Come si declina questo diritto? In concreto dico.
Questione sacrosanta!
Certo non si deve pretendere la bacchetta magica, come tutti i diritti deve essere qualcosa cui tendere. Ma "tendere" non come alibi ma come obiettivo con la consapevolezza che non potranno facilmente essere risolte tutte le situazione e che si potrebbero creare altre problematiche. Un po' come TUTTI i diritti, come ad esempio il diritto alla sicurezza personale; esiste, viene perseguito ma continuano ad esserci aggressioni, furti, stupri e omicidi, e ci impedisce alle volte un liberatorio farsi giustizia da soli.
Ai principi base elencati da FD
Chi vuole se la compra, scegliendo dove vivere e in che tipo di casa.
Chi vuole lo stesso ma senza impegnare un capitale, se la affitta.
Chi non vuole o non può gli viene assegnata, ma senza poter scegliere come si farebbe con un bene proprio.
aggiungo alcune questioni marginali su aspetti pratici:
- tu Ente Locale (ad esempio il Comune di Roma/Roma Capitale...) possiedi delle case tutto sommato prestigiose (es: centro Città), o le destini direttamente a chi ha bisogno di un alloggio ma non può permetterselo oppure capitalizzi (vendendolo o affittandolo a prezzi vicino a quelli di mercato) e con il ricavato soddisfi il bisogno abitativo (in appartamenti meno costosi) di più persone.
- tu Ente Locale (ad esempio il Comune di Roma/Roma Capitale...) devi reperire alloggi per l'emergenza abitativa, non ci lucri sopra affittando stabili (ad esempio a Tor Tre Teste) pagandoli il doppio del prezzo di mercato per accontentare gli amichi tuoi e dell'ennesimo ottavo re della città.
- tu Azienda territoriale per l'edilizia residenziale (ad esempio l'ATER...) non sperperi i fondi assegnati in un sottobosco di clientele e di assunzioni di amichi dell'amichi e manutieni e controlli il tuo patrimonio, anche adeguando gli affitti (o vendendo gli appartamenti) quando le persone hanno migliorato la propria situazione economica.
Sono
solo alcuni esempi di come potersi avvicinare a garantire il diritto alla casa.