>>>ANSA/ Il killer di Orlando 'era gay', frequentava club strage - Iscritto a app incontri. Moglie indagata,forse sapeva.Bufera Fbi
(di Ugo Caltagirone)
(ANSA) - NEW YORK, 14 GIU - La doppia vita di Omar, il killer
della strage di Orlando. Ha colpito la comunità gay, uccidendo
49 persone. Ma ora il quadro sulla sua personalità va facendosi
sempre più chiaro. E sembrano non esserci più dubbi sul fatto
che anche lui fosse omosessuale.
Le indiscrezioni e le testimonianze raccolte indicano una
verità sconvolgente: il ragazzo di origine afghana era stato più
volte al Pulse, il club teatro del massacro. E - come racconta
l'Orlando Sentinel - era un assiduo frequentatore di chat online
per omosessuali, iscritto anche a una app per incontri gay
chiamata 'Jack'd'.
In un'intervista a una giornale brasiliano, ripresa dal New
York Post, è poi la ex moglie Sitora, con cui Omar fu sposato
per qualche mese nel 2009, a confermare le sue tendenze
sessuali, mentre un ex compagno di scuola del killer racconta
come una volta ricevette un invito esplicito ad uscire insieme.
Ma i colpi di scena, a due giorni dalla peggiore sparatoria
della storia recente degli Stati Uniti, non finiscono qui. Tra
gli indagati, infatti, ci sarebbe anche l'ultima moglie di Omar
Mateen, la trentenne Nora, che avrebbe saputo delle intenzioni
dell'ex marito. E avrebbe anche cercato di rintracciarlo per
fermarlo, per farlo desistere dal mettere in atto il diabolico
piano.
Agli investigatori, Nora avrebbe raccontato di trovarsi con
Omar quando l'uomo acquistò munizioni e una fondina per la
pistola. E avrebbe condotto il marito al Pulse in auto almeno in
una occasione. Forse un sopralluogo. Come quello che
probabilmente Omar ha compiuto alcuni giorni prima della strage
anche al parco di Disney World, forse un possibile obiettivo.
Ora la donna, che sta collaborando con gli inquirenti,
rischia di essere incriminata con l'accusa di non aver avvertito
le autorità competenti su quanto sapeva prima dell'attacco al
Pulse. Un attacco che, se così stanno le cose, si sarebbe
potuto evitare.
Intanto i feriti ancora ricoverati sono 27, e sei versano in
gravi condizioni. "Il bilancio delle vittime potrebbe
aggravarsi", ammettono i medici. I racconti dei testimoni si
moltiplicano e danno il senso dell'orrore che ha sconvolto la
vita delle decine di sopravvissuti. Con l'immagine di un killer
calmo, freddo, spietato, che rideva mentre sparava. Insensibile
al pianto degli ostaggi che lo supplicavano, implorandolo di
salvare loro la vita. Ma lui implacabile si accaniva sui corpi,
e sparava più volte contro lo stesso bersaglio per essere sicuro
di aver ucciso la sue vittime.
Sempre più nella bufera, poi, l'Fbi, accusata da più parti di
aver fallito, di non essere riuscita a fermare un uomo che aveva
messo sotto sorveglianza e interrogato per ben due volte. Ma
alla fine Omar non era stato considerato una minaccia,
nonostante i suoi viaggi in Arabia e nonostante - come emerge
dai racconti di familiari e amici - fosse un tipo instabile e
violento. E sensibile alla propaganda estremista. Pare che più
volte abbia anche scherzato sugli attentati dell'11 settembre,
raccontano alcuni conoscenti.
Il numero uno dei federali, James Comey, si difende: "Non ci
sono indicazioni che agenti Fbi abbiano sottovalutato dettagli
che avrebbero potuto prevenire il massacro". Ma ammette la
difficoltà, tra migliaia e migliaia di potenziali sospetti, di
individuare il potenziale 'lupo solitariò, che si è
radicalizzato attraverso il web. Un problema che non riguarda
solo l'America. Mentre quella delle armi da fuoco è sì una
emergenza tutta americana, un'epidemia. E un tema che ora
infiamma una campagna elettorale per le presidenziali così come
il tema dell'Islam. (ANSA).