La cultura democratica

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Offline Zanzalf

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La cultura democratica
« il: 09 Feb 2016, 11:17 »
C'è chi ne è completamente sprovvisto. Ecco uno stralcio illuminante del contratto che firmeranno gli automi di Grillo candidati a Roma:

«Il candidato accetta la quantificazione del danno d’immagine che subirà il M5S nel caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto»


Offline Tarallo

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Re:La cultura democratica
« Risposta #1 il: 09 Feb 2016, 11:21 »
C'è chi ne è completamente sprovvisto. Ecco uno stralcio illuminante del contratto che firmeranno gli automi di Grillo candidati a Roma:

«Il candidato accetta la quantificazione del danno d’immagine che subirà il M5S nel caso di violazioni dallo stesso poste in essere alle regole contenute nel presente codice e si impegna pertanto al versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto»

Se il PD facesse una cosa simile, il vantaggio e' che i suoi parlamentari avrebbero i soldi per pagare.

Offline Thorin

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Re:La cultura democratica
« Risposta #2 il: 09 Feb 2016, 11:24 »
Se lo facesse pure il PD potrebbe tranquillamente rinunciare ai rimborsi elettorali  :)

Online FatDanny

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Re:La cultura democratica
« Risposta #3 il: 09 Feb 2016, 11:30 »
Perché invece governare a botte di decreti, mettere in piedi un enorme macchina per il voto di scambio con la comunità cinese a milano in modo di far vincere Sala alle primarie del centrodestra, non accogliere nessuna delle richieste provenienti dalle parti sociali eccezion  fatta per Confindustria & friends è indice di cultura democratica?

Meno male va, e io che pensavo di essere finito in un regime che di democratico manteneva solo la forma, stretto nella morsa tra regime autoritario della troika e populismi.
Ora sto più tranquillo

 :sisisi:

Offline carib

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Re:La cultura democratica
« Risposta #4 il: 09 Feb 2016, 11:31 »
Non penso di essere OT perché il titolo è molto generico, quindi, a proposito di automi e di cultura democratica:

"Abbiamo saputo che durante il prossimo Festival di Sanremo ( probabilmente martedì 9) si esibirà anche Elton John, famoso non solo per le sue canzoni, ma anche per il suo matrimonio gay e per avere acquistato due figli attraverso l’affitto dell’utero di due donne.
E’ molto probabile che tale artista, prima o dopo l’esibizione canora, esterni la propria opinione a favore delle unioni civili, proprio nelle ore in cui il Senato starà votando sul ddl Cirinnà.
Per manifestare il nostro totale dissenso verso questi spot gratuiti e unilaterali a favore di una legge che consideriamo dannosa per il nostro Paese, invitiamo tutti a SPEGNERE LA TV DURANTE L’ESIBIZIONE DEL CANTANTE INGLESE.
E’ uno dei tanti modi con cui il popolo vero può manifestare la propria opposizione nei confronti dell’ attuale “pensiero unico” che ci vogliono imporre.
In tal senso abbiamo inviato una lettera al Direttore Rai, al Presidente Rai e a Carlo Conti."


Comitato Famiglia Educazione Libertà
Associazione nonni 2.0

Offline Zanzalf

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Re:La cultura democratica
« Risposta #5 il: 09 Feb 2016, 12:36 »
Carib, il titolo è generico, ma quello che riporti è più in continuità con il Family Day, no?

Diverso è sui discorsi del governare per decreti, che come tema ci sta eccome. E' giusto un tantinello meno sconcertante che trattare i propri militanti come dipendenti, anche formalmente. La penale per danno di immagine sottointende una concezione del tutto padronale del partito: roba mia. Un eccesso di decreti attiene invece alla dialettica tra Governo e Parlamento, ed ha una via di uscita del tutto democratica: la sfiducia. Ma se non c'è la sfiducia vuol dire che Governo e Parlamento sono in sintonia.

Offline Thorin

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Re:La cultura democratica
« Risposta #6 il: 09 Feb 2016, 12:58 »
Carib, il titolo è generico, ma quello che riporti è più in continuità con il Family Day, no?

Diverso è sui discorsi del governare per decreti, che come tema ci sta eccome. E' giusto un tantinello meno sconcertante che trattare i propri militanti come dipendenti, anche formalmente. La penale per danno di immagine sottointende una concezione del tutto padronale del partito: roba mia. Un eccesso di decreti attiene invece alla dialettica tra Governo e Parlamento, ed ha una via di uscita del tutto democratica: la sfiducia. Ma se non c'è la sfiducia vuol dire che Governo e Parlamento sono in sintonia.

Comunque sei fantastico, riesci ad unire tutto il forum sotto la bandiera dell'anti-PD  :beer:

Scherzi a parte Za', nel partito c'è un regolamento, se entri nel partito ne sei a conoscenza e lo devi rispettare, qual'è il problema?

Offline Zanzalf

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Re:La cultura democratica
« Risposta #7 il: 09 Feb 2016, 13:06 »
Ah beh, se per questo anche nella Yakuza c'è un regolamento. Ma non si presenta alle elezioni giapponesi.
Re:La cultura democratica
« Risposta #8 il: 09 Feb 2016, 13:08 »
Comunque sei fantastico, riesci ad unire tutto il forum sotto la bandiera dell'anti-PD  :beer:

Scherzi a parte Za', nel partito c'è un regolamento, se entri nel partito ne sei a conoscenza e lo devi rispettare, qual'è il problema?

Che il regolamento è antidemocratico.

"Uno vale uno"? Ehe?
Re:La cultura democratica
« Risposta #9 il: 09 Feb 2016, 13:10 »
Partito Democratico (300 deputati e 112 senatori)
Movimento 5 Stelle (91 deputati e 35 senatori)
Forza Italia (55 deputati e 41 senatori)

I primi tre partiti per numero di PARLAMENTARI (anche se stiamo dimenticando l'importanza di questo ruolo...), un totale di 446+188=534, quelli che si contendono la guida di questo Paese.
Tra monarchie e oligarchie stiamo messi proprio bene.

Cosa fare?

Offline carib

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Re:La cultura democratica
« Risposta #10 il: 09 Feb 2016, 13:20 »
Sempre in termini di tutela della cultura democratica del nostro Paese, per esempio io comincerei dalla riforma del Concordato. Sarebbe un bel segnale di svolta. E cito Carlo Troilo:


Propongo alle forze politiche ed alle associazioni laiche una manifestazione di protesta che si svolga a Roma l’11 febbraio quando le massime autorità politiche nazionali e romane si recheranno in processione a “baciare” la pantofola del Papa in via Po – nella sfarzosa sede dell’Ambasciatore delle Santa Sede presso lo Stato italiano – per celebrare l’anniversario del Concordato firmato nel 1929 da Benito Mussolini e malauguratamente inserito nella Costituzione repubblicana per volere della DC e con il vergognoso sostegno di Palmiro Togliatti.

Ecco le ragioni della mia proposta.

Le ragioni “storiche”
Nel 1984 il governo Craxi definì con la Chiesa Cattolica una revisione del Concordato del 1029 che portò a modifiche di grande rilievo, facendo cadere tre dei punti essenziali del Concordato di Mussolini: quella cattolica smise di essere la “religione di Stato”; il suo insegnamento nelle scuole divenne facoltativo; fu abolita la congrua. Le scelte politiche degli anni e dei governi successivi – compreso quello dello stesso Craxi – si mossero però in direzione opposta a quella che ci si poteva attendere dopo la revisione del Concordato, riportando in essere, sia pure senza dirlo e sotto mentite spoglie, i privilegi accordati nel 1929 e revocati nel 1984 e portando il costo della Chiesa per lo Stato italiano al livello stratosferico di 4 miliardi l’anno.

Alcune delle ragioni maturate nell’ultimo anno

1. Il Papa fa piombare su una capitale disastrata un Giubileo Straordinario destinato a complicare per un intero anno la vita dei romani, senza benefici economici per la città, come dimostra lo scarsissimo afflusso di pellegrini. Il sindaco Marino promette il sostegno di Roma, pur chiedendo al Governo un intervento finanziario.
2. Lo stesso Papa – rispondendo alla domanda “concordata” con un giornalista – tratta con disprezzo il sindaco della capitale d’Italia e concorre in modo decisivo alla sua caduta. Il Papa “punisce” così il sindaco che ha osato istituire i registri dei testamenti biologici e delle unioni civili ed ha fatto registrare le nozze gay contratte all’estero da nostri concittadini.
3. Gli scandali finanziari, morali e sessuali dello Stato del Vaticano fanno apparire Buzzi e Carminati come dei galantuomini. Si tocca il fondo con la vicenda del Cardinal Bertone che per ristrutturare la casa offertagli dal Vaticano ed in cui vive, inspiegabilmente, con tre suore e una segretaria, sottrae duecentomila euro, per finanziare i lavori, al Bambin Gesù, che ogni anno salva la vita a migliaia di bambini, provenienti da tutta Italia (come dice Paperone: “Strapperò le bambole alle orfanelle in lacrime”).
4. Contro qualsiasi tentativo dello Stato di introdurre nuovi diritti civili la Cei solleva barricate. Sulle Unioni civili anche il Papa (che parlando degli omosessuali si era chiesto: “Chi sono io per giudicare?”) si allinea al no delle gerarchie. Editorialisti moderati dei maggiori quotidiani denunciano “l’ingerenza” della Chiesa nelle vicende dello Stato italiano.
5. Praticamente senza preavviso – e per rianimare un Giubileo fallimentare – il Papa manda in giro per Roma una teca di vetro con la salma di Padre Pio. Il servilismo del governo e delle autorità romane raggiunge il suo culmine: 8.000 poliziotti impegnati per otto giorni, tratti di Lungotevere chiusi al traffico, cittadini infastiditi.

Queste le richieste che dovranno emergere dalla manifestazione.

Le richieste al Governo e al Parlamento
1. Abolire o modificare le leggi che hanno sterilizzato le riforme introdotte con la revisione del 1984, soprattutto in materia di distribuzione dell’8 per mille e di insegnamento della religione.
2. Dopo aver valutato le possibilità giuridiche di abrogare il Concordato, affrontare con il Vaticano il problema di rilevanti modifiche dello stesso.

Le richieste alla futura amministrazione capitolina
1. Misure incisive per fare in modo che gli immobili del Vaticano paghino l’Imu
2. Verifica dei finanziamenti pubblici alle scuole cattoliche, vietati dalla Costituzione
3. Definizione di un “protocollo” per regolare “gli eventi” del Vaticano, i cui costi dovranno essere co-finanziati e le cui modalità concordate con il Campidoglio per ridurre al minimo il disagio dei cittadini romani.


[ndc: La frase attribuita a Bergoglio è sbagliata. Lui disse: "Chi sono io per giudicare un gay"]

Online Rorschach

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Re:La cultura democratica
« Risposta #11 il: 09 Feb 2016, 13:41 »
Il 'contratto' è un clamoroso autogol, sicuramente incostituzionale e dunque nullo.

Un tale rapporto sancisce l'assoluta sfiducia nei candidati, che si ritengono non in grado di prendere decisioni autonome in base al contesto nel quale operano.

Speravo, in tutta onestà, fosse una bufala.

Credo, in tutta onestà, di poterli comunque preferire alla nuova democrazia cristiana, a marchini e alla draghetta.
Re:La cultura democratica
« Risposta #12 il: 09 Feb 2016, 14:42 »

Offline Thorin

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Re:La cultura democratica
« Risposta #13 il: 09 Feb 2016, 14:58 »
Che il regolamento è antidemocratico.

"Uno vale uno"? Ehe?

Mister, non sono d'accordo, per me un regolamento di un partito, o di una associazione, non è mai antidemocratico perchè entrando a far parte di quell'associazione l'hai accettato.
Io non mi iscrivo ad una associazione Vegana per poi pretendere di mangiare la porchetta, democrazia non significa fare come ci pare.

Ritengo molto più grave che il regolamento venga piegato per gli interessi politici, anzi sono incazzato nero!
Ma come, Di Battista non si può candidare a Roma perchè il regolamento è contrario, lo stesso regolamento che dice che i deputati devono votare in base a quanto stabilito dal web, ma in quel caso chiudiamo un occhio e diamo "libertà di coscienza"?

Questo mi fa incazzare, altro che.

Offline TomYorke

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Re:La cultura democratica
« Risposta #14 il: 09 Feb 2016, 15:38 »
Siamo in un momento di grande deficit democratico, deficit che si manifesta soprattutto nella difficoltà ad accettare il dissenso. Si va da una vera e propria multa ad una delegittimazione morale e politica di chi non ha la stessa visione della Maggioranza.

Credo, ma ovviamente posso benissimo sbagliare, che all’interno del M5S e del Pd ci sia una grande insofferenza rispetto ai dettami del Padrone nel primo caso e del Primo Ministro nel secondo. Trovo che soprattutto nel Pd le funzioni di segretario di partito e di Primo Ministro si stiano rivelando sempre meno conciliabili.

La questione poi diventa veramente pericolosa quando per fermare un certo dissenso politico si passa direttamente ad una delegittimazione MORALE. Viene spostato continuamente l’ambito di discussione, così il dissidente diventa multabile (e per i miei parametri questo è grave), fino a diventare un vero nemico della MIGLIORE ITALIA (questo per i miei parametri è insostenibile). Si arriva al punto che anche l’ultimo degli iscritti del partito si sente in diritto di valutare lo status morale di chi ha una visione diversa. 

Sarebbe, o dovrebbe essere, superfluo ricordare che la Democrazia ha un senso se tutela SOPRATTUTTO le minoranze e le resistenze alla maggioranza. Ma viviamo un periodo veramente difficile sotto questo punto di vista. Un periodo in cui la maggioranza detta le regole del dissenso, stabilisce quanto e fin dove il dissenso è accettabile (attenzione non parlo ovviamente della legge, quella vale tanto per la maggioranza quanto per la minoranza) e lo condanna moralmente stabilendo nuovi parametri, e soprattutto non politici, ma veri e propri paradigmi morali. Così il progresso viene definito talvolta buono (magari riferendosi alla Tav) e talvolta cattivo (quando si parla di maternità surrogata). Va da sé che chi si oppone alla Tav, e magari ritiene che vada aperta una fase di confronto per arrivare a legiferare sulla maternità surrogata , è proprio la rappresentazione plastica del Male. Non c’è confronto politico. C’è una forma di governo, non solo delle istituzioni ma soprattutto delle coscienze, per cui si crea un “immorale” pericoloso da fermare, si traccia una linea dove chi sta da una parte è buono, chi sta dall’altra è cattivo. E confronto non ci deve essere, ci deve essere eliminazione. Così , come davanti ad un lanciatore di sassi e molotov, chi dissente trova solo scudi alzati in difesa  non solo dell’azione inarrestabile di Governo, Partito, Movimento, ma in difesa della salute morale del nostro Paese, Partito, Movimento.
Re:La cultura democratica
« Risposta #15 il: 09 Feb 2016, 18:02 »
Pensa quanto costerebbe al pd comprarsi i parlamentari che servono a mantenere una maggioranza.
Altro che affitto a via dei giubbonari...

Offline Zanzalf

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Re:La cultura democratica
« Risposta #16 il: 09 Feb 2016, 18:09 »
Per ora la maggioranza il PD ce l'ha gratis. La democrazia funziona così, non con le franchigie sul cervello dei propri dipendenti/eletti.

Dipendenti di Casaleggio, ovvio. Ci si chiedeva chi avrebbe candidato a Roma il 5 stelle. Gegia? No, MagoG Casaleggio, col telecomando sui suoi.
Re:La cultura democratica
« Risposta #17 il: 09 Feb 2016, 18:37 »
Perchè il candidato del pd chi lo ha scelto?

Offline Zanzalf

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Re:La cultura democratica
« Risposta #18 il: 09 Feb 2016, 18:41 »
Hanno raccolto le firme i candidati. Ce ne sono quattro che sono riusciti nell'intento. Volendo avrei potuto farlo pure io: iscritto PD, potevo raccoglierle su Lazionet, no?

Adesso lo sceglieranno i cittadini, quelli veri, in carne ed ossa. Puoi venire anche tu. Senza penali.

Offline Zanzalf

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Re:La cultura democratica
« Risposta #19 il: 09 Feb 2016, 18:48 »
" La presentazione della candidatura a sindaco deve essere sottoscritta da un minimo di 2 mila firme (che possono essere raccolte a partire da domani) a un massimo di 2.500 elettori del Comune di Roma e consegnata entro le 12 del 10 febbraio."

CAZZO facciamo ancora in tempo!!!

Mio programma: Tor di Valle corcazzo e Flaminio conferito a SSLazio con annessa carta bianca su scavi ed innalzamenti. DAJE co' ste firme!!
 

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