Spiegami meglio. Mi sveglio, sento dei rumori in cucina, vado lì con la pistola, vedo dei ladri... Se gli sparo faccio male? Sbaglio?
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Ma hai letto cosa ho scritto?
Forse sono stato poco chiaro.
Se senti rumori in cucina, vai lì anche con la pistola (così prendiamo il caso più estremo e teniamo dentro anche i casi di morti per padellate), vedi dei ladri e preso dal panico spari e per sbaglio gli prendi l'aorta e quello muore è un caso tragico di cronaca in cui tu per difenderti hai causato un esito tragico.
Non hai fatto BENE, perché si suppone che tu non volessi uccidere ma solo difenderti.
Per questo dico che non ha senso utilizzare la frase "ha fatto bene" in questo contesto.
Semplicemente è andata in modo terribile per una serie di eventi concatenati. Tu non potevi che difenderti e purtroppo è andata così. Nessun sano di mente penserebbe di aver fatto bene, al massimo di essere stato costretto ad agire.
Se invece li vedi e lucidamente miri per uccidere o, peggio ancora, come in questo caso li vedi in giardino/sulle scale e miri a distanza per uccidere non solo non hai fatto bene, ma sei un criminale assassino. Punto.
La legittima difesa è incompatibile con la volontà di uccidere. Perché l'invasione di proprietà non è commisurata né paragonabile all'omicidio. Manco il furto conclamato, se è per questo.
Quindi se tu agisci per difenderti è un conto (e ci può anche stare che succede qualcosa di tragico mentre lo fai, non escludo l'eventualità), se invece agisci per "fargli vedere chi sei", cosa che sembra trasparire in molti commenti sul caso, NO, non solo non è giusto, ma a chi seriamente lo pensa io consiglio un percorso psicologico, perché c'è la presenza di una nevrosi evidente.
Se a me entrassero in casa andrei nel panico, mi difenderei e sono consapevole che potrebbe succedere di tutto.
Ma non vorrei far vedere proprio a nessuno chi sono, mi batterei per pura sopravvivenza e sperando di metterli in fuga il prima possibile.
Quando prendi il cuore in pieno da una distanza discreta stai facendo tutt'altro.
ma d'altronde da uno che da anni per sua stessa ammissione campa con una pistola sul comodino non ci si poteva aspettare di altro (tenendo conto che a Vaprio d'Adda non mi pare ci siano picchi di criminalità da Bronx e nemmeno da Quarto Oggiaro per rimanere nel contesto milanese).
Qui il problema non è il contesto di criminalità diffusa, ma di criminalità percepita.
Di gente che si sente "in guerra" con i poveri o sotto assedio, anche oltre la ragionevolezza.
Io abito in un quartiere considerato abbastanza hard core a Roma eppure campo benissimo e senza paure particolari.