il discorso è complesso
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Dovrei empatizzare con l'angoscia del padrone nel tornare a casa quando attorno a me ho l'esperienza dell'angoscia massiva di avere uno stipendio risicato, dell'arrivare a fine mese, di non vedersi rinnovato un contratto, di essere licenziato, di non potersi curare, di non poter garantire ai propri figli una vita dignitosa e così via.
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Quello che sto dicendo però, tornando al titolo del topic, è che quando emerse il fenomeno della lotta armata in italia il problema è che la gente inizia a non tornare più a casa la sera e in quelle bombe fasciste sembra sempre esserci di mezzo una manina di Stato. Ricordo che non solo la sinistra extraparlamentare, ma diversi membri del PCI erano convinti che di lì a poco ci sarebbe stato un colpo di stato tanto da non dormire in casa e spostarsi continuamente. E questo cosa sarebbe se non un inferno?
Ricordo che un paio di tentativi di colpo di stato sono anche provati storicamente (es. golpe Borghese).
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Ma se vogliamo davvero ricostruire storicamente i fatti ha senso farlo in termini compiuti. E far riferimento solo all'ideologia per spiegare quanto avvenuto rimuove un bel pezzo di storia d'Italia.
Grande articolo FD! Chiamarlo topic è di molto riduttivo.
Forse OT, non so bene ma mi va di scrivere 'ste cose.
Io ho attraversato quel periodo che avevo tra i 18 e i 30 anni, la parte migliore (si dice) della vita di una persona.
In casa (famiglia di 5 persone) di soldi ne giravano pochi pochi: mio padre era ferroviere con uno stipendio da fame (ferroviere e partigiano rosso in Val d'Ossola) e io a 15 anni e 1 giorno sono dovuto andare a lavorare. Ero uno studente lavoratore e la mia vita andava in direzione contraria a quella dei miei coetanei e dei miei amici: quando loro si ritrovavano a studiare io ero al lavoro e quando uscivano a divertirsi io correvo dall'ufficio a scuola.
Ma sia chiaro, mica mi lamento né impreco al destino: sono orgoglioso della mia vita e quegli anni mi hanno aiutato a crescere con una precisa coscienza di classe. Perché mi fu subito chiaro che la mia non era la sfiga di essere "nato male" ma una vita dalla chiara connotazione di classe: non ero uno sfigato, ero uno sfruttato.Tanto cosciente che, nello scarso tempo libero, mi dedicai alla militanza politica occupandomi di cultura di base, scuole popolari, biblioteche di quartiere, collettivi teatrali di base ecc.
Finora vi ho quasi sempre solo letto perché dopo una vita passata a discutere per i propri diritti e i propri ideali non dico che si abdica o si abiura (questo mai!) ma... si ha solo voglia di tranquillità, di giocare con i nipotini, di tifare Lazio e c'è poca disposizione a farsi tirare dentro dibattiti dove quasi sempre i "contendenti" sono cristallizzati sulle loro posizioni e lo sono così tanto da non leggere attentamente ciò che scrivono gli altri e rispondono di getto per preconcetti.
Cosa di cui, imho, FD è sovente vittima...
Ma, dicevo, ho attraversato quegli anni e di violenza ne ho vista e tanta e qualcosa voglio dire. Ho visto ragazzi dolci come il miele trasformarsi in belve feroci perché avevano provato sulle loro teste e sulle loro ossa una violenza di stato inaspettata e durissima. Alla quale risposero con un sacrosanto istinto di sopravvivenza.
Io ho partecipato ad una delle prime (forse la prima in assoluto) manifestazioni a Milano. Era inverno 1967/68. Un gruppo di studenti della scuola d'arte del Castello ed un altro di ragioneria (entrambe serali) si ritrovarono in Piazza della Scala per una protesta dai connotati rivoluzionari molto accesi e intrisi di violenza: si chiedeva al Comune che nei rispettivi istituti si rimettessero in funzione i termosifoni che di sera erano spenti per cui noi dovevamo seguire le lezioni (dopo una faticosa giornata di lavoro) bardati con cappotti e sciarpe! Non avevamo cartelli, bastoni, catene o altro.
Ero (ma casualmente proprio) in prima fila davanti al cordone delle fdo.
Si fece avanti un tizio con megafono e fascia tricolore. Gridò "Attenzione. Sono il vicequestore Pincopallo. Se entro 5 minuti non sciogliete l'assembramento ordino la carica. CARICAAAAA!!" Letto bene? Ci avvisò dei 5 min e ordinò la carica nella stessa frase, così come l'ho riportata.
Mi presi una manganellata sull'orecchio mentre ancora mi domandavo cosa caz.xo avesse voluto dire.
Tornai a casa a piedi (e stavo in periferia) con l'orecchio sinistro gonfio come un melone, piangendo per tutto il tragitto.
Per il dolore? No, per l'umiliazione.
Perché ero giovane e ingenuo (diciamo stupido) e non riuscivo ad accettare che un tutore dell'ordine mi avesse pestato senza alcun motivo.
Così andavano le cose e chi lo nega o parla per sentito dire ma non è mai stato presente o mente.
E questi attacchi successero molte e molte volte, costringendo il movimento ad organizzarsi creando strumenti di autodifesa.
Poi venne la lotta armata della quale io non condivisi i presupposti politici, la logica che la sosteneva, la tempistica, la lettura superficiale degli scenari internazionali, l'elitarismo che è altra cosa rispetto le regole di una necessaria, per loro, latitanza.
L'assassinio di Moro me ne diede definitiva conferma (al di là dei sospetti di infiltrazioni dei servizi, delle mafie ecc.): la sua liberazione sarebbe stato un colpo durissimo per la DC "guardate che io vi prendo quando voglio, vi processo, vi faccio confessare e vi rilascio in mutande davanti al parlamento". Sarebbe stato geniale. Logico. Vincente. Rivoluzionario (che assassinare una persona reclusa in uno scantinato ha ben poco di rivoluzionario). Ma così non fu...
E poi...certo che si temeva il colpo di stato e certo che ci furono 2 tentativi (storicamente accertati) e un altro paio sui quali non vi è certezza (ma sospetti sì) e certo che si andava a letto preoccupati e certo che si aveva paura. E certo che ci furono stragi orchestrate politicamente da pezzi (e manco pochi) di quello Stato alla cui nascita mio padre aveva contribuito rischiando la pelle e solo un forte movimento di controinformazione popolare ne fece emergere i connotati sin da subito. Controinformazione osteggiata non solo dal potere biancofiorito ma anche e tanto dal PCI ...Tutto ciò è Storia ma di tutto questo ha mirabilmente scritto FD, che ancora ringrazio. Se ero OT...end.