Ma infatti, non capisco come si faccia a sostenere il contrario
Perché c'è tanta disinformazione e basta sbandierare il termine DROGA (termine che io abolirei in assoluto) per aprire le porte dell'inferno.
Il punto è che i contrari non si rendono conto che tutti i vari farmaci che assumono, il caffè o la birretta che bevono, il tabacco che fumano sono DROGHE. Perché con droga si intende semplicemente una sostanza con effetti farmacologici, fisici e/o mentali.
Siccome però alcune sostanze sono state messe al bando, queste vanno caratterizzate da un termine "paria" che le separi da tutte le altre. DROGA. E dietro questo termine si perdono le informazioni corrette, facendo danni incalcolabili sia per i consumatori che per la collettività.
Molti di questi contrari, che probabilmente non hanno mai provato DROGHE vietate in vita loro, le immaginano come sostanze dagli effetti strabilianti, che ti fiondano in una realtà parallela e pericolosa.
Poi te fai una canna e ti rendi conto che 20 gocce di Novalgina ti "fanno" parecchio di più.
E il paradosso è che parecchi di questi contrari magari abusano di farmaci perché rassicurati dal fatto che siano regolarmente venduti, senza rendersi conto che in realtà la pericolosità è molto maggiore.
E senza contare che buona parte delle sostanze considerate pesanti sono i prodotti farmaceutici di inizio '900 vietati dal momento in cui se n'è scoperto l'uso ludico.
Consiglio sempre un film in merito: Requiem for a Dream. Drammaticamente bello ed efficace.
Ora però vorrei fare un po' il bastian contrario perché vedo troppa omogeneità nella discussione
Non tutto quel che dice quell'articolo è una stupidaggine.
1)
Parlare di droghe leggere è sbagliato e pericoloso. Leggera rispetto a cosa?
Il THC è una sostanza psicotropa come la psilocibina, l'MDMA, l'acido lisergico, la morfina, ecc.
I suoi effetti, come per tutte le sostanze psicotrope, dipendono dalla quantità assunta ed è vero che negli ultimi anni si è registrato un forte incremento di principio attivo nel venduto. L'Ice-o-lator o l'olio di cannabis che raggiungono concentrazioni di THC sopra il 50% non possono essere considerate droghe leggere.
Così come non possono esserlo alcuni cocktail o superalcolici (un whiskey doppio è sicuramente più dannoso di una canna).
Al contempo una pasticca da 0.2 con 1 mg di MDMA io la considererei quasi una droga leggera o quantomeno pari al whiskey doppio considerando danni fisici ed effetti.
La commercializzazione della cannabis nella forma olandese, ossia pienamente interna alla formula di mercato, ha portato lo sviluppo di piante sempre più potenti, con una crescente concentrazione di THC. Senza contare che dati gli alti consumi un 60% del venduto viene dai traffici illegali.
A mio avviso qualsiasi legge di depenalizzazione-liberalizzazione deve orientarsi più sul modello Uruguayano-spagnolo, ossia incentivando la coltivazione personale o i social club regolamentati, in modo da disincentivare produzioni industriali di mercato.
2)
la dipendenza non dipende dalla sostanza, ma dal contesto in cui si muove l'individuo.
Vi invito a leggere questo articolo:
http://www.huffingtonpost.it/johann-hari/la-piu-probabile-causa-dipendenza_b_6537964.htmlCome potrete vedere addirittura negli esperimenti con la cocaina i topi diventavano dipendenti solo in assenza di altri stimoli esterni. Se adeguatamente stimolati abbandonavano naturalmente la sostanza dopo un periodo di utilizzo. E parliamo di una delle sostanze che produce maggiore dipendenza.
3) E' provato in svariati paesi in tutto il mondo che legalizzare non aumenta i consumi di sostanze né i reati ad esso collegati. Anzi, togliendo ad esse l'aura di proibito si registra in gran parte dei casi una diminuzione del consumo e un consumo sicuramente migliore perché più controllato.
Tuttavia
resta il problema della produzione. Alcune legislazioni ipocrite, come quella olandese, autorizzano la distrubuzione e alcune produzioni, ma lasciano gran parte del profitto ancora oggi nelle mani delle organizzazioni criminali. Ancora oggi chi rifornisce i coffee shop è a tutti gli effetti uno spacciatore, perché smercia quantità illegali di sostanza, per altro con provenienze illecite.
Se si vuole mettere in campo una politica efficace occorre farlo fino in fondo, evitando misure contraddittorie che mantengono i privilegi delle organizzazioni criminali.
4) Più in generale io credo che il problema sia un altro: la cosa più scriteriata della normativa attuale è che
la punizione si rivolge principalmente a consumatori e spacciatori al dettaglio.
Una roba che riempie le carceri e non fa fare mezzo passo in avanti. Perchè le organizzazioni criminali mettono in conto di perdere un tot di movimentato. E' un rischio già calcolato. E vai a mettere dentro poveri cristi che così non faranno che peggiorare la loro situazione e la loro emarginazione sociale, finendo ancor più nella dipendenza e nella possibile devianza nei comportamenti.
In tal senso il discorso non è relativo solo alla cannabis, ma ai consumatori di qualsiasi sostanza.
Se si vogliono segare le gambe alle organizzazioni criminali, vale un po' lo stesso discorso del terrorismo, non serve cercare le mini-cellule di base. Occorre seguire i soldi, cosa assolutamente fattibile, e colpire dove fa più male: sui conti corrente, il riciclaggio e le banche che consentono tali operazioni. Questo sarebbe efficace.
Ma questo non viene fatto perchè è meglio prendersela con la povera gente che consuma, più che con i pochi mafiosi che ci si arricchiscono. As usual.