È questa l'ipocrisia del garantismo liberale: non cogliere le evidentissime differenze di classe riservate agli imputati.
Se sei un ricco, un potente, un uomo di prestigio hai armi che molti non hanno.
La querela è un'arma a disposizione solo di qualcuno.
Non sul piano formale ma su quello sostanziale (l'ipocrisia del liberalismo sta tutta qui).
Vieni inoltre trattato con i guanti sia nelle fasi di inchiesta che in quelle di eventuale detenzione (vedi cuffaro, Formigoni, parnasi, ecc).
Le persone prive di potere invece ricevono tutt'altro trattamento.
Dal ladruncolo allo spacciatore, passando per il ricettatore.
C'è una divisione netta basata sul tipo di reato e sulla propria estrazione. Nonostante un reato finanziario, per dirne una, sia molto più dannoso per la collettività rispetto al furto di un oggetto.
E ancora strano non aver sentito mezza parola sul caso Battisti che in termini di garantismo ha visto diverse leggi violate (dall'arresto alla detenzione, alle immagini visto che la legge stabilisce che una persona in stato di arresto non può nemmeno essere fotografata).
Non significa che anche i ricchi vanno trattati di merda, ma che è raccapricciante vedere l'ingiustizia economica e sociale riflettersi anche in questo campo.
Per questo, almeno io, faccio distinzioni quando le guardie bussano alla porta di qualcuno e col garantismo ipocrita mi ci pulisco il culo.
Perchè, ci si faccia caso, viene evocato sempre e solo per tutelare (ulteriormente) i potenti. Se si usa con i deboli la risposta immediata è "pensate alle vittime"