Il tuo problema è che fai analisi elettorali strumentali, considerando solo quello che ti fa comodo.
Nel maggioritario contano i seggi, non i voti, se fai un analisi meramente tecnico-numerica, ma in un analisi politica del voto devi considerare altri aspetti mentre tu ripeti la pappardella tanto cara alla classe agiata che si è appropriata indebitamente della sinistra.
Non c'è alcun dato, NESSUNO, in termini di analisi del voto che faccia pensare ad un voto contro corbyn. Altrimenti avresti avuto una polarizzazione anche nelle metropoli che risulta assente.
Se vedi il voto conservatore è un voto che ha molto in comune con quello a Salvini e le pen, ma non mi pare che in Italia e Francia ci sia corbyn né la sua opzione politica. Quindi di cosa stai parlando?
Se vecchi, piccoli centri e periferie bianche oggi risultano decisivi a livello europeo andare a prendere il voto del 2009 spiegando che Blair la sapeva più lunga pur prendendo un milione di voti in meno è un esempio ridicolo. Perché non ti accorgi che parli di un'era politica fa.
Evidentemente c'è una tendenza elettorale che non ci azzecca nulla col problema di cui parli tu, obsoleto quanto il programma politico di Rizzo e Ferrando.
Ti senti più moderno e smart, ma ragioni con gli stessi schemi obsoleti.
Secondo: io sono di sinistra.
Non mi pare che in nessuna discussione stia qui a dire che tocca fare la rivoluzione proletaria. Discuto in termini di programma sociale minimo, di obiettivi e rivendicazioni non rivoluzionarie, ma che caratterizzino una semplice sinistra, a prescindere dalle mie convinzioni più profonde, radicali senza che io lo abbia mai nascosto.
Tu no e come te diversi altri.
E non c'entra niente essere o meno d'accordo con me, certo che non sono io a definire chi è di sinistra ma dannazione non basta nemmeno la semplice autoaffermazione, come non basta che io mi alzi dicendo "sono buddhista" per esserlo.
Te semplicemente non sei di destra. In uno scenario politico meglio rappresentato saresti un inutile liberal al 5%, pari al segmento di popolazione che avrebbe senso rappresentare in quei termini: ceto medio a cui basta qualche aggiustamento per campare meglio senza troppi scossoni e che ondeggia tra il progressista e il reazionario a seconda dei vantaggi sul singolo tema trattato.
La sinistra è un'altra cosa. La sinistra è una parte netta, chiara, divisa dalla merda da una barricata composta da oppressioni e sfruttamento.
Poi può essere riformista, radicale, rivoluzionaria, antagonista, moderata.
Ma quella linea di confine resta e non ci sono ponti, solo battaglie, vittorie da conseguire o sconfitte da sopportare.
Corbyn ad esempio è un riformista. Un moderato per molti versi. Solo chi si è drogato con alte dosi di propaganda liberal (di cui Renzi è il top) può vedere in corbyn un radicale. Solo chi legge i giornali di merda che avvelenano l'opinione a sinistra (Repubblica in testa) può credere sta cazzata.
Non c'entra niente essere zeman, non è questione di purezza ma di logica.
Corbyn non la pensa come me, su alcuni temi siamo distantissimi, ma non mi sognerei MAI di dire che non è sinistra.
Anche la sinistra radicale ha fatto i suoi danni, non lo nego mica. Ma erano danni interni al suo campo come potrebbe farne un corbyn, i liberal che si fingono sinistra sono teppa e andrebbero trattati come teppa.