makerfairerome.

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Cialtron_Heston

Cialtron_Heston

makerfairerome.
« il: 06 Ott 2015, 11:23 »
Se avete piccoli esseri umani in giro per il vostro mondo, portateli qui!

http://www.makerfairerome.eu/it/calendario/


A conferma che il mondo non è perfetto, c'è da sottolineare che uno dei curatori è...richard moon.


Re:makerfairerome.
« Risposta #1 il: 06 Ott 2015, 11:26 »
Se avete piccoli esseri umani in giro per il vostro mondo, portateli qui!

http://www.makerfairerome.eu/it/calendario/


A conferma che il mondo non è perfetto, c'è da sottolineare che uno dei curatori è...richard moon.

beh, non è solo per bambini, anzi.

Offline FatDanny

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Re:makerfairerome.
« Risposta #2 il: 06 Ott 2015, 12:46 »
una vera e propria vergogna.
L'Università La Sapienza compiutamente ceduta ai privati.
Si realizza per la prima volta quel che denunciavamo noi 10 anni fa.
La progressiva messa a disposizione dell'Università a soggetti privati vede oggi una prima forma compiuta.

Quindi niente lezioni, accesso interdetto a studenti, docenti e ricercatori, prezzo d'ingresso di 10 euro altrimenti resti fuori.
Io studente non posso accedere dentro un'Università PUBBLICA perché questa per 3 giorni è completamente a disposizione di soggetti privati.

Apposto così.
A questo hanno portato i progressivi tagli al FFO.
L'Università diventa completamente dipendente dai finanziamenti privati.
I finanziatori privati quindi ne dispongono come meglio credono.

Sono disgustato.
Spero che i collettivi universitari facciano qualcosa, fossi stato ancora lì avrei proposto di entrare a cannonate.
Re:makerfairerome.
« Risposta #3 il: 06 Ott 2015, 13:11 »
una vera e propria vergogna.
L'Università La Sapienza compiutamente ceduta ai privati.
Si realizza per la prima volta quel che denunciavamo noi 10 anni fa.
La progressiva messa a disposizione dell'Università a soggetti privati vede oggi una prima forma compiuta.

Quindi niente lezioni, accesso interdetto a studenti, docenti e ricercatori, prezzo d'ingresso di 10 euro altrimenti resti fuori.
Io studente non posso accedere dentro un'Università PUBBLICA perché questa per 3 giorni è completamente a disposizione di soggetti privati.

Apposto così.
A questo hanno portato i progressivi tagli al FFO.
L'Università diventa completamente dipendente dai finanziamenti privati.
I finanziatori privati quindi ne dispongono come meglio credono.

Sono disgustato.
Spero che i collettivi universitari facciano qualcosa, fossi stato ancora lì avrei proposto di entrare a cannonate.

ne ho già discusso ampiamente su FB, e visto che la location della Sapienza è stata una mia idea (per quanto preferissi sempre la FIERA DI ROMA, ma non vogliono uscire fuori il GRA), ti dico che questa è una lettura assolutamente parziale della situazione. (ti rimando direttamente all'ultimo paragrafo a riguardo).

innanzitutto questi privati sono la camera di commercio, che è un ente pubblico, la quale ci rimette pure ad organizzare la MFR. su come Camera di Commercio si venda agli sponsor privati per rientrare dei costi sono assolutamente d'accordo. questo è uno dei punti dolenti su cui litigo tutti i giorni.

secondo poi l'idea era di portare il movimento innovativo che ruota intorno a questo marchio dentro il mondo dell'università che è comunque coinvolta in prima linea con progetti esposti e non solo. non certo di "occupare" l'università.

sul biglietto d'ingresso, purtroppo per motivi economici è necessario, e comunque tutte le fiere si pagano, davvero non vedo dove sia il problema. gli studenti e i docenti pagano solo 4 euro. poteva farsi gratis per gli interni? abbiamo discusso anche di questo. io chiaramente ero favorevole, altri meno. ma alla fine sono 4 EURO. qualsiasi birra in qualsiasi centro sociale costa di più.

che l'Università debba stare SEMPRE a disposizione personale di studenti e ricercatori, mi sembra un concetto discutibile. L'Università di Roma insieme ad un ente importante, pubblico, della stessa città, apre le porte ad una fiera dell'Innovazione.

per quel week end non potrai usufruire della biblioteca per studiare? capita. è un week end. l'obiettivo è comunque scientifico e culturale, ti assicuro  che i "privati", come dici tu, hanno il loro spazio ma se li filano in pochi.

a meno che per privati non intendi i singoli espositori, a quel punto anche gli studenti sarebbero "soggetti privati".

io poi davvero tutta sta dicotomia tra pubblico e privato ho smesso di capirla da tempo. privato è anche il piccolo gruppo di ragazzi magari ancora studenti che apre una piccola impresa innovativa. privato è anche il collettivo che vince il bando per la gestione di "casetta rossa". che poi alla fine è molto più cara della MFR. 

io trovo molto importante invece accrescere sempre di più l'interazione tra pubblico e privato, perché il punto non è tanto "pubblico" o "privato", ma appunto "comune".

e quindi dovremmo riconoscere che la MFR ormai sia un appuntamento comune della cultura scientifica romana che ha il grandissimo merito di portare l'innovazione tecnologica fuori dalle big corporates o dai grandi labs, fino alla gente comune, a un costo accessibile per tutti. e la Sapienza ospita questo evento. prova a leggerla così, perché così è.

Offline FatDanny

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Re:makerfairerome.
« Risposta #4 il: 06 Ott 2015, 15:34 »
Vabbè, ma che vuol dire scusa?
Un sacco di iniziative private hanno una loro funzione sociale.
Anzi, potremmo dire che è così per gran parte di esse, anche perché senza un minimo di funzione sociale qualsiasi iniziativa economica fallirebbe (chi si compra una cosa del tutto inutile?).

A questo punto perché non portiamo anche il Motorshow alla Sapienza?
Lo facciamo solo sulle auto ecologiche, giuro!
Oppure portiamoci la fiera di Eataly, così da valorizzare i prodotti regionali italiani!

E anche l'obiettivo scientifico e culturale... ma andiamo.
Scusa ma perché le convention tecnologiche che fanno a San José (CA) hanno obiettivi e ambiti meno scientifici o culturali?
Per non parlare del paragone tra espositore e studente, assolutamente improponibile.
Primo perché quello spazio esiste IN FUNZIONE di quello scopo (studiare, fare ricerca, insegnare). Ma oltre questo nessuno studente può pretendere di utilizzarlo in esclusiva. Non è che uno studente può dire ad un altro "tu non entri perché oggi studio io".
Questo è il criterio essenziale quando parliamo di utilizzo comune di un bene/servizio.
Te credo che se non chiarifichi questo la dicotomia tra pubblico e privato non ti è chiara (e infatti ormai tutti i beni pubblici sono di fatto concepiti come beni privati dello Stato (su cui quindi non è chiara nemmeno la responsabilità e gli obblighi collettivi come invece dovrebbe essere per i beni pubblici) che possono essere dati in concessione ad altri privati.

Guarda, mi sembra proprio che il tuo discorso non regga nemmeno un po'.
Non esiste che si limiti uno spazio pubblico nelle sue funzioni per via di un evento privato a pagamento.
Non sta proprio in piedi. Il fatto che per studenti e docenti costi 4 euro importa davvero poco.
Lo vuoi fare alla Sapienza? Perfetto, è gratis e tutti possono entrare in quello spazio come tutto il resto dell'anno.
Non lo vuoi fare gratis? Perfetto, non lo fai alla Sapienza.

A te organizzatore la scelta.
Re:makerfairerome.
« Risposta #5 il: 06 Ott 2015, 15:53 »
nel mio piccolo posso dire solo che l'interruzione della didattica e la paralisi totale delle attivita' per 3 gg e' una rottura di [...] di proporzioni bibliche per alcuni (tipo per me), anche perche' non blocca affatto "un week end". per il resto ho lavorato in altre universita' che hanno ospitato eventi di questo tipo, anche piu' grandi (e onestamente non ci vedo nulla di anomalo), ma non ho mai avuto blocchi di accessi, didattica, eccetera. prima volta. di solito anzi cercavano di farli "intorno" all'attivita' regolare degli istituti, al limite coinvolgendoli. non e' che magari, volendo, la sapienza poteva dire di no? o mettere dei limiti, o inventarsi qualcosa di meglio? conoscendo l'ambiente, non me la prendo certo con gli organizzatori che alla fine cercano di fare l'evento nel modo migliore per loro...

Offline Sonni Boi

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Re:makerfairerome.
« Risposta #6 il: 06 Ott 2015, 16:00 »
che l'Università debba stare SEMPRE a disposizione personale di studenti e ricercatori, mi sembra un concetto discutibile.

Lo è solo in Italia, dove le Università sono fra le più chiuse in Europa.

E per "chiuse" intendo sia come mentalità e apertura verso l'esterno, che proprio come disponibilità delle strutture.
In molte università straniere le biblioteche sono aperte 24/24h, domeniche comprese.

Che per 3 gg - se ho ben capito, in caso contrario me ne scuso - un'università completamente pubblica sia aperta solo a pagamento per me è assolutamente ridicolo. E non sono chiaramente i 4€ il punto, ma il principio che c'è dietro e che è alla base di molti dei problemi del nostro sistema accademico.

Offline FatDanny

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Re:makerfairerome.
« Risposta #7 il: 06 Ott 2015, 16:05 »
nel mio piccolo posso dire solo che l'interruzione della didattica e la paralisi totale delle attivita' per 3 gg e' una rottura di [...] di proporzioni bibliche per alcuni (tipo per me), anche perche' non blocca affatto "un week end". per il resto ho lavorato in altre universita' che hanno ospitato eventi di questo tipo, anche piu' grandi (e onestamente non ci vedo nulla di anomalo), ma non ho mai avuto blocchi di accessi, didattica, eccetera. prima volta. di solito anzi cercavano di farli "intorno" all'attivita' regolare degli istituti, al limite coinvolgendoli. non e' che magari, volendo, la sapienza poteva dire di no? o mettere dei limiti, o inventarsi qualcosa di meglio? conoscendo l'ambiente, non me la prendo certo con gli organizzatori che alla fine cercano di fare l'evento nel modo migliore per loro...

Ma certo DJ, mica io dico che sono contro l'evento in sè per principio.
Se fosse stato predisposto in modo compatibile con le attività universitarie e con il libero accesso di studenti, ricercatori e docenti se ne poteva parlare tranquillamente.
Ma così è una roba assurda! Ma si può bloccare la didattica e gli accessi ad un Università pubblica a favore di espositori?!?!?!
Ma scherziamo per caso???
Re:makerfairerome.
« Risposta #8 il: 06 Ott 2015, 16:20 »
Lo è solo in Italia, dove le Università sono fra le più chiuse in Europa.

E per "chiuse" intendo sia come mentalità e apertura verso l'esterno, che proprio come disponibilità delle strutture.
In molte università straniere le biblioteche sono aperte 24/24h, domeniche comprese.

Che per 3 gg - se ho ben capito, in caso contrario me ne scuso - un'università completamente pubblica sia aperta solo a pagamento per me è assolutamente ridicolo. E non sono chiaramente i 4€ il punto, ma il principio che c'è dietro e che è alla base di molti dei problemi del nostro sistema accademico.
100%

Offline FatDanny

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Re:makerfairerome.
« Risposta #9 il: 06 Ott 2015, 16:31 »

Che per 3 gg - se ho ben capito, in caso contrario me ne scuso - un'università completamente pubblica sia aperta solo a pagamento per me è assolutamente ridicolo. E non sono chiaramente i 4€ il punto, ma il principio che c'è dietro e che è alla base di molti dei problemi del nostro sistema accademico.

hai capito bene: in quei tre giorni o paghi o non entri per nessun motivo all'interno di un'Università (in teoria) completamente pubblica.
Pensa quanto ormai i bilanci dipendano dalle risorse che riesci a reperire da soggetti privati visto che il Fondo di Finanziamento Ordinario te l'hanno spolpato fino all'osso.
Re:makerfairerome.
« Risposta #10 il: 06 Ott 2015, 16:32 »
Lo è solo in Italia, dove le Università sono fra le più chiuse in Europa.

E per "chiuse" intendo sia come mentalità e apertura verso l'esterno, che proprio come disponibilità delle strutture.
In molte università straniere le biblioteche sono aperte 24/24h, domeniche comprese.

Che per 3 gg - se ho ben capito, in caso contrario me ne scuso - un'università completamente pubblica sia aperta solo a pagamento per me è assolutamente ridicolo. E non sono chiaramente i 4€ il punto, ma il principio che c'è dietro e che è alla base di molti dei problemi del nostro sistema accademico.

ma infatti questo punto lo condivido, solo che il problema è a monte, nel modo in cui La Sapienza tutta, compreso il mondo accademico e universitario, si è posta nei confronti di questo evento.

l'evento è fieristico e chiaramente a pagamento, anche perché all'interno dell'evento NON SI VENDE. è una Fiera molto particolare.

io volevo introdurre l'accesso gratuito al mondo studentesco, non solo della Sapienza, ma purtroppo le spese sono molto molto elevate e l'organizzazione non ha accettato.

resta il fatto che a Camera di Commercio sarebbe di gran lunga convenuto fare la MFR alla Nuova Fiera di Roma, che era gratuita

la scelta di farla alla Sapienza è stata dettata da motivi "sociali", nell'idea di portare l'innovazione tecnologica al centro della cultura e della ricerca di Roma, ovvero nella sua Città Universitaria, per coinvolgerla maggiormente. Non ci sono state logiche economiche dietro. anzi.

questo è quello che contesto al ragionamento di FD e dei collettivi. poi sono d'accordo che le modalità di adesione de La Sapienza siano state ben diverse da quelle che noi stessi ci aspettavamo e avremmo voluto.

bloccare per 3 giorni l'ordinario di una struttura per un evento straordinario di portata mondiale perfettamente in linea con le finalità dell'Università, ovvero ricerca, formazione, innovazione, cultura, secondo me ci sta. accade in tutte le Università del mondo. tra l'altro in tutto il resto del mondo le varie Maker Faire sono organizzate nelle Università o nelle cittadelle di RIcerca.

Offline orchetto

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Re:makerfairerome.
« Risposta #11 il: 06 Ott 2015, 16:36 »
Io non capisco una cosa ma perchè portate sempre l'esempio "in tutto il resto del mondo" "in tutto il resto d'europa" ma cosa vuol dire? Ma che senso ha? Pure quando la Repubblica Romana del 1849 abolì la pena di morte in tutto il resto del mondo c'era la pena di morte....faccio chiaramente un paradosso provocatorio ed OT perchè vi vorrei far ragionare che è altamente provinciale ragionare in questa maniera.
Re:makerfairerome.
« Risposta #12 il: 06 Ott 2015, 16:49 »
Io non capisco una cosa ma perchè portate sempre l'esempio "in tutto il resto del mondo" "in tutto il resto d'europa" ma cosa vuol dire? Ma che senso ha? Pure quando la Repubblica Romana del 1849 abolì la pena di morte in tutto il resto del mondo c'era la pena di morte....faccio chiaramente un paradosso provocatorio ed OT perchè vi vorrei far ragionare che è altamente provinciale ragionare in questa maniera.

perché la Maker Faire e in generale il movimento maker nasce nelle Università e nelle strutture di Ricerca con l'idea di portare la cultura e l'innovazione tecnologica fuori dai Labs e dalle Corporates fino alla gente comune.

solo in Italia è vista come "impresa" e "produttività". ma non è davvero quello che facciamo. per cui a me è sembrato assolutamente normale portare la MF alla Sapienza, come avviene in USA dove è nata e come avviene in tutto il mondo. perché quello è il suo ambito, il suo spazio. ma certo ci aspettavamo altre risposte.

se poi il problema è la presenza di sponsor come ENI e Intel, sono sponsor, poco più. permettono la realizzazione di un grosso evento in cui la maggior parte degli espositori presenta innovazioni tecnologiche, sociali, scientifiche, esposte in modo divulgativo, a spese proprie e senza guadagno alcuno.

e considera che stai parlando con colui che l'anno scorso scrisse una lettera contro l'evento dal titolo "VodafoneFaire: dov'erano i maker?"

PS: comunque l'accesso

Offline orchetto

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Re:makerfairerome.
« Risposta #13 il: 06 Ott 2015, 16:58 »
ma non è questione di genesi, ogni cosa nasce in un punto del globo e fa il giro, è questione che se ci sono obiezioni non ha senso affrontarle con le frasi fatte.
Re:makerfairerome.
« Risposta #14 il: 06 Ott 2015, 17:20 »
state facendo gli estremisti.
io ci sono stato lo scorso anno all'auditorium ed era organizzata bene: immagino che quest'anno non si sia potuto ripetere perché occupato o troppo costoso.
come principio ce la vedo bene all'università, era pieno di ragazzi più o meno nerd (più più che meno), e leggendovi vengo a sapere che in effetti altrove è organizzata nelle università/centri di ricerca.
se si è scelto di organizzarla lì è perché c'è stata la volontà di entrambe le parti: sia la sede che l'organizzazione ci hanno visto dei vantaggi, ed è pure facile capire quali.
capisco anche fatdanny, il principio è giusto: l'università non deve avere bisogno di finanziamenti esterni e i suoi fruitori dovrebbero avere accesso alle sue strutture. però questa cosa mi sembra più un'opportunità che uno svantaggio: e parlo degli studenti (all'epoca ci sarei sicuramente andato). la sapienza ha una infinità di sedi e di aule e di biblioteche, che per quanto ricordi io nel weekend non si litigava per i posti... (la domenica era chiusa, immagino anche ora).
e comunque quasi tutti gli espositori vendevano, praticamente solo i banchetti organizzati dai licei erano lì solo a scopo dimostrativo, le startup vendevano eccome, o direttamente o ti invitavano ad andare sul sito per comprare.
 

Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #15 il: 07 Ott 2015, 10:19 »
ma non è questione di genesi, ogni cosa nasce in un punto del globo e fa il giro, è questione che se ci sono obiezioni non ha senso affrontarle con le frasi fatte.

Ma se le obiezioni sono composte da altrettante frasi fatte?

Per me non c'è miglior posto per un evento sull'innovazione tecnologica che l'Università, perchè ne dovrebbe essere la punta di diamante.
Re:makerfairerome.
« Risposta #16 il: 07 Ott 2015, 11:53 »
Ma se le obiezioni sono composte da altrettante frasi fatte?

Per me non c'è miglior posto per un evento sull'innovazione tecnologica che l'Università, perchè ne dovrebbe essere la punta di diamante.

Si, ma non a pagamento, almeno per gli studenti che per quell'università versano, annualmente, fior di quattrini. :X(

Offline Thorin

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Re:makerfairerome.
« Risposta #17 il: 07 Ott 2015, 12:32 »
Si, ma non a pagamento, almeno per gli studenti che per quell'università versano, annualmente, fior di quattrini. :X(

Versano quattrini per l'università, non per l'evento.
Re:makerfairerome.
« Risposta #18 il: 07 Ott 2015, 14:45 »
Versano quattrini per l'università, non per l'evento.
Non concordo.
Visto che l'evento mi ha privato della possibilità di fruire di un servizio per il quale ho già pagato, credo sia giusto poter entrare senza pagare. :ssl

Offline cartesio

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Re:makerfairerome.
« Risposta #19 il: 07 Ott 2015, 14:53 »
una vera e propria vergogna.
L'Università La Sapienza compiutamente ceduta ai privati.
Si realizza per la prima volta quel che denunciavamo noi 10 anni fa.
La progressiva messa a disposizione dell'Università a soggetti privati vede oggi una prima forma compiuta.

Quindi niente lezioni, accesso interdetto a studenti, docenti e ricercatori, prezzo d'ingresso di 10 euro altrimenti resti fuori.
Io studente non posso accedere dentro un'Università PUBBLICA perché questa per 3 giorni è completamente a disposizione di soggetti privati.

Anche stadi e palazzetti dello sport sono pubblici, ma vengono affittati per uno o più giorni a soggetti privati.
 

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