Anche io sono abbastanza perplesso su questa storia del patriarcato. Certo ancora qualcosa residua, ma sicuramente oggi non è più come una volta. Se uno il sabato andasse all'IKEA o in un supermercato, invece che allo stadio, potrebbe trovare prove di una società esclusivamente matriarcale.
E, penso io, non meno danno della retorica della principessina, fa quella del "ciccinodicasalucedeimieiocchicuituttoèc oncessoperdirittodivino" perché c'è sempre mammà a consolare e a raccattare le mutande da terra per consegnarle pulite il giorno dopo con bacetto sulla fronte. O quella delle ragazze (non sono poche) che dicono ai ragazzi che non sono più come gli uomini di una volta, frase devastante che sottintende un mondo.
Io mi concentrerei più su generazioni cresciute con poca abitudine a ricevere dinieghi, abituate a trasformare in diritti i propri desideri, ad affermare i diritti ed a scansare i doveri.
Nei rapporti uomo-donna a me capita ogni tanto di parlare con coppie che si stanno per sposare. Tutti hanno chiarissimo cosa si aspettano dall'altro e dal matrimonio. Quelli che ti dicono (hanno la consapevolezza) che si stanno sposando perché stanno assumendo un impegno verso l'altro, per amore, sono rarissimi. Una desolazione.
Per me, bisogna (ri)educare gli educatori. I ragazzi sono più vittime che colpevoli.