Avrete senz'altro letto e sentito della tragedia avvenuta ieri nei pressi di rieti.
I miei figli avevano fatto un corno alla Lazio ed erano su quel maledetto pullman. Per loro è un rito, un divertimento; passano una giornata fra amici, mangiano, cantano, bevono. Se la partita va bene sono contenti; sennò sono soddisfatti comunque di aver passato una giornata in compagnia.
Nessun disordine e/o tafferuglio durante la partita (come d'altronde mai successo), solo alcuni cori "normali" fra tifoserie non amiche ma che mai si erano scontrate in passato; nessuna avvisaglia che al termine della partita potesse accadere qualcosa di spiacevole.
Ripartono tranquillamente, guidati e seguiti dalla scorta fino a raggiungere una superstrada in direzione terni; pochi secondi dopo che la scorta li lascia, mentre viaggiano a circa 90 km/h su questa superstrada sentono un colpo, delle grida e l'autista accosta subito sulla destra.
la scena che vedono è raccapricciante: un uomo di una certa età sdraiato sull'asfalto con operatori che provavano a rianimarlo, ci hanno provato per oltre mezz'ora a rianimarlo, ma per il povero secondo autista non c'era niente da fare, era morto sul colpo.
Un padre di famiglia di 65 anni - originario di Roma e residente a Firenze - prossimo alla pensione che era la prima volta che partecipava ad una trasferta dei tifosi di basket di Pistoia.
Nella drammaticità del fatto, un puro fortuito caso ha fatto sì che il secondo grosso masso non sfondasse il parabrezza e colpisse l'autista; altrimenti non voglio pensare cosa sarebbe successo a quel maledetto pullman ed ai relativi occupanti. Che se ci penso mi vengono i brividi e scende qualche lacrima.
Una bravata premeditata, a mio modesto parere anche figlia della mania di fare bravate e postarle sui social, che ha portato ad un omicidio ed una tentata strage. Sono sicuro che nel giro di poche ore i responsabili saranno assicurati alla giustizia, ma la vita a quella povera persona non gliela restituirà nessuno.
Non so cosa succederà adesso, non so se è il caso di punire la società ospitante, di bloccare le trasferte, di giocare uno o più turni a porte chiuse; in questo momento solo condoglianze ai familiari di Raffaele ed una sola richiesta. MAI PIU'!