mdfn, dico per me: quando parlo degli italiani mi riferisco al modello italiano che io/noi ho/abbiamo sempre conosciuto, è un discorso prettamente generazionale, dove per generazionale si intende anche il secolo passato. certo che magari in altre epoche la faccenda era diversa. non si tratta certo di sangue o di dna, ma di modelli culturali che si depositano per decenni e decenni. ma noi quello conosciamo e viviamo.
ed è tutto talmente assurdo, tutto talmente immodificabile. ma dico io, possibile che l'unica disamina che si riesca a fare sulla sinistra dagli anni 90 è: la sinistra non riesce a fare più la sinistra, se l'estrema destra o i berlusconi vincono è perché la sinistra non c'è e glielo permette. trent'anni di ste disamine, tra di noi ma anche nei salotti politici televisivi. un po' pochino, per una risposta che andrebbe esaurita appena proferito il nocciolo del problema. l'hai capito, dal giorno dopo ti metti al lavoro e quel modello sbagliato non lo persegui più, non ce parli sopra per 30 anni manco dovessi elaborare concetti sull'universo e dove andremo dopo la morte. e invece si ripete, e si ripete. ecco perché si torna all'ineluttabile: l'italiano è fatto così, parla parla, ma forse tutto sommato nel suo intimo di estrema destra è, e i valori (clientele, appoggio all'uomo politico forte che concede ma non condivide, malaffare, mafie, mazzette, egoismo, etica collettiva inesistente) sono quelli e punto.
non vedo altre alternative di elaborazione perché se no l'altra sarebbe al limite del complottismo. tipo minacce di morte e di cose terribili ai propri cari ogni volta qualcuno provi a cambiare lo status conclamato. e si ritorna a cuccia.