Luigi Di Maio

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Offline surg

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Re:Luigi Di Maio
« Risposta #40 il: 26 Mar 2018, 19:01 »
Nel mio modo semplicistico di vedere la politica, vorrei che le elezioni si svolgessero come negli altri grandi paesi europei: campagna elettorale nella quale vengono presentati i programmi che vengono valutati dagli elettori  in base alla loro ideologia e ai loro interessi, formazione di un governo e, dopo 5 anni, giudizio degli elettori sulla capacità di applicare i programmi promessi.
In Italia non funziona così: a pochi giorni dalle elezioni tutti si sono dimenticati dei programmi dei partiti e si da per scontato che non ci sarà la revisione della Fornero, non ci sarà la flag  tax, non ci sarà il reddito di cittadinanza.
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #41 il: 26 Mar 2018, 19:30 »
Ciascuno ha l’elettorato che si merita.
All’estero se un candidato si rifiutasse di fare i confronti con gli altri prenderebbe ZERO voti. In Italia è la norma.
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #42 il: 26 Mar 2018, 21:20 »
Ciascuno ha l’elettorato che si merita.
All’estero se un candidato si rifiutasse di fare i confronti con gli altri prenderebbe ZERO voti. In Italia è la norma.

Occorre anche dire che all'estero non credo possa capitare di dover fare confronti con candidati pluri condannati....
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #43 il: 26 Mar 2018, 22:13 »
Beh Grillo e Berlusconi, pluricondannati entrambi, non erano i candidati. Erano i garanti, Di Di Maio e Salvini, incensurati.
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #44 il: 26 Mar 2018, 22:23 »
Beh Grillo e Berlusconi, pluricondannati entrambi, non erano i candidati. Erano i garanti, Di Di Maio e Salvini, incensurati.
Premesso che c è una profonda differenza politicamente, tra essere condannato per omicidio colposo alla guida, e essere complice con la mafia e frodatore del fisco.. in ogni caso Berlusconi tende a mettersi in mezzo e voler incidere e parlare con le controparti mentre grillo se ne tiene alla larga...
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #45 il: 26 Mar 2018, 22:48 »
Premesso che c è una profonda differenza politicamente, tra essere condannato per omicidio colposo alla guida, e essere complice con la mafia e frodatore del fisco.. in ogni caso Berlusconi tende a mettersi in mezzo e voler incidere e parlare con le controparti mentre grillo se ne tiene alla larga...

Scusa, non è per insistere, tanto la campagna elettorale è finita, ma per puntualizzare:

- Anche Grillo ha frodato il fisco; se è politicamente rilevante per Mr.B. lo è anche per Mr.G.

- Cosa intendi con "Grillo se ne tiene alla larga"? Tipo alle primarie di Genova, ricordi? I grillini votarono il candidato sindaco ma a Grillo il risultato non piacque; voto annullato e primarie ripetute con un solo il candidato: quello scelto da Grillo. Ed è solo un esempio.
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #46 il: 27 Mar 2018, 07:51 »

- Cosa intendi con "Grillo se ne tiene alla larga"? Tipo alle primarie di Genova, ricordi? I grillini votarono il candidato sindaco ma a Grillo il risultato non piacque; voto annullato e primarie ripetute con un solo il candidato: quello scelto da Grillo. Ed è solo un esempio.

Magari se porti come esempio lo stadio delle merde, con Grillo che si presenta fisicamente in Campidoglio per dettare la linea e imporre il si a chi nella passata consiliatura ed in campagna elettorale era stato fermo sul no, si comprende meglio ;)
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #47 il: 17 Apr 2018, 15:29 »
Un articolo che sta furoreggiando, non a caso: spiega in modo chiaro cosa è il M5S e perché si comporta così.
Dedicato, soprattutto, a chi sostiene che non sia come il fascismo. No: è peggio.

Buona lettura.


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Basta leggere “l’Esperimento” per capire perché Casaleggio ha messo alla porta Iacoboni

Di Augusto Bisegna e Carlo D’Onofrio

“Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto”. Si potrebbe partire da questo aforisma di Marco Travaglio per raccontare quello che è successo a #Sum02, la kermesse organizzata a Ivrea dall’associazione di Gianroberto Casaleggio, cui è stato vietato l’ingresso a un “cane da guardia” come Jacopo Iacoboni, giornalista de La Stampa e autore del libro inchiesta “L’Esperimento” edito da Laterza.

Un libro che dovrebbe, visti i risultati della campagna elettorale e vista la reazione di Davide Casaleggio, entrare nel dibattito pubblico, essere letto e studiato da chi fa politica, ma anche da qualche sindacalista, considerata la fascinazione esercitata ed il consenso raccolto da questo “partito – non partito” tra i lavoratori (pubblici e privati). Iacoboni racconta “L’Esperimento”, la nascita di un partito politico come spin off di un’azienda digitale, citando dati, fatti, testimonianze. Una storia intricata, una matassa che l’autore dipana pagina dopo pagina.

Siamo negli anni ’90, in una azienda di consulenza informatica, la Webegg. A capo c’è Gianroberto Casaleggio – perito informatico, programmatore e analista, ex studente non laureato di Fisica – che qui dà vita alle sue prime ricerche sulle reti aziendali (intranet). Casaleggio è già un manager navigato. Pochi anni prima era stato a capo delle operazioni italiane della britannica Logicasiel (poi Logica general System), che oltre a occuparsi dello sviluppo di sistemi per grandi soggetti industriali (Fiat, banche e piccole aziende) intratteneva rapporti anche con il governo del Regno Unito e con i suoi servizi di intelligence.

Da questo retroterra – culturale, ambientale e di relazioni – muove Iacoboni per ricostruire la natura del Movimento. Si parte da una premessa: alla fine degli anni Novanta ciò che oggi costituisce l’infrastruttura digitale delle nostre vite private e professionali – social network, reti, tecniche di analisi dei dati, compresa la profilazione di cui tanto si è parlato a proposito del caso Cambridge Analytica – è sostanzialmente sconosciuto agli attori che si agitano sulla scena pubblica, partiti in testa. Eppure in embrione quel mondo esiste già. Il World Wide Web nasce infatti nel 1991, Google arriva nel 1997, Facebook nel 2004, Twitter nel 2006.

Sono gli anni in cui la sinistra italiana passa da una guerricciola civile ad un’altra e si divide sull’intervento in Kosovo o sulle sorti dell’Ulivo, strozzato in culla dagli intrighi di qualche dottor Faust e dalle mattane di un altro Fausto, il Bertinotti nazionale. Nel mentre il centrodestra, la cui leadership è saldamente nelle mani di Berlusconi, passa anch’esso di baruffa in baruffa, anche se le liti a corte (eccezion fatta per l’ultima, epica disfida tra Re Silvio e l’aspirante al trono Gianfranco Fini culminata nel “che fai, mi cacci ?”) non conoscono il pathos degli scontri che terremotano la sinistra. Il denominatore comune a destra e sinistra è comunque la sostanziale incomprensione di cosa si agita nel sottosuolo della politica italiana, dove Casaleggio, usando la rete come veicolo delle sue sperimentazioni di psicologia cognitiva e ingegneria sociale, fa le prove dell’assalto al cielo.

Queste prove Iacoboni se le è fatte raccontare da uno che c’era, un antemarcia si sarebbe detto un tempo (ma pentito): Carlo Baffé, un giovane ingegnere bolognese in transito alla Webegg. Ecco come funzionava l’Esperimento: “Ci vedevamo in una riunione ristretta per decidere “cosa lanciare sulla Intranet”, per usare un’espressione di Roberto”, racconta Baffé. Un banale forum aziendale, all’inizio, per discutere apertamente di qualsiasi argomento. A un certo punto “si iniziò a usare il forum per far passare certe posizioni di Roberto come se fossero frutto di una discussione democratica. Il metodo, organizzato in queste riunioni, era il seguente: un membro del gruppo funzionale Intranet lancia la discussione su un tema, un altro membro risponde con una posizione contrastante, poi altri due membri prendono le parti del primo. Un po’ alla volta i normali dipendenti prendevano le parti del primo, e si creava quella che Roberto chiamava la “valanga del consenso”. Ogni tanto venivano inseriti nel forum rotture o rumori di fondo o distorsioni pilotate dell’opinione, testate sia sui punti di vista sostenuti dall’iniziatore della discussione, sia su quelli che lo avversavano in maniera più critica. Tecniche che verranno replicate su larga scala sui social media, dove i Cinque Stelle sono in grado di generare sistematicamente l’effetto branco che mette in fuga i dissenzienti.

A metà del 2004 nasce la Casaleggio & Associati. I soci fondatori sono cinque: Gianroberto, il figlio Davide e due ex dirigenti di Webegg, Mario Bucchich e Luca Eleuteri. Casaleggio senior, cui la politica piace e ancor più piacciono i politici d’assalto, i mattatori, cura il blog di Antonio Di Pietro, con un certo successo. Ma l’ex pm non ha le phisique du role, non è lui quello che può scompaginare la galassia politica della Seconda Repubblica, peraltro instabile di suo.

Ci vuole altro. E questo altro Casaleggio lo trova nel “paziente numero zero dei Cinque Stelle”, alias Beppe Grillo, che dopo una fortunata e ben remunerata carriera da comico televisivo s’è ritagliato una seconda vita da guru alternativo. Beppe Grillo è il primo sul quale l’Esperimento viene testato. E funziona. Sono gli anni del Blog che macina clic e soldi, con post e video contro la casta, contro i giornalisti, contro i vaccini, contro l’Europa e l’euro; nascono i primi meetup, il Verbo si diffonde, fino all’adunata rituale del Vaffa day.

Del resto sempre di format si tratta, benché digitale e non televisivo. “Al minimo dubbio, nessun dubbio”, è il motto col quale Casaleggio governa l’azienda e governerà poi il Movimento, facendo fuori chi manifesta anche la pur minima perplessità sulle sue scelte (chiedere a Pizzarotti e alla lunga lista degli espulsi). Una cosa è chiara: nell’universo pentastellato è la forma – e non il contenuto – a costituire la sostanza. Non importa davvero “chi parla”, non importa davvero “che cosa sostiene”. Un po’ come al Grande Fratello, gli interpreti sono fungibili, conta solo lo spartito, che si scrive nella stanze milanesi della Casaleggio&Associati.

Questa filosofia è alla base del M5S, dove uno vale uno anche se poi uno vale tutti. Iacoboni riporta un episodio illuminante. Marzo 2014, il Blog ci va giù duro con Laura Boldrini, presidente della Camera. I Casaleggio boys postano un video in cui un ragazzo, nella sua macchina, rivolge alla Boldrini una serie di domande facete; nulla di particolarmente pesante – va bene, il senso dell’umorismo non è degno di P.G. Wodehouse, però si è visto di peggio – senonché il titolo è un invito al teppismo verbale: “Cosa fareste in macchina con la Boldrini?”. Il capo della comunicazione M5S della Camera Nicola Biondo ci resta male e chiede conto al gran capo in persona. La replica di Casaleggio è la quintessenza del cinismo: “Nicola, noi dobbiamo imparare a canalizzare il sentiment della Rete e usarlo. Oggi abbiamo sbagliato ma il risultato che ne è venuto fuori ci dice che la Rete è dalla nostra parte. È la Rete che decide la reputazione delle persone. Per il futuro dobbiamo essere in grado di canalizzare questo sentiment senza apparire direttamente, governandolo”. Agghiacciante ma lucido, un manifesto della cyberpropaganda con cui il Movimento infesta la rete.

Da tutto ciò è facile dedurre che pure gli ondeggiamenti, a volte capriole vere e proprie, con cui i Cinque Stelle affrontano questioni dirimenti dell’agenda politica – dall’immigrazione al rapporto con l’Europa, dai diritti civili alla giustizia – non sono dovuti all’improntitudine di qualche comprimario che si sente primo attore, o magari al presunto doroteismo del “capo politico” Luigi Di Maio (con tante scuse ai dorotei veri), bensì ad un calcolo preciso. Il che spiega anche perché nel corpo del Movimento alberghino tante anime quante sono le sfumature dell’arcobaleno politico: perché si rivolge ai suoi potenziali elettori con le tecniche del marketing virale, indirizzandoli verso il prodotto che meglio assicura conforto alle loro ansie e soddisfazione ai loro desideri. E’ chiaro che con queste premesse un Di Maio o un signor Rossi pari sono.

Contano i dati, non le persone. “Il Movimento si fonda sul possesso dei dati. Non è la sostanza, ma una forma”, scrive Iacoboni nel capitolo dedicato a Farage, Tra Cambridge Analitica e Breitart, in cui vengono passati in rassegna i rapporti intessuti dalla Casaleggio&Associati con i partiti antisistema europei, compresa la Lega Nord, con la Russia e Wikileaks. La battaglia per il controllo dei dati non è del resto una novità dei nostri tempi. “I partiti tradizionali, Pci e la Dc ma anche il Pd attuale, hanno sempre combattuto al loro interno contese leggendarie per detenere gli elenchi degli iscritti, o le leve del tesseramento. Chi aveva nelle mani le liste poteva controllare l’organizzazione cioè la vita del partito”, ricorda Iacoboni. Il Movimento ha aggiornato le tecniche di lotta, malgrado il dilettantistico approccio con cui Casaleggio gestisce i suoi server e la piattaforma Rosseau, un colabrodo digitale più volte hacherato, con tanti saluti alla credibilità delle votazioni e al mito della democrazia diretta.

Augusto Bisegna e Carlo D’Onofrio
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #48 il: 17 Apr 2018, 15:48 »
'Namo bene.

Online FatDanny

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Re:Luigi Di Maio
« Risposta #49 il: 17 Apr 2018, 16:35 »

Offline Kredskin

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Re:Luigi Di Maio
« Risposta #50 il: 17 Apr 2018, 19:09 »
Ammesso e non concesso che ciò che scrive jacoboni sia tutto vero, mi sfugge come questo possa essere peggio del fascismo, sempre se di fascismo vero stiamo parlando.

Tipo: alla mia bisnonna i fascisti in divisa andarono a casa e portarono via tutto ciò che aveva di valore.

Sempre tenendo a mente che questo fenomeno del giornalismo mondiale è quello della ridicola gaffe sulla presunta cyber propaganda 5 stelle, secondo lui svolta da una qualche parente di Di Maio, mentre si trattava della moglie di Brunetta. Credibilità saltami addosso.  :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:
 

P.S. Non sono un elettore M5S

Offline pan

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Re:Luigi Di Maio
« Risposta #51 il: 17 Apr 2018, 19:25 »
ecco appunto, credibilità saltami addosso.
Ormai, con la cultura delle fake news imperante, anche articoli o saggi magari veri vengono letti non dico senza interesse, ma quasi. Una marea di informazioni fittizie o di propaganda nelle quali si perdono quelle vere come presumo questo postato sia.
Credo che le fake news, col senno del poi, siano state inventate proprio per questo. Impermeabilizzarci al cospetto del vero.
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #52 il: 17 Apr 2018, 20:00 »
Sempre tenendo a mente che questo fenomeno del giornalismo mondiale è quello della ridicola gaffe sulla presunta cyber propaganda 5 stelle, secondo lui svolta da una qualche parente di Di Maio, mentre si trattava della moglie di Brunetta. Credibilità saltami addosso.  :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:

Ecco, partiamo dalla questione Beatrice Di Maio.

1 - non sei grillino ma ripeti acriticamente un argomento che ai grillini piace urlare: "Iacoboni è screditato dalla toppa Beatrice Di Maio"; occhio, che vedrai che le cose non stanno così, al netto degli urli grillini e del loro servo Crozza.

2 - E' una toppa Beatrice Di Maio? Vediamo: Iacoboni segnala che l'utente, (popolarissima nel network grillino, ai livelli dei famigerati kidstu, marionecomix, sere, ecc) forse è un fake, forse dipende da Casaleggio. Sbaglia la seconda, non la prima. Esce fuori che era "la moglie di Brunetta". Meglio sarebbe dire che fosse un professionista al soldo di Brunetta (centinaia di tweet al giorno, una presenza militare nella rete). Brunetta la usava per danneggiare il PD e per infiltrare il M5S. Come aver fatto emergere questa cosa torbida screditerebbe Iacoboni, solo per un imperfezione su CHI pagava, non si capisce. O meglio, si capisce: i grillini sono mesi che lo urlano.

3 - Perché i grillini urlano contro Iacoboni? Perché ci ha azzeccato sempre su di loro. Decine di volte (ma un'imprecisione singola su una cosa secondaria e loro partono all'attacco, sono fatti così, non hanno il senso delle cose).  Ad esempio l'intervista a Casaleggio padre prima di morire, che Casaleggio figlio adduce a scusa per cacciare Iacoboni dal convegno, era proprio sulla successione dinastica al controllo del "movimento" politico grillino. Che entrambi smentivano sdegnati: sappiamo come è andata.

4 - Iacoboni, prima di occuparsi della colossale truffa a cinquestelle era famoso per un altra cosa: le inchieste sui finanziatori di Renzi. E i grillini lo adoravano! Fino a quando non tocca a loro.

Sul parallelo fascismo-grillismo avremo modo. Accenno solo al fatto che ancora non hanno il potere e già sono in grado di condizionare i media, di cacciare i giornalisti nel silenzio (con i "satiri" alla Crozza che gli fanno l'applauso), di annullare le elezioni democratiche nel loro partito, di buttare al cesso il programma dei loro stessi elettori: un partito amorale, una macchina per consenso, con un'aggressività feroce nei confronti degli avversari. Così era cominciata. Poi è finita con le bombe a San Lorenzo.

Offline Thorin

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Re:Luigi Di Maio
« Risposta #53 il: 18 Apr 2018, 10:19 »
2 - E' una toppa Beatrice Di Maio? Vediamo: Iacoboni segnala che l'utente, (popolarissima nel network grillino, ai livelli dei famigerati kidstu, marionecomix, sere, ecc) forse è un fake, forse dipende da Casaleggio. Sbaglia la seconda, non la prima. Esce fuori che era "la moglie di Brunetta". Meglio sarebbe dire che fosse un professionista al soldo di Brunetta (centinaia di tweet al giorno, una presenza militare nella rete). Brunetta la usava per danneggiare il PD e per infiltrare il M5S. Come aver fatto emergere questa cosa torbida screditerebbe Iacoboni, solo per un imperfezione su CHI pagava, non si capisce. O meglio, si capisce: i grillini sono mesi che lo urlano.

Ah bhè sì, se arresti un killer a pagamento e ti sbagli su chi l'ha pagato è una "lieve imperfezione" ahahahahah
A me me fai mori', non ce la faccio a incazzamme  :rotfl:
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #54 il: 18 Apr 2018, 13:01 »
Ah bhè sì, se arresti un killer a pagamento e ti sbagli su chi l'ha pagato è una "lieve imperfezione" ahahahahah
A me me fai mori', non ce la faccio a incazzamme  :rotfl:

Intanto ha avvertito: "occhio che quella è un killer a pagamento". E non ha potuto più infamare nell'anonimato.

Iacoboni ci ha preso praticamente sempre; quando diceva che il partito di Grillo sarebbe passato per via dinastica al figlio di Casaleggio non sbagliava... Ben più rilevante mi sembra.

E poi certo che è lieve la svista sul mandante di BDM. Ed è ancora tutto da chiarire perché Brunetta pagasse qualcuno per fare feroce propaganda al M5S. E ce lo devono spiegare sia i grillini che Brunetta.
Per questo urlano tanto, per sviare.

Offline Kredskin

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Re:Luigi Di Maio
« Risposta #55 il: 18 Apr 2018, 18:19 »
Ecco, partiamo dalla questione Beatrice Di Maio.

1 - non sei grillino ma ripeti acriticamente un argomento che ai grillini piace urlare: "Iacoboni è screditato dalla toppa Beatrice Di Maio"; occhio, che vedrai che le cose non stanno così, al netto degli urli grillini e del loro servo Crozza.

2 - E' una toppa Beatrice Di Maio? Vediamo: Iacoboni segnala che l'utente, (popolarissima nel network grillino, ai livelli dei famigerati kidstu, marionecomix, sere, ecc) forse è un fake, forse dipende da Casaleggio. Sbaglia la seconda, non la prima. Esce fuori che era "la moglie di Brunetta". Meglio sarebbe dire che fosse un professionista al soldo di Brunetta (centinaia di tweet al giorno, una presenza militare nella rete). Brunetta la usava per danneggiare il PD e per infiltrare il M5S. Come aver fatto emergere questa cosa torbida screditerebbe Iacoboni, solo per un imperfezione su CHI pagava, non si capisce. O meglio, si capisce: i grillini sono mesi che lo urlano.

3 - Perché i grillini urlano contro Iacoboni? Perché ci ha azzeccato sempre su di loro. Decine di volte (ma un'imprecisione singola su una cosa secondaria e loro partono all'attacco, sono fatti così, non hanno il senso delle cose).  Ad esempio l'intervista a Casaleggio padre prima di morire, che Casaleggio figlio adduce a scusa per cacciare Iacoboni dal convegno, era proprio sulla successione dinastica al controllo del "movimento" politico grillino. Che entrambi smentivano sdegnati: sappiamo come è andata.

4 - Iacoboni, prima di occuparsi della colossale truffa a cinquestelle era famoso per un altra cosa: le inchieste sui finanziatori di Renzi. E i grillini lo adoravano! Fino a quando non tocca a loro.

Sul parallelo fascismo-grillismo avremo modo. Accenno solo al fatto che ancora non hanno il potere e già sono in grado di condizionare i media, di cacciare i giornalisti nel silenzio (con i "satiri" alla Crozza che gli fanno l'applauso), di annullare le elezioni democratiche nel loro partito, di buttare al cesso il programma dei loro stessi elettori: un partito amorale, una macchina per consenso, con un'aggressività feroce nei confronti degli avversari. Così era cominciata. Poi è finita con le bombe a San Lorenzo.
A me non piace chi fa le crociate, non mi è mai piaciuto prima e continua a non piacermi ora.

Iacoboni, evidentemente, ne sta facendo una contro i grillini, e tu porti argomentazioni abbastanza discutibili, come quella evidenziata da thorin.

Per te è una cosa lieve, per me non lo è affatto, perché tradisce un lavoro decisamente poco sereno e poco imparziale, che sarebbe la modalità con cui uno degno di chiamarsi giornalista dovrebbe operare. Oltre a documentarsi prima di infamare.

Poi, in amicizia, mi basta leggere che crozza è un servo dei grilli per capire che tu per primo non sei minimamente sereno, visto che roba scritta così è assolutamente sovrapponibile ad un grillino tipo con la bava alla bocca su fb.

Crozza ha più volte perculato i grillini, di maio, casaleggio e grillo, compresa la meravigliosa e sfavillante sindaca di roma.

Ma immagino che te li sei persi quei pezzi.
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #56 il: 18 Apr 2018, 19:37 »
le prese in giro di crozza ai grillini sono sempre state innocue, deferenti ed amorevoli. anche oreste lionello prendeva in giro andreotti. era un paggio servizievole lui allora, lo è crozza oggi.
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #57 il: 19 Apr 2018, 13:53 »
le prese in giro di crozza ai grillini sono sempre state innocue, deferenti ed amorevoli. anche oreste lionello prendeva in giro andreotti. era un paggio servizievole lui allora, lo è crozza oggi.

Crozza lo seguo saltuariamente, ma da quello che ricordavo non mi pareva proprio un simpatizzante 5S.
Incuriosito sono andato a cercare qualcosa sul tubo (tema: crozza-di maio)

Dai primi responsi, "Di Battista-Di Maio: La personificazione del bipolarismo patologico di Grillo"
non sembra trasparire tutto questo "amore" (o forse mi occorre una ridefinizione del concetto)


(ah sì, non voto 5S e condivido molte delle critiche su di loro che leggo su queste pagine)
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #58 il: 19 Apr 2018, 14:24 »
Scusa RoundMound, ovvio che è anche un tema di percezione.
Ad esempio la mia percezione è che fare satira su un leader parlando di bipolarismo sia un modo per stare ben lontani dagli aspetti critici. Che sono concreti e quelli mai li tocca.

Ma poi ti sembra normale che la "satira" di Crozza si occupi di difendere le decisioni del capo (occulto, Casaleggio) del primo partito italiano che caccia da un convegno un giornalista con, nell'ordine, le seguenti scuse: aveva il badge scaduto, ha preso una toppa con Beatrice Di Maio, ha insultato mio padre.
Ma, seriamente? Se non è satira di regime questa?

Ma Crozza non ha nulla da dire sul fatto che Casaleggio sia capo del partito per via ereditaria? Che riceverà cinque milioni di euro dai suoi deputati? A quale titolo? Che ha vincolato i suoi eletti a penali feroci per non ammettere dissenso? Che i candidati grillini che hanno falsificato i rimborsi sono tutti reintegrati? Che uno di questi è amico degli Spada?
Questa è la satira che farebbe, fosse autentico; altro che bipolarismo di Grillo...
Re:Luigi Di Maio
« Risposta #59 il: 19 Apr 2018, 16:16 »
Scusa RoundMound, ovvio che è anche un tema di percezione.
Ad esempio la mia percezione è che fare satira su un leader parlando di bipolarismo sia un modo per stare ben lontani dagli aspetti critici. Che sono concreti e quelli mai li tocca.

Ma poi ti sembra normale che la "satira" di Crozza si occupi di difendere le decisioni del capo (occulto, Casaleggio) del primo partito italiano che caccia da un convegno un giornalista con, nell'ordine, le seguenti scuse: aveva il badge scaduto, ha preso una toppa con Beatrice Di Maio, ha insultato mio padre.
Ma, seriamente? Se non è satira di regime questa?

Ma Crozza non ha nulla da dire sul fatto che Casaleggio sia capo del partito per via ereditaria? Che riceverà cinque milioni di euro dai suoi deputati? A quale titolo? Che ha vincolato i suoi eletti a penali feroci per non ammettere dissenso? Che i candidati grillini che hanno falsificato i rimborsi sono tutti reintegrati? Che uno di questi è amico degli Spada?
Questa è la satira che farebbe, fosse autentico; altro che bipolarismo di Grillo...

La difesa di Casaleggio mi mancava, forse perché, come scrivevo, non lo seguo più di tanto

Poi ok, il concetto "va a toccare aspetti superficiali e non la sostanza" l'avevo afferrato, ma ad esempio in quest'altro video le contraddizioni mi pare che le affronti

Ma sarà probabilmente, come dici tu, un problema di percezione, in cui io la deferenza ad esempio non riesco a coglierla

(il tutto, ripeto, senza essere fan di Crozza nè tantomeno dei 5S)
 

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