non ad oggi, credo sia così e basta.
Ma se il cambiamento non è possibile, se questa è la migliore delle realtà a cui poter aspirare, se quindi non c'è speranza, allora anche la vendetta ha un suo significato, una sua dimensione appagante.
è un tipo di appagamento che non ci piace? Che è eticamente spregevole? Solletica il peggio dell'animo umano?
Tutto vero, ma qui io non sto dicendo se è augurabile o meno, anche perché è piuttosto facile darsi una risposta razionale.
Semplicemente penso che se non c'è speranza rovinare la famiglia di uno del genere diventa l'unica compensazione possibile. Una compensazione che di politico ha zero, ma che esprime comunque una volontà di giustizia non riparatoria, ma risarcitoria nei termini che la nostra cultura (fatta di sopraffazione, anche se non ce lo diciamo) contempla.
Se questo è il mondo e queste le sue regole, tu mi costringi a vendere casa per pagare le cure oncologiche di mia madre nonostante ti paghi ogni santo anno la quota assicurativa e io faccio piangere a vita tuo figlio.
Aaaaah che bella soddisfazione, speriamo soffra molto e da grande cada in un vortice di droga, depressione e pensieri suicidi.
Come dicevo prima, barbarie contro barbarie.
Il problema è che per non cadere nella seconda non dovremmo accettare la prima.
E invece siamo tremendamente assuefatti. Anche chi non la approva, non riesce proprio a convincersi che "un altro mondo è possibile". Che contro un'oscenità come la logica privata sanitaria e la selezione di classe dei malati dovrebbero esserci un popolo intero che in piazza impone un'alternativa.
ecco come si genera questa spirale di morte. Dove non c'è Eros, inteso non solo come amore carnale ma citando Marcuse come forza che ci rende creativi, volenterosi, spinti al fare, potenza spinoziana, c'è tanathos.
La vittoria su tutto e tutti della Morte.
La storia di ogni società sinora esistita è storia di lotta di classi. Liberi e schiavi, patrizi e plebei, baroni e servi della gleba, membri delle corporazioni e garzoni, in una parola oppressori e oppressi sono sempre stati in contrasto fra di loro, hanno sostenuto una lotta ininterrotta, a volte nascosta, a volte palese: una lotta che finì sempre o con una trasformazione rivoluzionaria di tutta la società o con la rovina comune delle classi in lotta.
K.M.
Siamo nel tempo della rovina, amiche e amici.