Questo è quel che sostiene l'accusa. Concordo che sia sbagliato ma questo è.
"numerose conversazioni dimostrano in modo netto che l’agire, anche illecito, di Lucano è determinato da interessi di natura politica... non era importante la qualità dell’accoglienza ma far lavorare i riacesi così da conseguire, quale contraccambio, un sostegno politico elettorale"
Tanto folle l'accusa che il gip aveva rigettato l'arresto proprio per la sua vaghezza.
L'accusa parla di clientele ma le clientele, per definizione, servono ad ottenere favori.
Visto che è stato dimostrato che Lucano non si è messo in tasca un euro il favore si riduce a quello di essere Sindaco di Riace e guadagnare 1600 euro al mese.
Attenzione, che con questo criterio potremmo mandare in galera la quasi totalità dei politici eletti, i quali agiscono esattamente al fine del consenso politico.
Ma andiamo a vedere i capi d'imputazione: associazione a delinquere, abuso d'ufficio, favoreggiamento immigrazione clandestina, falsità ideologica, turbativa d'asta, concussione, peculato e malversazione.
- L'associazione a delinquere non è di per sé un reato, afferma solo un concorso con altri, ma va provato il fine delinquenziale
- abuso d'ufficio, truffa, turbativa d'asta si riferiscono alla raccolta dei rifiuti fatta con gli asini, su cui al momento dell'arresto la Corte di Cassazione aveva riscontrato l'assenza di indizi di comportamenti fraudolenti del sindaco.
Cito dalle motivazioni di allora:
"L’appalto è stato affidato in modo assolutamente regolare. Lo hanno deciso in modo collegiale da Giunta e Consiglio Comunale, sulla stregua di pareri di regolarità tecnica e contabile, sottoscritti dal segretario e dai funzionari tecnici del Comune, dopo averlo reso pubblico e noto a tutti grazie all’istituzione persino di un albo comunale delle cooperative.
In più a Riace – borgo di un pugno di case che si arrampicano lungo vicoli strettissimi - era stato deciso di ricorrere “alla modalità dell’asinello porta a porta per la raccolta dei rifiuti urbani”. Nel contestare a Lucano di aver affidato ”a tutti i costi” l’appalto alle due coop sociali che hanno svolto il servizio, i magistrati calabresi – fa notare la Suprema Corte – non si sono soffermati su quali altre imprese in quel territorio avrebbero potuto svolgerlo, tenuto conto della conformazione del centro storico del Comune interessato e delle specifiche caratteristiche del servizio.
Per la Corte non basta “il generico riferimento alla presenza di interferenze od opacità”, sono “contraddittorie” e “illogicamente formulate” le argomentazioni a sostegno della presunta irregolarità dell’appalto, è “apoditticamente evocata” la presunta malafede di Lucano nell’assegnazione del servizio. Ma soprattutto, l’intera procedura era perfettamente regolare. È la legge – sottolineano i magistrati della Suprema Corte - che consente “l'affidamento diretto di appalti” in favore delle cooperative sociali “finalizzate all'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate” a condizione che gli importi del servizio siano “inferiori alla soglia comunitaria”.
- sulla concussione c'è solo un commerciante - già denunciato da Lucano e altri riacesi imputati per messaggi minatori - che si è pure rimangiato tutto in tribunale. e questo è il teste chiave dell'accusa (nonché l'unico), la quale ha fatto archiviare le querele prima di sentirlo. Maguardaunpo'.
i comportamenti illegittimi sono indipendenti dal movente ma fino ad un certo punto.
Ci sono comportamenti che diventano illegittimi proprio in presenza di un movente (ad esempio il già citato lucro) e che altrimenti sono legittimi (vedi l'assegnazione diretta).