MES

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MES
« il: 16 Dic 2023, 07:21 »
Netters bravi in economia politica, mi spiegate meglio il MES?
Se ho capito bene è una sorta di multinazionale che presta soldi agli Stati europei ed è al di sopra di qualsiasi giurisdizione.


Re:MES
« Risposta #1 il: 16 Dic 2023, 07:35 »
Vabbe niente ho trovato questo:


| MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE 2019
Il MES, spiegato bene
Che cos'è il Meccanismo Europeo di Stabilità, in parole semplici, e perché se ne discute così tanto nella politica italiana
   
Da oltre una settimana nella politica italiana si parla sempre più spesso della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, un’istituzione europea che ha lo scopo di aiutare i paesi in difficoltà economica. La polemica contro la riforma è stata aperta da Matteo Salvini, leader della Lega, nonostante il processo di riforma sia iniziato e sia stato approvato mentre lui era al governo. È stata poi ripresa da Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia, e da Luigi Di Maio, del Movimento 5 Stelle. In sostanza, il MES viene accusato di essere un opprimente meccanismo burocratico europeo che limiterà la nostra libertà. A parte questo però, in pochi sembrano avere davvero capito di cosa si stia parlando.

Che cos’è il MES oggi?
Il Meccanismo Europeo di Stabilità (noto anche come MES e con l’acronimo del suo nome in inglese, ESM) è un’organizzazione intergovernativa dei paesi che condividono l’euro come moneta, e ha il compito di aiutare i paesi che si trovano in difficoltà economica. È una componente molto importante dell’unione monetaria: serve a mettere in comune il denaro di tutti e a utilizzarlo nel caso in cui uno stato membro si trovi in difficoltà, visto che – condividendo la stessa moneta – le difficoltà di un paese possono avere conseguenze anche sugli altri. Il MES venne creato nel settembre del 2012 e portò al superamento di altri due fondi creati in precedenza allo stesso scopo (EFSF ed EFSM).

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Il MES ha una dotazione di 80 miliardi di euro, pagati in maniera proporzionale all’importanza economica dei paesi dell’eurozona: con quasi il 27 per cento del capitale la Germania è il primo contributore, e con ogni probabilità non usufruirà mai degli aiuti. Inoltre, emettendo titoli con la garanzia degli stati che ne fanno parte, il MES può raccogliere sui mercati finanziari fino a 700 miliardi di euro. Questi soldi poi possono essere prestati agli stati in difficoltà, per esempio per ricapitalizzare i loro sistemi bancari. Gli stati che vengono aiutati dal MES, se rispettano alcune condizioni, possono ricevere anche l’aiuto illimitato da parte della BCE sotto forma delle famose OMT, un piano che di fatto permette l’acquisto senza limiti di titoli di stato del paese in crisi.

Per ricevere l’aiuto, uno stato deve accettare un piano di riforme la cui applicazione sarà sorvegliata dalla famosa “Troika”, il comitato costituito da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Il piano di riforme di solito prevede misure molto impopolari, come taglio alla spesa pubblica, in particolare alle pensioni, privatizzazioni, liberalizzazioni e flessibilizzazione delle leggi sul lavoro, allo scopo di rendere nuovamente sostenibili i conti pubblici. Fino a oggi Grecia, Cipro, Portogallo e Irlanda hanno usufruito di programmi di aiuto del MES.

Cosa prevede la riforma
Il MES è stato apprezzato da molti, in quanto è il primo tentativo organico di dotare l’eurozona di un meccanismo per affrontare le crisi, e insieme alla BCE rappresenta la cosa più vicina a un “prestatore di ultima istanza”, cioè un’istituzione che presta denaro a chi non riesce più a ricevere prestiti. Ed è anche un concreto tentativo di rendere l’eurozona più economicamente unita e solidale. Ma le critiche nei suoi confronti non sono nuove, anzi, circolano fin dalla sua fondazione. C’è chi ritiene che l’ESM non sia uno strumento sufficiente, e attacca i programmi di riforme spesso draconiane che gli stati devono accettare pur di ricevere i fondi. Ma c’è anche chi muove l’accusa opposta, quella di fare troppo in cambio di troppo poco: in genere tedeschi e nord europei che temono che meccanismi come il MES incentivino i paesi periferici a spendere più di quello che possono, sapendo che saranno salvati con i soldi di qualcun altro.

La riforma del MES discussa a partire dal 2018 è un tentativo di accontentare tutti, e in quanto tale è il frutto di un compromesso tra le parti: per esempio i paesi più indebitati, come l’Italia, che volevano che le linee di credito precauzionali erogate dal MES (in gergo PCCL e ECCL) venissero concesse anche senza bisogno di sottoscrivere un accordo dettagliato di riforme impopolari. Nella versione finale questa modifica è stata accolta (per quanto riguarda la PCCL), ma è stata aggiunta un’altra condizione su richiesta degli stati più ricchi del Nord, che di fatto la rende inutile. Per avere una linea di credito, infatti, sarà sufficiente una lettera di intenti, ma solo per quegli stati che rispettano i parametri di Maastricht (10 stati su 19 membri dell’eurozona, Italia compresa, non potranno quindi utilizzare a loro vantaggio questa misura).

I paesi indebitati hanno invece ottenuto una vittoria nella trattativa sul “backstop” per il Fondo di risoluzione unico, un fondo finanziato dalle banche europee che serve ad aiutare istituti finanziari in difficoltà. Con l’introduzione del “backstop” il MES potrà finanziare il Fondo di risoluzione fino a 55 miliardi; le banche – soprattutto quelle della periferia d’Europa ma non solo – diventeranno così più sicure.

La terza modifica introdotta dalla riforma è invece voluta dai “rigoristi” del Nord Europa, e come tale non piace all’Italia (ma non solo a Salvini: anche il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco ha detto di essere preoccupato, come il presidente dell’Associazione bancaria italiana Antonio Patuelli). Di fatto la riforma cerca di rendere più facile “ristrutturare” il debito pubblico di un paese che chiede aiuto al MES.

In altre parole, i privati che hanno prestato soldi agli stati in crisi dovranno perdere una parte del loro investimento nel momento in cui scatterà un pacchetto di aiuti. Uno dei sistemi per ottenere questo risultato è l’obbligo di emettere un particolare tipo di titoli di stato (i cosiddetti “single limb CAC”) che permettono una “ristrutturazione” (cioè una riduzione concordata del valore del prestito fatto allo stato) tramite un solo voto dei creditori, invece che con le procedure più complesse delle altre tipologie di titoli di stato. Questo vuol dire che un paese in difficoltà potrebbe restituire meno di quello che deve ai suoi creditori, che è una cosa buona; ma la cosa meno buona – e temuta – è che i creditori, sapendo di questa possibilità, finiscano per chiedere interessi più alti ai paesi che percepiscono più a rischio, come l’Italia.

   

Offline Tarallo

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111509
Re:MES
« Risposta #2 il: 16 Dic 2023, 08:07 »
Ao quando serve chiama, tranquillo. Noi sempre disponibili.
Re:MES
« Risposta #3 il: 16 Dic 2023, 10:29 »
Ao quando serve chiama, tranquillo. Noi sempre disponibili.

Ahahahahahahh
Quanto ci hai ragione Tarà.

Qui chi me poteva rispondere?
Giusto Least Squares, ma sta a wall street ora.
Oppure qualche vetero-marxista filone Das Kapital, ma pure li, chi è invecchiato, chi ha fatto i fii...

Offline radar

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9442
Re:MES
« Risposta #4 il: 16 Dic 2023, 10:57 »
Da (molto) vetero e (un po' meno) marxista ho molte perplessità sul MES. L'esperienza ante-MES della Grecia e un po' dio sana diffidenza verso il patronato economico e soprattutto finanziario mi rende molto sospettoso, specie su alcuni cavilli tecnici (tipo il rientro immediato delle esposizioni a semplice richiesta) che di fatto lo fanno somigliare più a un cappio che a una cima di salvataggio.
Le opinioni che sento in giro non mi sembrano coerenti. Chi lo ha approvato allora, votando anche sulla famiglia del dittatore egiziano, ora lo avversa e chi avrebbe potuto approvarlo ma non lo ha fatto, ora spinge perché si approvi. Per carità, cambiare idea è legittimo e a volte doveroso ma a me sembra che si stia cercando di lasciare il cerino acceso nella mano degli avversari politici senza analisi nel merito.
E la diffidenza aumenta
Re:MES
« Risposta #5 il: 16 Dic 2023, 11:06 »
Basta che non te risponde Fat se no mandamo in tilt pure i server de Google.

Offline radar

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9442
Re:MES
« Risposta #6 il: 16 Dic 2023, 11:07 »
Basta che non te risponde Fat se no mandamo in tilt pure i server de Google.
Chiudete internet, ecco il vincitore  :) :) :) :) :)

Offline FatDanny

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39316
Re:MES
« Risposta #7 il: 16 Dic 2023, 12:36 »
Fino a che è rimasto in piedi il Quantitive easing il MES era pressoché inutile.
La possibilità di finanziarsi tramite titoli poi assorbiti dalla BCE era decisamente più conveniente.
Oggi uno strumento di questo tipo si impone. il problema è che è fortemente condizionato dagli indirizzi di politica economica tedeschi.
Le problematicità non sono dello strumento in sé.
Ma che si impone agli stati in difficoltà una Road map assolutamente discutibile. Che non è tecnica, è politica. Le riforme che si impongono per il risanamento rispondono ad una logica squisitamente politica e altamente discutibile, paro paro si può dire dell'austerità.
Che infatti creò più problemi di quanti ne risolse dieci anni fa, soprattutto in Europa meridionale.
Re:MES
« Risposta #8 il: 16 Dic 2023, 13:44 »
Perchè la Lega è contro?

Offline radar

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9442
Re:MES
« Risposta #9 il: 16 Dic 2023, 15:03 »
La linea in campo economico nella Lega non la da Giorgetti ma la danno Borghi e soprattutto Bagnai. Bagnai da anni è contro l'euro con argomenti tutto sommato non privi di razionalità (almeno dal mio punto di vista) e coerentemente dall'inizio contro il MES

Offline FatDanny

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39316
Re:MES
« Risposta #10 il: 16 Dic 2023, 15:09 »
In sintesi, per ragioni sovraniste.
Re:MES
« Risposta #11 il: 18 Dic 2023, 01:58 »
Perchè la Lega è contro?

Perchè la parte economica è vincolata ad aspetti non strettamente economici ma politici, in breve, va a toccare settori che la lega è costretta a supportare sul piano nazionale come bacino di voti e non può quindi compromettersi.
Non penso comunque l'italia intenda richiederlo, a meno di grossi scossoni economici globali (che di sti tempi non escluderei mai, ma non sono prevedibili ne auspicabili).
Insomma, se dovessero chiederlo, soprattutto con questo governo, significherebbe che la situazione è di gran lunga peggiore di quanto vogliano ammettere...

All'atto pratico il problema non è mai il prestito in se (se riconosciamo che è comprensibile che chi presta chieda garanzie), ma l'uso che se ne farebbe, se, in sostanza, tale liquidità servisse ad ammodernare e consolidare l'economia del paese richiedente, in questo caso l'Italia, o se servirà solo per garantire un ulteriore calcio al barattolo, come nella più classica delle tradizioni.
Re:MES
« Risposta #12 il: 18 Dic 2023, 17:21 »
Un imprenditore in difficolta'  , dovrebbe vendersi la Porsche , la villa al mare ed i gioielli della moglie .

Oppure rivolgersi ad uno strozzino .

E magari rientrare facendo pagare ad altri i suoi interessi senza vendersi le proprieta' di cui sopra .

Certo che se esiste la possibilita' che questi altri non si incazzano veramente , il gioco e' semplice .

l'Italia piange miseria ma col più alto tasso di proprieta' di case e contanti risparmiati in banca .

Provate ad immaginare dove Germania e nordici andrebbero a picchiare .

La difesa e' sempre legittima (cit) .

Fosse un mille euro od un milione .



Offline Giako77

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8100
Re:MES
« Risposta #13 il: 20 Dic 2023, 16:15 »
Tagliato con l'accetta sono soldi a strozzo...

Ti prestano soldi, a tassi si interesse non gratuitamente, ma in cambio vogliono che riduci pesantemente tutta la spesa pubblica, spese sociali in paritcolare. Ma poi anche vendita di patrimonio e privatizzazioni, insomma un affare!

Offline Kappa

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2859
http://space.tin.it/scienza/decos
Re:MES
« Risposta #14 il: 22 Dic 2023, 21:05 »
Tagliato con l'accetta sono soldi a strozzo...

Ti prestano soldi, a tassi si interesse non gratuitamente, ma in cambio vogliono che riduci pesantemente tutta la spesa pubblica, spese sociali in paritcolare. Ma poi anche vendita di patrimonio e privatizzazioni, insomma un affare!
... e perché 26 paesi su 27 lo hanno ratificato, allora? Alla fine sono tutti governi con indirizzi diversi, l'unico a non averlo votato è l'Italia. Mi lascia molto perplesso. In più, il fatto che hai uno strumento, non significa che ne usufruirai, ma che, appunto, hai un "paracadute" in più. Da quello che ho capito poi, serve anche per stabilizzare il sistema bancario, che, nonostante le rassicurazioni, non mi sembra il più solido d'Europa.
Re:MES
« Risposta #15 il: 24 Dic 2023, 17:03 »
giusto per, le banche italiane sono sempre state critiche sul mes, a mio avviso con motivazioni ragionevoli. tipo: se uno possiede debito del paese X e il rischio di ristrutturazione si materializza (-50%), che se lo tiene a fare il debito di X? lo vendera'... questo significa che banche, fondi, assicurazioni ecc del paese X che detengono debito del paese X rischiano di ritrovarsi unrealized losses immense in pancia, stile banche americane a marzo. finche' il paese X e' il portogallo ok. se siamo noi, col nostro sistema bancario, che si fa? considera che gli americani a marzo hanno aperto un fondo per aiutare le banche in difficolta' (btfp), fondo che e' gia' stato rifinanziato non so quante volte a botte di centinaia di B$ e il cui utilizzo e' in aumento perpetuo (solo a dic 113B$). a questo propostito, il mes non ha chissa' che risorse (500BEur). non e' che serva un evento 5 sigma per saturarlo. e il fatto che tutti sappiano che il mes ha limiti chiaramente rende il paese X piu' vulnerabile, non meno. aggiungo: perche' uno dovrebbe comprare debito del paese X sapendo che il debito del paese X e' a rischio di ristrutturazione imposta dall'alto? come minimo, pretenderebbe interessi piu' alti, il che aumenterebbe i costi per X... insomma capisco il fatto che vogliano puntellare una cosa che si sta sfaldando a livello politico, ma francamente non mi pare incomprensibile la contrarieta'. andiamo incontro ad anni turbolenti dal punto di vista economico, bisognera' fare cambiamenti importanti. il mes serve a preservare l'esistente. non mi sembra lo strumento ideale in una fase come questa. (in ogni caso ho l'impressione che del mes non freghi nulla a nessuno fuori dall'italia, nonostante il 26 su 27. la cosa "importante" per la eu era il patto di stabilita', e quello bene o male e' andato. solo in italia si fanno tutte ste moine per il mes.)
 

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