Credo lo scetticismo sul 'progetto ponte' dipenda da fattori contestuali:
1. le esperienze precedenti di progetti pubblici fallimentari, la cui probabilità di non riuscire è proporzionale a dimensioni e complessità (gli stadi di Italia 90, la vela di Calatrava i primi che mi vengono in mente), dovuti anche a un substrato di incompetenza, corruttela e presunzione tra loro indistinguibili
2. la parte politica che sponsorizza l'iniziativa, fautrice già in passato di investimenti senza controllo e senza ritorno (dai più recenti centri in Albania a le strutture del G9 alla Maddalena) e costituita, specie nel meridione, da molti soggetti non propriamente incensurati.
Voglio dire, se fossimo la Norvegia, la Svizzera o il Giappone sarei totalmente a favore di una soluzione di questo tipo (d'altra parte le grandi infrastrutture pubbliche DEVONO essere realizzate in perdita, perchè daranno benefici nel lungo periodo non direttamente quantificabili: linee ferroviarie, acquedotti, rete elettrica, scuole etc...), ma in questo contesto mi vengono i brividi.
Poi magari sbaglio, e il progetto sarà così importante da avere costantemente i riflettori puntati, a garanzia della sua riuscita (che non vuol dire che verrà completato nei tempi e nel budget, a questo non credo affatto).