[...] il nocciolo della questione sia proprio che ciascuno in quello slogan ci vede la sua idea dell'America, non quella di Trump, ma la sua. E' un grande figlio di mappina che ha ottimi comunicatori. D'altra parte è un tycoon.
Esattamente. Per questo ha sempre usato la parola America e non USA.
Che poi, va detto è la funzione di ogni slogan. Alla stessa maniera dello
Yes We Can* di Obama.
Peraltro va detto, la povera Kamala Harris ha dovuto, partendo già con la
difficoltà di essere donne e d'origine nordafricana, costruire una campagna elettorale in pochissimo tempo e quindi, in fondo, nell'impossibilità di poter riflettere e concepire uno slogan capace di contrastare quello di Trump. Insomma, che fosse un'impresa improba per lei lo si sapeva.
* Uno dei più grandi maestri nell'arte di concepire slogan del genere fu De Gaulle. Nel 1958, agli inizi della guerra d'Algeria dove la Francia perse gran parte della sua innocenza e tutta la sua potenza coloniale, De Gaulle, fuori dai giochi di potere da quasi 10 anni si presento' davanti a 300mila cittadini (d'origine francese) di Algeri dicendo semplicemente "
Je vous ai compris" (Vi ho capito!). Tutti pensarono che fosse un endorsement rispetto alle istanze di mantenimento dell'Algeria alla Francia. Questo gli permise 3 anni dopo di prendere il potere (fu un mezzo golpe bianco) e modellare il sistema francese a sua immagine e somiglianza grazie anche, e soprattutto, all'appoggio di chi non voleva saperne dell'indipendenza dell'Algeria.
Appena arrivato al potere inizio' subito i negoziati con il FLNA. per questo l'OAS, negli anni successivi lo considerava come il suo peggior nemico.