è veramente incredibile che anche in uno spazio come questo, che reputo razionale e garantista, ci sia qualcuno che accarezza l'idea dei "ceppi in piazza", della pena perpetua, del discorso " parli così perchè non è capitato a tuo figlio".
In Italia esiste ancora uno stato di diritto, le leggi si applicano in base al codice civile ed al codice penale e sono la pietra angolare della convivenza civile. Sono basate sulla pena e sulla riabilitazione e fondate su pragmatismo e razionalismo, partendo da Cesare Beccaria e andando avanti. Mi fa persino strano dover scrivere delle banalità simili, ma mi sembra che troppa gente se ne stia dimenticando.
Non c'è nulla di razionale e pragmatico nel sistema attuale, ma proprio nulla.
Razionale sarebbe farli lavorare per la durata della pena e con i proventi risarcire le vittime, allora a quel punto potrei credere che si, magari ha riparato il proprio debito con le vittime e la società.
Non capisco cosa centri il garantismo, non c'è nessun dubbio che questo sia un criminale, l'ha stabilito una sentenza e l'ha ammesso lui stesso.
La garanzia c'è già stata, e deriva dalla sentenza del tribunale che ha emesso la condanna.
Ci sono casi per i quali io non credo minimamente nella riabilitazione, c'è di contro chi crede possibile e umanissimo provare a reintegrare in società pure Hannibal Lecter, e vogliamo parlare di razionalità?
Con buona pace di cesare beccaria, eh, che non centra un'h e per sua fortuna non viveva in quell'inutile definizione geografica chiamata italia che all'epoca manco esisteva, perchè che il sistema italia non funzioni in nessuno dei suoi aspetti è bello che risaputo e la giustizia non fa eccezione, tanti criminali (
ribadisco che stiamo parlando di crimini violenti, non del retorico "furto di una mela per fame") si trovano a scontare pene simboliche ed uscirne in netto anticipo per i più disparati e disfunzionali motivi, salvo poi riaprire lo stucchevole dibattito qualora avvengano casi in cui emerga una reiterazione del crimine.
Che si sia legislato in un modo, per convinzioni politiche (again, altro che razionalità) non toglie che non funzioni, uno stupratore rimane uno stupratore, un assassino rimane un assassino, un terrorista rimane un terrorista, e questa è la realtà dei fatti che permane anche l'indomani della scarcerazione, come se spesso anche a fronte di condanne di 20 o più, il reo, dopo il terzo grado di giudizio, ne sconta forse-circa la metà, cosa che invalida e indebolisce di molto la funzione dissuasiva della detenzione.
Poi, per me, per reati contro l'incolumità della persona dovrebbe ancora esistere l'ergastolo.
Condivido appieno, e mica per presunto "
forkhayolismo", ma per deterrenza e per tenere il resto della società civile al sicuro da soggetti pericolosi e inaggiustabili.
p.s. mai votato a destra, votato una volta sola nella mia vita, i radicali quando mi convinsi scioccamente che fossero davvero liberisti e libertari, prima, insomma, che scrivessero cazzate come "socialisti e liberali" nel proprio simbolo.