Infatti. Per quanto ne so io questa stima non è mai stata fatta. Ho chiesto a varia gente che si occupa di questi temi professionalmente e non ho mai ricevuto risposte serie. Diciamo che attualmente l'atteggiamento prevalente non riguarda il più o il meno (quanto), ma il sì o no (esiste o no). Sul sì sono tutti d'accordo, non fosse altro che per la presenza di sette miliardi di esseri umani sparsi quasi ovunque che scaldano e immettono nell'atmosfera sostanze di vario tipo. Anidride carbonica, ma ancora più vapore acqueo, di cui misteriosamente non si parla mai.
Ora va di moda la CO2.
Una riproposizione spiccia delle teorie malthusiane.
Che erano stronzate all'epoca e lo restano oggi.
Malthus, che è stato smentito in lungo e in largo perché utilizzava calcoli che dire sommari è fargli un complimento, ebbe successo perché la sua teoria si combinava col liberismo all'epoca in piena fase ascendente, perché attribuiva la causa della povertà agli stessi poveri, che si riproducevano troppo.
Non a salari da fame, condizioni di lavoro e vita inumane, senza soste, in ambienti insalubri e via cantando.
No. Sì riproducevano troppo.
Per fortuna sono arrivate le rivolte che hanno fatto sgorgare il sangue dei ricchi a fiumi, hanno generato il terrore nei benestanti e quindi qualcosa è cambiato.
Dire che il problema sono 7 mld di persone segue esattamente la stessa logica.
Prende la produzione e il consumo mondiali e li distribuisce procapite, trandone la conclusione che siamo troppi.
Senza considerare che invece ci sono forme di vita sostenibili e altre insostenibili. E tutto questo per non nominare la C Word che vuole difendere.
Il capitalismo.
Chiamiamo i problemi col nome loro, per favore.
Cio che genera lo squilibrio metabolico tra società umane e habitat circostante è la necessità imperativa della crescita strettamente legata alla logica del capitale (che non significa puntare alla decrescita felice andando a vivere nelle grotte senza elettricità. Ma che occorre porsi il problema di superare una società che se non cresce economicamente va in crisi)