rispetto a Ratzinger.
quello che voglio dire è che è molto interessante che un non credente (come lo sono io) si arroghi il diritto di capirne di teologia più di un gigante della materia come il pastore tedesco è stato.
ma per carità eh, è pieno di no vax che hanno superato a malapena ragioneria che discutono con professori universitari con più pubblicazioni che anni e pensano di aver ragione...
Non mi arrogo il diritto di capirne di teologia piú di lui e francamente mi ritengo un nano anche difronte ad autori che ho sviscerato in lungo e largo come Agamben. Ció non toglie che in quanto fedele, allora, potessi discutere-domandare in merito a determinate tesi teologiche e se tali tesi teologiche presentano diversi argomenti ad hoc e conseguenze teorico-pratiche in contrasto con alcune prassi etico-morali, se permetti dissento.
Non ha molto senso l´analogia con i No-VAx, in primis perché avendo studi e controstudi filosofici alle spalle, qualcosina, anche un pelino posso controbbattere. In secondis perché le scienze "ermeneutiche" hanno come presupposto il dibattito e non la negazione/prova del dato. Messa brutalmente, poi ci sarebbe da scrivere tanto.
Del resto con Ratzinger si é avuto un problema di fondo. Qua stiamo parlando di teologia, ma questa non puó essere declinata al singolare. Ci sono molte teologie o discorsi teologici. Con il Concilio VaticanoII (tra l´altro il giovane Ratzinger era anche piuttosto aperto allora a quanto dicono) si é data via libera o legittimito il fatto che non ci fosse una teologia me potessero essercene molte, visto e concesso che fino ad allora la teologia cattolica dominante (dissidenze ci sono sempre sempre state) fosse fondamentalmente europea. Ad un certo punto, lui come altri conservatori hanno tremato difronte alla proliferazione di discorsi teologici e hanno usato l´accetta. Si é trattata di una scelta politica, comprensibile se vogliamo in una determinata prospettiva di accentramento e organizzazione del potere pastorale, spirituale e politico. Dipende da cosa vuoi; mantenere la struttura o salvare vite. Lui preferiva la struttura, semplice
Ci sarebbe da fare anche una distinzione tra dottrina e teologia. Io noto che si fa molta confusione. In teologia c´é sempre stato tanto dibattito e puntalmente ci sono state lotte, a volte anche armate, intorno al discorso su dio. La prima disputa teologica, tra Paolo e pietro ci sta pure nella bibbia. Ovviamente la te lo mettono come dibattito pacifico gestito dallo spirito santo (costruzione ad hoc per eccellenza) ma li fu una guerra mica da ridere con tantissime implicazioni.
Il tomismo stesso, é diverso dalla riflessione teologica di tommaso d´acquino. Alcune tesi di Tommaso furono condannate. Fu una lotta politico-teorico che portó a scismi e controscismi.
In ultimo, non ne capiró di teologia come Ratzinger (e non mi interessa), ma sei suoi testi, nei suoi discorsi c´é un uso costante di espressioni come "natura" "natura umana" etc. Qua devo deluderti, sono meno ignorante di Ratzinger in merito, perché ho studiato in lungo e largo autori come Foucault e Agamben che mostrano e dimostrano come intorno a questi discorsi sulla Natura, sulla Vita ci siano tutta una serie di dispositivi teorici e pratici che fondano null´altro che l´esercizio del potere sulla e nella vita.
Tra l´altro mi ha sempre fatto ridere un certo uso statico del concetto di natura umana da parte di una religione che si basa su incarnazione, parto verginale, resurezione dalla morte. Insomma la natura umana é statica, ma fino ad un certo punto, quello che piace a me. Contenti voi...