2- Il conto dovresti farlo tu, e ti renderesti conto (se fossi onesto intellettualmente) che la bilancia pende da una parte. Io i numeri, come vedi, li conosco bene anche perche' lavoro nel campo, a differenza tua che parli di "assenza di nozioni storiche" su un forum.
Intendiamoci, la mia posizione su Fidel, tutt'altro che idealizzata, è ben riassunta in questo articolo
http://inthesetimes.com/article/19672/fidel-castro-1926-2016-death-history-communist-partyquindi sono più che bendisposto a parlare criticamente del regime cubano.
Ma ad una condizione: che si tratti equamente la faccenda in rapporto al suo contesto.
Non accetto lezioni di libertà da chi poi giustifica anche di peggio.
L'autoritarismo di Castro ha generato sofferenza in migliaia di cubani? Si, senza dubbio.
Ma la sofferenza è una categoria utilizzata a uso e consumo della propaganda. Le politiche di austerity quanta sofferenza hanno generato in Europa? A chi è importato? Non si è giustificata la sofferenza come "male necessario" a misure "INEVITABILI"?
Per te è inaggirabile l'esigibilità di un debito finanziario anche se porta la gente a morire di fame? Forse è più inviolabile la "legge della finanza" della qualità della vita umana? Evidentemente si.
Si prendano i post quando si discuteva di debito.
Beh allora niente prediche sulla sofferenza generata nel difendere una rivoluzione e le sue conquiste davanti ad una serie irripetibile di attacchi alla sua esistenza. Ognuno ha le proprie "leggi inviolabili", evitiamo di usare la sofferenza per sventolare bandierine.
E visto che parli di numeri, diamo un po' di numeri.
Tu i numeri li conosci bene? Avessi citato mezza fonte.
Dici: 15'000 oppositori uccisi in 30 anni, decine di migliaia torturati.
Non citi la fonte perché dovresti dire che si tratta di quel farabutto quale è Courtois (Il libro nero del comunismo). Uno che, esattamente come ti proponi tu, ha la pretesa di leggere la storia da una parte sola, in modo semplicemente vergognoso e propagandistico. Ti farà piacere che insieme a te lo prende a riferimento in termini di attendibilità il Secolo d'Italia.
Stranamente non citi, come qualche anno fa, quell'altra farabutta della Sanchez, ma evidentemente ormai si è palesato troppo chiaramente, per sua stessa mano, la sua totale inaffidabilità (
non mi arrivano i dollari da washington, ueeee ueeeee, e come le compro le cose su amazon, ueeeeee).
Gli
USA (
Cuba Archive), non proprio gli amichetti di Castro, affermano che le esecuzioni siano state 9.000 e non distinguono nemmeno tra reati comuni e politici (per cui comprensivi dei reati di violenza sessuale e pederastia su minori, grande traffico di droga). Come si possa arrivare a 15mila lo sapete solo tu e Courtois.
Forse mettendoci dentro anche i morti durante la rivoluzione, cosa che sarebbe semplicemente folle.
Per fare un paragone, nella sola Argentina l'Operazione Condor di morti ne fece 30mila.
A cui andrebbero aggiunti Brasile, Paraguay, Bolivia, Cile, Uruguay, Perù.
Per un totale di 50mila persone uccise, 30mila desaparecidos e 400mila (QUATTROCENTOMILA) incarcerati e torturati (fonte: inchiesta del 1992 a cura del magistrato paraguaiano José Fernandez)
E in questi numeri non vengono contati gli interventi in centro america (Messico, Guatemala, Honduras, Nicaragua, etc), altrimenti il numero raddoppia. Ma per te la bilancia pende da una parte sola (ahahaha, equo).
Ma tu che sei "informato dei fatti" di questo ne sarai sicuramente al corrente. Strano te ne scordi quando parli del castrismo.
Rispetto ai fuggiti non è sulla base di questo numero che puoi giudicare il regime laddove sei costretto dall'embargo, come testimonia il meraviglioso articolo postato da Carib (quello si, non propagandistico), alle peggiori restrizioni sotto ogni aspetto.
molti cubani sono scappati semplicemente perché non tolleravano più la vita sotto embargo.
Per quanto riguarda i dissidenti, beh, lasciami dire che basta vedere la comunità cubana di Miami per capire di chi si tratta.
Quelli sono il tuo riferimento per Cuba? Legittimo, a ognuno il suo. Io mi tengo volentieri Castro, criticandolo. Tu tieniti quelli se preferisci, evidentemente li ritieni un'ottima compagnia.
Sui diritti civili e sociali invece la mia fonte è
Amnesty International, altra organizzazione che con Cuba non ci va proprio leggera, la tua evidentemente resta sempre e solo Courtois (ah, la molteplicità e la pluralità delle fonti...).
Amnesty in tutti i suoi rapporti pur criticando aspramente il regime sul piano dei diritti politici ha sempre evidenziato invece gli incredibili progressi del castrismo in termini di diritti sociali e civili (compresa scuola e sanità), ben più che in altri paesi americani,
USA compresi.
Evidentemente quando parla di diritti politici Amnesty è credibile, per il resto diventa radical chic occidentale.
Sul com'è oggi: oggi Cuba vive sicuramente una cesura molto forte quanto problematica tra vecchie e nuove generazioni. Le vecchie sono attaccate alla rivoluzione, al regime e ai vantaggi che ha portato, anche perché ci sono ancora diverse persone che possono testimoniare quel che c'era prima.
Le giovani generazioni hanno invece subito il mito di Miami e del consumismo americano lì a due passi. E sono proprio loro ad aver riportato il "bordello" in ogni strada. Che è dunque proprio figlio del consumismo propagandato a tutto volume dall'amica Sanchez insieme ai suoi amici di Miami.
Parlate con i cubani di 50-60 anni di queste nuove generazioni e vedete che vi dicono. Non chiedete a FD, chiedete a loro.
Non lo affermo per criminalizzarli, è assolutamente comprensibile per chi nasce negli stenti e fuori dal contesto della guerra fredda essere sedotto da quel mito (Mito, perché poi quando attraversi il mar dei caraibi la Realtà è tutta un'altra cosa). Il punto è che risulta paradossale accollare al castrismo quello che è invece un prodotto del suo acerrimo nemico. Ieri come oggi e purtroppo sempre più domani.
Ma io immagino che tu, da informato dei fatti, tutte queste cose le sapessi già.
Chissà perché però hai detto solo una parte, quella che più faceva comodo al tuo discorso "trumpista".