili urbani, abbiamo chiamato l'ARPA per far misurare i decibel. Dopo circa tre mesi due dipendenti dell'ARPA sono arrivati in piena notte, hanno installato nelle nostre case degli apparecchi per misurare i rumori ed effettuato tali misurazioni a finestre aperte e chiuse. Vi dico solo che a finestre chiuse i rumori superavano di tre volte quelli consentiti.
Hanno quindi provveduto ad elevare un verbale all'esercente, notificandogli tramite il comune un decreto di chiusura coatta di tre giorni, al termine dei quali egli non avrebbe più potuto diffondere musica nè effettuare spettacoli musicali.
Gli spettacoli sono cessati, ma la musica dagli altoparlanti no.
E' una guerra, in estate è anche peggio e non credo finirà mai.
Se anche provassi a vendere casa, dovrei farlo rimettendoci tanti soldi (semprechè qualcuno voglia acquistarla).
Re:La (mala) movida
« Risposta #6 il: 26 Ago 2022, 13:15 »
io per fortuna ero in affitto, sono scappato dopo un anno.
Comunque c’è gente che ama vivere in quei posti, magari non perdi soldi nel vendere.

Offline cippolo

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Re:La (mala) movida
« Risposta #7 il: 26 Ago 2022, 13:46 »
Capisco di che parlate.  È un argomento difficile. Più difficile,anno dopo anno, andare a pulire. È senza parlare delle tentate aggressioni e lancio di bottiglie perché li disturbiamo. La notte ormai applichiamo questa tattica. Ho 10 operai? All'ultimo andiamo tutti insieme. Mandare 2 operai soli era diventato troppo rischioso specialmente per donne e ragazze

Offline FatDanny

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Re:La (mala) movida
« Risposta #8 il: 26 Ago 2022, 14:01 »
provo a portare anche l'altra faccia della medaglia, tenendo conto che a  40 anni ormai la movida non me vede e che in generale frequentando spazi occupati mi ha sempre visto poco.
Però....
sti ragazzi che si pretende facciano la sera?
Perché io sono d'accordo che è un assurdo aver trasformato quartieri in divertimentifici, ma io mi domanderei pure quale modello di divertimento viene offerto ai giovani.
Praticamente ogni spazio sociale oggi è stato messo a profitto. Nelle piazze non si può stare per decoro.
I rave guai a parlarne, tocca mannà la polizia! (si è letto anche qui sopra d'altronde)
 Idem se vengono occupati spazi, visti come ritrovo di zecche kommmuniste quando spesso e volentieri sono stati polo d'attrazione proprio di giovani che altrimenti non avevano altri luoghi, a prescindere dalla politica

Quindi quando si esce tocca avere soldi perché senza soldi non c'è spazio in cui andare.
Restano i  locali in cui si balla o quelli in cui si beve.
per chi non ha tanti denari la soluzione "bere per strada" diventa oggettivamente quella più sostenibile.
Nei locali, per le leggi vigenti, ti cacciano in piena notte per strada. Cazzi tuoi se stai sballato, cazzi tuoi se vai a fa danni.

Per come la vedo io è totalmente sballato il modello che si mixa con il moralismo bigotto italiano che fa schifarcazzo.

1) servirebbero spazi sociali GRATUITI, modello playground (perché in italia sono così pochi?), che offrano una socialità che sia differente dal "bevi in compagnia". Nulla contro il bere, ma cazzo famo pure altro

2) i locali, come in germania, devono restare aperti fino a mattina inoltrata per far calare alcool e sostanze.
Perché si, la gente la notte si sballa e no, farci i conti non significa incentivare, significa ridurre i danni

3) le licenze dei locali non possono essere liberalizzate a sto modo.
perché vedi che bei danni fa il libero mercato senza criteri? Che hai quartieri fatti quasi integralmente di locali notturni, da cui vengono espulsi i residenti storici esasperati.
Se un quadrante ha già tot locali stop. A meno che non si stia parlando di zone dedicate lontane da quelle residenziali e allora vabbé , possiamo pure fare un lunapark notturno

4) se ci sono situazioni di feste autorganizzate (non per forza rave) che non rappresentano pericolo o disturbo per chi partecipa o chi risiede nei dintorni non c'è alcuna ragione per fermarle, né per far intervenire le forze dell'ordine, porca la miseriaccia.

5) anche lo sballo è una cultura. Chi non l'ha mai provato si fidi di chi è o era addentro.
Fare campagne generaliste di condanna su "la droga" "il bere" "lo sballo" non serve a un cazzo.
Anzi, fa venire voglia di drogarsi per evitare i conati di vomito davanti a sta roba.
Favorire la consapevolezza sulle sostanze, sugli effetti, sui comportamenti che ti salvano la vita non incentiva, aiuta. chi ne fa uso ma pure tutti gli altri.
Toglietevi dalla testa che il divieto serva a limitare il fenomeno. Serve solo a fare più danni, ma sta cosa il bigottismo italiano non la capirà mai.


O si perseguono gli obiettivi della socialità e della convivenza basate sul rispetto reciproco o quelli dei dogmi moralisti e del profitto che, come conseguenze indirette, ha quelle che vediamo tutti i weekend. In alcuni quartieri anche tutti i giorni.
Re:La (mala) movida
« Risposta #9 il: 26 Ago 2022, 14:32 »
provo a portare anche l'altra faccia della medaglia, tenendo conto che a  40 anni ormai la movida non me vede e che in generale frequentando spazi occupati mi ha sempre visto poco.
Però....
sti ragazzi che si pretende facciano la sera?

Perché io sono d'accordo che è un assurdo aver trasformato quartieri in divertimentifici, ma io mi domanderei pure quale modello di divertimento viene offerto ai giovani.
Praticamente ogni spazio sociale oggi è stato messo a profitto. Nelle piazze non si può stare per decoro.
I rave guai a parlarne, tocca mannà la polizia! (si è letto anche qui sopra d'altronde)
Idem se vengono occupati spazi, visti come ritrovo di zecche kommmuniste quando spesso e volentieri sono stati polo d'attrazione proprio di giovani che altrimenti non avevano altri luoghi, a prescindere dalla politica

Quindi quando si esce tocca avere soldi perché senza soldi non c'è spazio in cui andare.
Restano i  locali in cui si balla o quelli in cui si beve.
per chi non ha tanti denari la soluzione "bere per strada" diventa oggettivamente quella più sostenibile.
Nei locali, per le leggi vigenti, ti cacciano in piena notte per strada. Cazzi tuoi se stai sballato, cazzi tuoi se vai a fa danni.

Per come la vedo io è totalmente sballato il modello che si mixa con il moralismo bigotto italiano che fa schifarcazzo.

1) servirebbero spazi sociali GRATUITI, modello playground (perché in italia sono così pochi?), che offrano una socialità che sia differente dal "bevi in compagnia". Nulla contro il bere, ma cazzo famo pure altro

2) i locali, come in germania, devono restare aperti fino a mattina inoltrata per far calare alcool e sostanze.
Perché si, la gente la notte si sballa e no, farci i conti non significa incentivare, significa ridurre i danni

3) le licenze dei locali non possono essere liberalizzate a sto modo.
perché vedi che bei danni fa il libero mercato senza criteri? Che hai quartieri fatti quasi integralmente di locali notturni, da cui vengono espulsi i residenti storici esasperati.
Se un quadrante ha già tot locali stop. A meno che non si stia parlando di zone dedicate lontane da quelle residenziali e allora vabbé , possiamo pure fare un lunapark notturno

4) se ci sono situazioni di feste autorganizzate (non per forza rave) che non rappresentano pericolo o disturbo per chi partecipa o chi risiede nei dintorni non c'è alcuna ragione per fermarle, né per far intervenire le forze dell'ordine, porca la miseriaccia.

5) anche lo sballo è una cultura. Chi non l'ha mai provato si fidi di chi è o era addentro.
Fare campagne generaliste di condanna su "la droga" "il bere" "lo sballo" non serve a un cazzo.
Anzi, fa venire voglia di drogarsi per evitare i conati di vomito davanti a sta roba.
Favorire la consapevolezza sulle sostanze, sugli effetti, sui comportamenti che ti salvano la vita non incentiva, aiuta. chi ne fa uso ma pure tutti gli altri.
Toglietevi dalla testa che il divieto serva a limitare il fenomeno. Serve solo a fare più danni, ma sta cosa il bigottismo italiano non la capirà mai.


O si perseguono gli obiettivi della socialità e della convivenza basate sul rispetto reciproco o quelli dei dogmi moralisti e del profitto che, come conseguenze indirette, ha quelle che vediamo tutti i weekend. In alcuni quartieri anche tutti i giorni.

Grazie FD!

Rimarco quel "altra faccia della medaglia" perché le problematiche sollevate all'inizio del thread sono giuste e rispettabilissime.




PS:
"Quindi quando si esce tocca avere soldi perché senza soldi non c'è spazio in cui andare."

FD, so che sei d'accordo, lo aggiungo solo che anche per divertirsi a casa la discriminante è il censo

Abito al Torrino, i miei figli hanno amici figli di benestanti di Mostacciano, dell'Eur, di Torrino nord, eccetera, e amici figli di persone che arrivano a fine mese più o meno agevolmente (Spinaceto, Decima, Acilia,...). In alcune case è praticamente impossibile incontrarsi: piccole, con genitori che non escono la sera perché non possono permetterselo, assenza di personale di servizio che poi rimetta a posto (la mattina dopo i genitori devono andare al lavoro e i figli a scuola/università//lavoro). In altre non ci sono problemi: spazi dedicati proprio alla socialità come sale hobby, balconi attrezzati, giardini, vasche con idromassaggio, piscine, camere e letti per rimanere a dormire, genitori spesso fuori casa che incentivano  figli e figlie a organizzare cose a casa per stare più tranquilli, personale di servizio che poi sistema tutto avendo comunque nel frattempo altri spazi ancora "vivibili"
Re:La (mala) movida
« Risposta #10 il: 26 Ago 2022, 14:54 »
provo a portare anche l'altra faccia della medaglia, tenendo conto che a  40 anni ormai la movida non me vede e che in generale frequentando spazi occupati mi ha sempre visto poco.
Però....
sti ragazzi che si pretende facciano la sera?
Perché io sono d'accordo che è un assurdo aver trasformato quartieri in divertimentifici, ma io mi domanderei pure quale modello di divertimento viene offerto ai giovani.
Praticamente ogni spazio sociale oggi è stato messo a profitto. Nelle piazze non si può stare per decoro.
I rave guai a parlarne, tocca mannà la polizia! (si è letto anche qui sopra d'altronde)
 Idem se vengono occupati spazi, visti come ritrovo di zecche kommmuniste quando spesso e volentieri sono stati polo d'attrazione proprio di giovani che altrimenti non avevano altri luoghi, a prescindere dalla politica

Quindi quando si esce tocca avere soldi perché senza soldi non c'è spazio in cui andare.
Restano i  locali in cui si balla o quelli in cui si beve.
per chi non ha tanti denari la soluzione "bere per strada" diventa oggettivamente quella più sostenibile.
Nei locali, per le leggi vigenti, ti cacciano in piena notte per strada. Cazzi tuoi se stai sballato, cazzi tuoi se vai a fa danni.

Per come la vedo io è totalmente sballato il modello che si mixa con il moralismo bigotto italiano che fa schifarcazzo.

1) servirebbero spazi sociali GRATUITI, modello playground (perché in italia sono così pochi?), che offrano una socialità che sia differente dal "bevi in compagnia". Nulla contro il bere, ma cazzo famo pure altro

2) i locali, come in germania, devono restare aperti fino a mattina inoltrata per far calare alcool e sostanze.
Perché si, la gente la notte si sballa e no, farci i conti non significa incentivare, significa ridurre i danni

3) le licenze dei locali non possono essere liberalizzate a sto modo.
perché vedi che bei danni fa il libero mercato senza criteri? Che hai quartieri fatti quasi integralmente di locali notturni, da cui vengono espulsi i residenti storici esasperati.
Se un quadrante ha già tot locali stop. A meno che non si stia parlando di zone dedicate lontane da quelle residenziali e allora vabbé , possiamo pure fare un lunapark notturno

4) se ci sono situazioni di feste autorganizzate (non per forza rave) che non rappresentano pericolo o disturbo per chi partecipa o chi risiede nei dintorni non c'è alcuna ragione per fermarle, né per far intervenire le forze dell'ordine, porca la miseriaccia.

5) anche lo sballo è una cultura. Chi non l'ha mai provato si fidi di chi è o era addentro.
Fare campagne generaliste di condanna su "la droga" "il bere" "lo sballo" non serve a un cazzo.
Anzi, fa venire voglia di drogarsi per evitare i conati di vomito davanti a sta roba.
Favorire la consapevolezza sulle sostanze, sugli effetti, sui comportamenti che ti salvano la vita non incentiva, aiuta. chi ne fa uso ma pure tutti gli altri.
Toglietevi dalla testa che il divieto serva a limitare il fenomeno. Serve solo a fare più danni, ma sta cosa il bigottismo italiano non la capirà mai.


O si perseguono gli obiettivi della socialità e della convivenza basate sul rispetto reciproco o quelli dei dogmi moralisti e del profitto che, come conseguenze indirette, ha quelle che vediamo tutti i weekend. In alcuni quartieri anche tutti i giorni.
Trovo giuste alcune tue considerazioni, ma il tuo punto di vista è quello dell'avventore, del ragazzo che vuole passare una serata in compagnia di amici, bere qualcosa (non necessariamente esagerando), ridere, scherzare, conoscere gente, ascoltare musica.
Io ti porto dalla parte opposta, operai, gente che lavora, bambini, tanti anziani.
Chi, come me, lavora, si alza ogni mattina alle 06,30 e, se va bene, torna a casa non prima delle 18,30, dal lunedi al venerdi. Poi cena, poi Tv, poi verso le 23,00 vorrebbe dormire.
E qui subentra la malamovida, cioè musica, sempre più alta a richiamare qualche distratto avventore.
Si va avanti fino almeno alle 02,00 (nel frattempo qualcuno ha già chiamato qualche forza di polizia che risponde puntualmente di avere la pattuglia già impegnata in altre attività e che, appena possibile, farà intervenire qualcuno (quasi mai successo), poi rimane il chiacchiericcio, le risate, le botte (e le botti che dal dehors vengono riportate nel locale), si fanno quasi le 03,00 e quasi non si riesce a prendere sonno per i nervi a fior di pelle, consapevoli di doversi svegliare comunque alle 06,30 e, soprattutto, che domani, e dopodomani, e il giorno successivo ancora sarà la stessa cosa.

Offline FatDanny

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Re:La (mala) movida
« Risposta #11 il: 26 Ago 2022, 15:03 »
ambedue le parti hanno la loro dignità e le loro esigenze come dice giustamente MisterFaro, trovo sbagliato e anche controproducente fare la gerarchia di chi ha più ragione.
Si finisce solo per alimentare reciproci egoismi.

non è che la vecchia ha più diritto di risposarsi del giovane di divertirsi. Sono due esigenze diverse per cui la cosa che dovrebbe valere è il reciproco rispetto, non l'affermare quale viene prima.
E quindi in quali modi possono essere compatibili, quali no e cosa tocca fare per renderli.

Dire semplicemente "io me alzo alle 6.30 e ho la priorità, del resto non mi interessa" non genera reciproca comprensione.
Cioè alla fine un giovane potrebbe dire "sticazzi del vecchio, ha già campato e fatto le cose sue, vedesse de morì così abbiamo  risolto noi e lui".
Tu dici che lavori dalle 6.30 alle 18.30, quello ti può dire - come molti giovani -  che da cameriere a mezzanotte ha appena  staccato e ora vorrebbe vivere pure lui e de non rompercazzo te e il sonno.


Ora, quello che io trovo dannosa è questa guerra tra persone alimentata da un modello che è il vero responsabile.
Tu hai diritto di dormire, le persone anziane di riposarsi, i giovani di divertirsi e fare baldoria fino alle 8 de mattina. la questione è quindi che ci siano SPAZI ad hoc, che i quartieri residenziali vengano lasciati al loro scopo, con  un numero adeguato ma non eccessivo di locali, che gli spazi pubblici come li vorrebbe retake sono merda inutile, mentre invece vanno vissuti  perché offrono  forme di socialità diversa, ecc ecc senza che mi ripeto.

Reciproca comprensione, reciproco rispetto, reciproca soddisfazione dei bisogni.
Se non c'è questo ognuno campa male pensando  solo alle proprie esigenze specifiche.
Re:La (mala) movida
« Risposta #12 il: 26 Ago 2022, 15:54 »
Ok Fat, tutto bene, ma il mio bisogno di sonno non manca di rispetto a loro.

Il loro bisogno di divertimento, intendiamoci, quello chiassoso, rissoso e appunto come dice AS, malsano, me calpesta riccamente le gonadi.

Offline FatDanny

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Re:La (mala) movida
« Risposta #13 il: 26 Ago 2022, 16:01 »
non è il tuo bisogno di sonno a mancare di rispetto a loro, ma il fatto che tra tutte le esigenze si ritrovano del tutto compressi e privi di spazi di libero sfogo.
Tu devi dormì, sulle scalinate dei monumenti non ce se deve sedè, i  locali devono guadagnare, le feste gratis non si possono fare manco in posti abbandonati da decenni, tutta una serie di necessità esterne che portano però alla  fine dei conti a non avere tutte ste grandi alternative. Soprattutto se non hai soldi.

E questo si, è una mancanza di rispetto. Il fatto che sia impersonale non la rende meno tale.
E come sempre i meccanismi impersonali so  quelli più zozzi, perché nessuno se li accolla e quindi perseverano indisturbati.
Al pischello che fa casino gli urli, ad un intero modello di divertimento/intrattenimento che je fai? Co chi te la prendi?
Re:La (mala) movida
« Risposta #14 il: 26 Ago 2022, 16:29 »
Non saremo mai daccordo sul mettere sullo stesso piano delle necessità assolute, come quella del diritto a riposare  dopo una giornata di lavoro o solo perchè si è stanchi, con la voglia di divertirsi o rilassarsi davanti ad un bicchiere di birra.
Non che io non sia stato giovane o che non mi sia divertito, ma qualche anno fa si beveva nei locali e non fuori, si ballava nei locali, si ascoltava musica nei locali.
Ora bisogna farlo fuori perchè se non appari non esisti, quindi è tutta un'orgia di localini di 20 mq. che però occupano le strade con i loro dehors, riscaldati dalle stufe in inverno ma rigorosamente in strada, con le loro ignobili musiche reggaeton, tagliere e prosecco. E a frequentarli non sono solo giovani, ma anche tanti tiratardi di mezza età che non si arrendono.
 

Offline Goceano

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Re:La (mala) movida
« Risposta #15 il: 26 Ago 2022, 16:38 »
Il problema e sembra sempre una frase fatta, che molti (NON TUTTI!) giovani oggi non sanno divertirsi, è questa la verità, perchè che bisogno c'e di spaccare una bottiglia di birra a terra dopo che l'hai bevuta? Di strillare, di fare baccano solo per il gusto di farlo? Il problema parte sempre da lontano, le famiglie non sono più come una volta, e posso dirlo con cognizione di causa, visto che lavoro nella scuola.

Offline FatDanny

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37178
Re:La (mala) movida
« Risposta #16 il: 26 Ago 2022, 17:12 »
Erano gli anni 90 e io andavo a far saltare tutti i citofoni del circondario coi botti.
O a da foco ai cassonetti (brutta cosa, non si fa, oggi lo so all'epoca no). O a fare mille altre cose altrettanto riprovevoli.
Si, da adolescenti si fa casino per fare casino e no, non è perché "oggi non sanno più come divertirsi".
per altro, esattamente quel che dici tu lo diceva un quarantenne negli anni '80, paro paro, spiccicate parole, che a sua volta nei '60 aveva subito le stesse parole di uno vent'anni più vecchio.
Evidentemente la questione è un'altra se si ripete tra generazioni la questione del sapersi divertire.

Non saremo mai daccordo sul mettere sullo stesso piano delle necessità assolute, come quella del diritto a riposare  dopo una giornata di lavoro o solo perchè si è stanchi, con la voglia di divertirsi o rilassarsi davanti ad un bicchiere di birra.
Non che io non sia stato giovane o che non mi sia divertito, ma qualche anno fa si beveva nei locali e non fuori, si ballava nei locali, si ascoltava musica nei locali.
Ora bisogna farlo fuori perchè se non appari non esisti, quindi è tutta un'orgia di localini di 20 mq. che però occupano le strade con i loro dehors, riscaldati dalle stufe in inverno ma rigorosamente in strada, con le loro ignobili musiche reggaeton, tagliere e prosecco. E a frequentarli non sono solo giovani, ma anche tanti tiratardi di mezza età che non si arrendono.
 

vedi, il fatto non è essere o meno d'accordo.
Anzi, il problema che ti sto segnalando è proprio che tu vedi le tue necessità e le assolutizzi e così fanno i giovani sotto casa. E vi fottete a vicenda.
Se capissi che non si tratta di relativizzare il tuo indiscutibile bisogno di riposo probabilmente avresti maggiore capacita di comprendere e di venire compreso. comprendere le necessità altrui non significa negare le proprie. Questo è un grande problema di oggi e riguarda anche te, non "apparire".

Anche perché scusame, ma secondo te davvero centinaia di giovani si mettono a bere fuori da celestino a san lorenzo per apparire? Ma che stai a dì? Sarà forse che celestino, essendo un bar con pochi tavoli, può permettersi di far pagare poco? Così come i negozietti al pigneto? Sarà che se vai in un locale (esistono pure oggi eh, ci si continua ad andare) se prendi due birre stai già a 9-10 euro, quindi circa il doppio?
giusto, si deve ballare non sotto casa tua, ma nei locali. siamo d'accordo. Ma allora devi fare in modo che questi spazi esistano e siano accessibili. Non che me chiedano 15 euro all'ingresso, perché significa che per la serata devo prevedere 50 euro minimo tra tutto.

la questione è che tu sei esasperato e quindi capisco che non ne voglia sapere.
Quello che sto cercando di dirti è che pure quei pischelli, nel fare così, palesano altre forme di esasperazione. E così non se ne esce. Finisce che quel pischello sentendoti te dice "ah sai che c'è? Visto che me odi e me rompilcazzo me piazzo proprio sotto la finestra tua e non te faccio dormì. De principio".
te allora je tiri il piscio, quello te insulta, te scenni.
Sai quante ne ho viste così in fotocopia? A decine, se non a centinaia.

Per me assolutizzare le proprie necessità e confliggere non è la soluzione, perché in modi diversi avete ragione ambedue. Altrimenti fate pure, scannateve, che io me ne sto in campagna e gli unici che fanno casino la notte so i cani miei che mortacciloro so come pischelli.
Non fanno un cazzo, mangiano pane a tradimento e la notte se scatenano.

Offline cippolo

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Re:La (mala) movida
« Risposta #17 il: 26 Ago 2022, 19:15 »

O a da foco ai cassonetti (brutta cosa, non si fa, oggi lo so all'epoca no).

No i cassonetti. Me caduto un mito.

Offline FatDanny

*****
37178
Re:La (mala) movida
« Risposta #18 il: 26 Ago 2022, 19:32 »
Oh ma a 12 anni mica avevo una coscienza politica, volevo solo fare il teppista  :=))

Offline mr_steed

*
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Re:La (mala) movida
« Risposta #19 il: 26 Ago 2022, 20:22 »
Oh ma a 12 anni mica avevo una coscienza politica, volevo solo fare il teppista  :=))

l'inno del dodicenne FD :=))

 

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