eh ma lo diventa dal momento in cui il ruolo di RUP viene ormai distribuito ampiamente tra i dipendenti delle PA per non concentrare oneri e responsabilità sui dirigenti (porelli).
Sarà pure una professione bandire gare e parteciparvi ma fai attenzione che sta cosa, come già detto, vale per i bandi grossi.
Allora lì hai la professionalità e la normativa adeguata, comunitaria e nazionale.
Quando stai nei piccoli paesi o per l'appalto da 50k della singola PA la realtà non è assolutamente quella che dici tu e a quel livello bandire gare non è la propria professione, ma un corollario nei ritagli di tempo della tua professione.
E lì vengono fuori i casini, anche perché c'è meno chiarezza normativa.
Ad esempio la parità di trattamento tra concorrenti non è detto che debba esserci nelle assegnazioni dirette.
Le linee guida di cui parli le ho presente, ma sono appunto linee guida (anche a livello di fonte giuridica). Non indicano comportamenti cogenti ferrei.
Questi ci sono sui contratti rilevanti, sopra soglia (o per la procedura negoziata), che sono la maggioranza delle risorse impiegate dalle PA. Chiaro che se parliamo di un lavoro pubblico, la strada X o l'ospedale Y o la nuova sede del Ministero Z, p ancora la fornitura di servizi IT al ministero F lì certo che non ci sono questi problemi e vale quel che dici tu.
Capace che accanto al RUP se siede pure una schiera di tecnici.
Paradossalmente questi problemi di zone d'ombra sono molto più presenti sui contrattini.
Perché nel fare un contratto da 20k in cui addirittura posso evitare pure l'indagine di mercato o gli elenchi di operatori mi dici come fai a stabilire che non ho operato per favorire l'amico mio se la norma afferma che questi passaggi non devo farli? E se sti contratti da 20k sono quattro su quattro ambiti diversi e favoriscono uno stesso soggetto?
Che linea guida risponde a questa fattispecie?