Io non mi trovo pienamente d'accordo sulla considerazione che molti fanno, cioè che Berlusconi sia stato puramente il prodotto dei suoi tempi e l'archetipo dell'italiano medio.
La Storia ci ha insegnato che comunicazione e propaganda sono in grado di cambiare, anche velocemente, gli atteggiamenti e la cultura di un popolo giorno dopo giorno.
Esempi ne abbiamo a iosa:
- i monumenti nell'antichità, che trasformavano agli occhi della plebe il padrone in Dio;
- i riti (religiosi e non), che 'fissano' con la ripetitività i concetti nella testa dei partecipanti;
- i testi (di propaganda e non), che rendono credibili agli occhi di chi non ha strumenti di valutazione critica anche informazioni false e in malafede;
- l'utilizzo della radio per la propaganda di Goebbels;
- la televisione di Berlusconi, che sposta gran parte dell'opinione pubblica prima concentrata sulla tv pubblica;
- ora i social con la profilazione degli utenti, dove leggi solo informazioni e opinioni vicine al tuo modo di pensare, con conseguenti ritorni in termini di polarizzazione della discussione e abboccamento alle fake news.
Gli Italiani non sono tutti cattivi, mafiosi, corruttori/corrotti o amorali. Probabilmente però hanno meno strumenti di analisi critica a disposizione (tasso di scolarizzazione e qualità dell'insegnamento, campanilismo diffuso per motivi geografici, spesso anche scarsa mobilità sociale e fisica, cattolicesimo acritico) rispetto ad altre nazioni occidentali*; e quindi il berlusconismo, tramite l'elettrodomestico più diffuso, ha avuto gioco facile ad entrare nelle nostre teste.
(*) non sto dicendo che chi è conservatore sia più ignorante rispetto alla controparte progressista, sto dicendo in generale.