Tutti coloro che, in questi decenni, hanno provato a costruire "qualCosa" alla "sinistra" del Partito, fanno sempre lo stesso errore: vogliono creare aggregazione su basi culturali, non di classe.
guarda te se mi devo trovare d'accordo con zanzalf...
detto questo dobbiamo intenderci su cosa intendiamo per classe.
Per me oggi non c'è proprio la classe, è questo il problema.
Dire che non c'è la classe non significa dire che non ci sono i lavoratori.
I lavoratori ci sono, ma a differenza della controparte sono del tutto isolati, atomizzati, rinchiusi nel loro ultra-particolare. Non c'è quella che una volta si sarebbe chiamata "la Classe per sé" (o "il movimento operaio").
Pensare che si possa ricreare un soggetto "di classe" senza capire come si ricostruiscono le relazioni di classe è come voler rappresentare un'istanza ideale, d'opinione appunto, che però materialmente non ha un suo soggetto di riferimento.
E quindi non può che essere aleatoria nelle sue velleità di peso politico.
Puoi anche rappresentare il 20% degli elettori se te dice bene. Tsipras era riuscito a rappresentarne anche di più. ma se poi non hai una società che concretamente mette in piedi un modello di relazione sociale alternativo, con quel 20% ci fai poco.
Cosa intendo concretamente?
Che una classe è fatta di un rapporto di forza effettivo.
Classe è... le case occupate di San Basilio.
Classe è... le fabbriche recuperate che producono senza padroni e permettono a chi ci lavora di campare
Classe è... servizi autorganizzati nei quartieri dagli stessi abitanti o dalle associazioni di abitanti
Insomma Classe è quel che QUI E ORA ti permette di fare a meno (in termini parziali, è chiaro) della logica mercantile del capitale.
Se e quando hai questo ti poni il problema di come dargli rappresentanza politica e capacità egemonica generale.
Anche perché altrimenti rappresenti cosa?!?!