Ancora da Wikipedia.
In generale l'IF fa parte dei cosiddetti indici scientometrici oggetto di un crescente numero di studi e ricerche i cui limiti e le cui potenzialità sono oggetto della scientometria, una disciplina scientifica - con alcune riviste dedicate - che ha lo scopo di elaborare indici per valutare la ricerca. Attualmente non esiste un metodo matematico generalmente condiviso e valido per la valutazione della ricerca. Fu creato - in origine - ad uso delle biblioteche (indice bibliometrico) che dovevano scegliere le riviste più diffuse per attivare gli abbonamenti e non per la valutazione della bontà delle differenti riviste. Il suo uso per una supposta valutazione delle riviste è la più recente delle sue applicazioni.[1]
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Va evidenziato che la stessa Thomson Reuters ritiene un abuso l'applicazione dell'IF per la valutazione del singolo ricercatore o dell'impatto generato sulla comunità scientifica da un singolo articolo. Sconsiglia anche l'uso di tale indice per stimare il "valore assoluto" di una rivista e per effettuare confronti fra campi scientifici diversi.[12] L'unico uso valido dell'IF è, secondo i suoi creatori, la classificazione delle riviste nell'ambito della loro categoria tematica di riferimento, che comunque non dovrebbe essere basata solo sull'IF ma anche su altri indici quali Immediacy Index, Total Cites, Total Articles and Citation Half-Life, che dovrebbero essere utilizzati insieme per una valutazione multidimensionale delle riviste catalogate.
Nonostante questo, l'IF ed altri parametri, come l'H-index, sono spesso usati per valutare i risultati delle ricerche sia di individui che di gruppi di ricerca. Per una quantità di motivi, il più importante dei quali - secondo me - è che se nella comunità scientifica si diffonde l'idea che le riviste migliori sono quelle con l'IF più alto, i ricercatori tendono a cercare di pubblicare i propri lavori migliori su queste riviste, creando un circolo "virtuoso" o "vizioso", a seconda dei punti di vista. Qualcosa di simile alle self-fulfilling prophecies.
Un altro motivo è la possibilità, per chi assegna finanziamenti o posizioni, di motivare la propria scelta con un dato "oggettivo", quindi scaricandone la responsabilità su un agente esterno.
Gli indicatori numerici comunicano un falso senso di oggettività e danno a molti l'illusione di poter valutare qualcosa di cui non capiscono pressoché nulla. Guardi l'IF o l'H-index e "sai" quanto vale una ricerca o un ricercatore.