Paris, parliamo di crimini violenti, si?
Ebbene, in questi casi sticazzi del recupero del reo.
Se, in assenza di violenza, la posso considerare ragionevole una volta che la vittima (individuale o collettiva che sia) sia adeguatamente risarcita, in caso di crimini violenti come stupri, aggressioni, omicidi e quant'altro ASSOLUTAMENTE NO.
E' proprio il messaggio che è sbagliato, quella cazzo di mentalità tanto cattolica e tanto desinistra che pone vittima e criminale sullo stesso piano, cianciando di come siano entrambi umani, un criminale nel 99,9% dei casi, ha abdicato alla propria umanità a causa delle scelte che ha compiuto, e delle scuse non me ne faccio niente io, come osservatore esterno, figuriamoci cosa possa farsene la vittima, qualora sopravviva.
Detto, sottolineato e ribadito il massimo disprezzo per la stampaglia scandalistica a caccia della storia, dello sgoob, del particolare macabro e truculento, ma a mio avviso vale il principio di non aggressione, dal momento che questo viene violato, la priorità è risarcire la vittima, non recuperare il reo, e possiamo discutere per secoli se quest'ultimo obiettivo debba aver la precedenza sulla funzione di deterrenza che dovrebbe fungere da barriera contro il ripetersi di atti simili.
Per un caso di un soggetto che si fa 25 anni quanti ce ne sono che non se ne fanno manco 1 o 2, soggetti con fedine penali lunghe chilometri che finiscono, come e perchè, a reiterare i crimini per i quali la giustizia avrebbe dovuto allontanarli dalla società?
Perchè vedi, poi il problema è che la percezione e la gente comune reagisce nel modo sbagliato, perde fiducia nella giustizia, e poi spegne la luce, votandosi alla barbarie come meccanismo di reazione.
Dobbiamo dunque chiederci se le tutele a galeotti ed ex galeotti valgono il sacrificio dei progressi civili e sociali raggiunti fino ad oggi... io una risposta me la sono data.
Una società democratica e liberale non può prescindere da una giustizia efficiente come non può prescindere da un alto livello di coscienza e istruzione dei propri cittadini.
Dal momento che ti poni al di fuori delle basilari regole di convivenza civile, che ti faccia 20 o 30 anni è relativo, a me, come individuo, importerà sempre di più la salute e la sicurezza della vittima rispetto al destino del reo.