Io ho conosciuto diversi americani per aver lavorato con una azienda olandese che ha una sede a Minneapolis MN.Ci sono pure stato un paio di volte e (oltre a non essermi piaciuto affatto) ho toccato con mano quanto la gente di quegli stati "periferici" odi east e west coast (intesi come NY, DC a est e SF LA a ovest).
Posso testimoniare che non gliene sbatte un catzo della politica estera oltre ad un generico "rispetto per gli USA" che tutti devono mostrare. Per la stragrande maggioranza degli americani il mondo finisce alla loro frontiera (che per molti sono i confini del loro stato).
Purtroppo in europa si ha una lettura degli usa drammaticamente drogata dalla narrazione che ne fanno i media usa, hollywood compresa e quelli di casa nostra (una via di mezzo tra un film di woody allen e una delle millanta serie woke di netflix).
D'altra parte dovrei citare la famosa vicenda dei dazi contro i prodotti europei che furono emessi durante l'amministrazione trump e che portò a vibranti proteste in europa, condanne e sdegno da parte dei liberali nostrani. Dazi che dopo 4 anni di Biden stanno ancora li e che i D si sono guardati bene dal togliere ma in europa i liberali hanno fatto i vaghi e dei dazi non se n'è più parlato.
Per la palestina non cambierà nulla se non in peggio, forse le proteste nelle università liberal aumenteranno, perchè molti D che oggi approvano, una volta all'opposizione ritroveranno la loro indole barricadera (come fa il pd in italia, che diventa di sinistra solo quando va all'opposizione).
La fornitura di armi ai criminali sionisti e agli ucraini resterà invariata perche "business first" è il primo comandamento di ogni buon americano. Le aziende americane stanno facendo fiumi di dollari vendendo armi alle parti in guerra e agli europei in frega militarista quindi figuratevi cosa gliene torna a fermare i combattimenti.
Purtroppo la lettura di KS è la più verosimile anche alla luce delle recenti elezioni in UK e Francia dove un cambio di governo in UK non porterà ad alcuna variazione nella postura estera e dove in Francia si è assistito ad una specie di "golpe soft" verticista che ha ignorato i risultati elettorali e cerca di instaurare un governo tenendo fuori i 2 partiti che hanno vinto le elezioni. Per tacere di altri paesi come l'Italia che a roma fa la voce grossa e a brussels abbassa le orecchie e si allinea alle maggioranze di turno o l'Olanda che con Wilders fino al giorno prima delle elezioni sbraitava contro i soldi da dare all'ucraina e poi in poche settimane è stato ridotto a più miti consigli e ora si è allineato pure lui.
Le elezioni sono ormai un grande gioco di ruolo collettivo dove milioni di persone vanno ad esprimere una opinione su un simulacro di democrazia sapendo gia che il loro voto non conterà niente.
Ma no, odio non è il termine adatto.
Il problema è che gli stati centrali vengono veramente pensati e venduti dai tanti come "flyover America" e la cosa ha assunto, soprattutto sui media, un connotato dispregiativo culminato nelle famose parole di
quella li, che non nominerò per non attirare su di me imperitura sfiga.
Certo i più avanti con l'età mi parlano di un periodo in cui era diverso e in cui c'era meno di tutto questo clima di scontro, sia su basi politiche, o razziali, o appunto anche solo tra i vari stati dove appunto ognuno gioca la sua vergognosa partita politica sulla pelle di persone di qua o di la del confine.
Non a caso discorsi e definizioni che prima non esistevano, es "national divorce" o "balkanization" ultimamente sono facilmente trovabili ovunque e hanno raggiunto il cosidetto grande pubblico con una forza impensabile.
Lavorandoci, ed essendo uno di quelli che fa regolarmente la spola da e per NY, l'ho vista precipitare, ho visto le tendopoli comparire qua e la, poi in alcuni posti sono rimaste, in altri sono state invece rapidamente sgomberate.
E ripeto la domanda, se non può NY, città più ricca al mondo nello stato più ricco al mondo, chi può, davvero?
Ma dal fenomeno dell'immigrazione NY è stata quella più suonata di tutte, altrochè.
Gli abitanti degli stati centrali come dicevo ce l'hanno con le elites D, non con "le coste" genericamente o i loro abitanti.
Certo, quando poi senti di gente che parla di abolire i collegi elettorali capisco pure sta gente si incazzi, verrebbe spedita nella totale irrilevanza, diventando cittadini di serie B.
Vero sulla politica estera, sono largamente disinteressati ma non riesco a fargliene una colpa, anche a causa della qualità dei media che dovrebbero informare ma non sono ne interessati ne capaci a farlo.
Una volta, fino a due decadi fa, la stampa US/UK era un po' un simbolo globale di affidabilità e credibilità, ora è precipitata e con essa quel poco di interesse che riusciva a suscitare sulle questioni lontane, ma è comunque un trend comune a tutto l'occidente, non credo agli europei in genere importi granchè di luoghi lontani e sconosciuti, salvo appunto a chi ha un interesse e una predisposizione a cercare fonti e dati al riguardo.
Sull'Ucraina il cambiamento del vento è indiscutibile, infatti si iniziano a buttare i primi mattoni del tipo "deve pensarci l'Europa", alla fine l'idea non è invischiare l'America nella steppa, ma impedire il riavvicinamento EU-RU (per quanto consegnare quest'ultima all'eterno abbraccio cinese non mi pare proprio intelligentissimo eh...).
p.s. I vari indici sono molto critici sull'amministrazione Biden, l'inflazione è scoppiata,il potere d'acquisto precipitato, la produzione è rimasta dov'era, l'unico indicatore positivo è sul campo dell'energia, che si, ha avuto movimenti positivi, ma altri campi come industria e agricoltura hanno subito un colpo notevole.