Un articolo da Contropiano, non proprio recentissimo, che forse, al netto delle polemiche sterili, serve a ricordare cosa ha significato Castro per Cuba, e tutto considerando un embargo orrendo e criminale portato avanti da chi sbandiera democrazia ai 4 venti
cosi per dire Fidel Castro, riformatore socialedi Salim Lamrani (*) Cuba è universalmente rinomata per il suo sistema di protezione sociale e i suoi eccezionali risultati nei campi dell’educazione, della salute, della scienza, della cultura e dello sport. Dando la priorità ai diseredati, Fidel Castro ha creato la società più egualitaria del continente latinoamericano e del Terzo Mondo.
Le cifre sono eloquenti. Per quanto riguarda l’educazione, il tasso di analfabetismo in America Latina è dell’11,7% e a Cuba dello 0,2%. Il tasso di scolarizzazione nell’istruzione primaria (fino agli 11 anni) è del 92% nel continente latinoamericano e del 100% nell’isola caraibica. Il tasso di scolarizzazione nell’istruzione secondaria (fino ai 14 anni) è del 52% in America Latina e del 99,7% a Cuba. Circa il 76% dei bambini latinoamericani raggiungono il livello del liceo e questa cifra è del 100% per gli alunni cubani.[1] Il Consiglio Economico e Sociale dell’Unione Europea riconosce che “queste cifre sono eccezionali tra i Paesi in via di sviluppo”. [2] Il Dipartimento dell’Educazione dell’UNESCO segnala che Cuba registra il tasso di analfabetismo più basso e il tasso di scolarizzazione più alto del continente. Secondo questo organismo un alunno cubano ha il doppio di conoscenze di un bambino latinoamericano. Aggiunge che “Cuba, anche se è uno dei Paesi più poveri dell’America Latina, fa registrare i migliori risultati quanto a educazione di base” perché “l’educazione è stata la priorità più importante a Cuba”.[3]
L’UNESCO sottolinea che Cuba occupa il sedicesimo posto nel mondo -il primo del continente americano- nell’Indice di Sviluppo dell’Educazione per tutti (IDE), che valuta l’insegnamento primario universale, l’alfabetizzazione degli adulti, la parità e l’uguaglianza tra i sessi e anche la qualità dell’educazione. A titolo di paragone, gli Stati Uniti sono al 25° posto.[4] L’organismo informa inoltre che Cuba nel mondo è la nazione che dedica la parte più grande del suo bilancio all’educazione, con circa il 13% del PIL.[5] Questa percentuale è del 7,3% negli Stati Uniti, il 6,7% in Svezia, 6,4 in Finlandia, 6,3 in Francia, 6,2 in Holanda, 6% nel Regno Unito e in Australia, 5,6% in Spagna, 5,3% in Germania, 5,2% in Giappone e 4,9% in Italia.[6]
Alcuni indicatori permettono di valutare l’eccellenza del sistema sanitario a Cuba. Come il tasso di mortalità infantile, che è del 32 per mille in America Latina e del 4,6 per mille a Cuba, il più basso del continente dal Canada all’Argentina.[7] La speranza di vita è di 70 anni per i latinoamericani e di 78 per i cubani. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Cuba è uno dei Paesi che contano il più alto numero di centenari rispetto alla loro popolazione.[8] Il numero di medici su 100.000 abitanti è di 160 in America Latina e di 590 a Cuba.[9] Cuba è la nazione che dispone di più medici per abitante in tutto il mondo.
La American Association for World Health, il cui presidente onorario è James Carter, segnala che il sistema sanitario cubano è “considerato in modo uniforme come il modello preminente per il Terzo Mondo”.[10] Secondo la American Public Health Association, “non ci sono barriere razziali che impediscano l’accesso alla salute” e si evidenza “l’esempio fornito da Cuba, un Paese con la volontà politica di offrire una buona assistenza medica a tutti i cittadini”.[11]
Secondo il New England Journal of Medecine, la più prestigiosa rivista medica del mondo, “il sistema sanitario cubano sembra irreale. Ci sono troppi dottori. Tutti hanno un medico di famiglia. Tutto è gratis, totalmente gratis […]. Nonostante che Cuba disponga di risorse limitate, il suo sistema sanitario ha risolto problemi che il nostro [quello degli Stati Uniti] non è ancora riuscito a risolvere”. Il NEJM aggiunge che “Cuba dispone del doppio di medici per abitante degli Stati Uniti”.[12]
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, nell’ultimo decennio Cuba è l’ unico Paese dell’America Latina e del Terzo Mondo che si trova nelle prime dieci nazioni con il miglior indice di sviluppo umano sui tre criteri “speranza di vita, educazione e livello di vita”.[13]
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Cuba è un modello per i Paesi in via di sviluppo riguardo all’assistenza medica fornita alle mamme e ai bambini.[14] L’UNICEF evidenzia che “Cuba è un esempio nella protezione dell’infanzia”.[15] Secondo Juan José Ortiz, rappresentante dell’UNICEF a L’Avana, “la denutrizione grave non esiste a Cuba […]. Qui non c’è nessun bambino per strada. A Cuba i bambini sono sempre una priorità e per questo non soffrono le carenze che colpiscono milioni di bambini in America Latina che lavorano, che sono sfruttati o che si trovano nelle reti della prostituzione”.[16] Secondo lui, Cuba è un “paradiso dell’infanzia in America Latina”.[17] L’UNICEF segnala che Cuba è l’unico Paese dell’America Latina e del Terzo Mondo che ha sradicato la denutrizione infantile. [18]
L’Organizzazione non Governativa Save the Children colloca Cuba al primo posto tra i Paesi in via di sviluppo per le condizioni offerte alle mamme, davanti ad Argentina, Israele o Corea del Sud. In questo studio sono stati presi in considerazione vari criteri come il sistema sanitario e l’educazione, ossia l’assistenza da parte di personale qualificato durante il parto, la diffusione dei metodi anticoncezionali e il livello di educazione delle donne e dei bambini. Si è tenuto conto dell’uguaglianza politica ed economica tra uomini e donne, ossia la partecipazione delle donne alla vita politica e l’uguaglianza salariale.[19]
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIT) ha definito il sistema di sicurezza sociale cubano un “miracolo”, data la protezione che offre ai lavoratori e il tasso di disoccupazione molto basso (1,9%). Secondo la OIT, in America Latina l’11% delle persone senza lavoro e circa il 65% degli abitanti non hanno accesso alla sicurezza sociale. In America Latina uno dei grandi paradossi sta nel fatto che 25 milioni di bambini sono obbligati a lavorare mentre 19 milioni e mezzo di adulti si trovano senza lavoro.[20]
Mettendo l’essere umano al centro del progetto della società nuova, Fidel Castro ha dimostrato al mondo che è possibile, nonostante risorse molto limitate e uno stato d’assedio economico imposto dagli Stati Uniti, offrire a tutti i cittadini un sistema di protezione sociale simile a quello delle nazioni più ricche.
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