Taiwan

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Offline Dissi

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Re:Taiwan
« Risposta #80 il: 20 Ago 2022, 12:14 »
Chip 4 is about more than Korea - it’s about breaking up Taiwan’s monopoly
https://english.hani.co.kr/arti/english_edition/e_business/1054104.html
articolo che riassume la posizione dei coreani sul progetto usa di spostare di fatto l’industria dei semicond dall’asia al nordamerica, proposto a taiwan, jpn e skor. a differenza dei giapponesi (apparentemente entusiasti) e dei taiwanesi (che non hanno scelta), i coreani sono scettici. un po’ perche’ oltre a fottere i taiwanesi (cosa che l’articolo dice chiara) il progetto darebbe una mazzata pure a loro (cioe’ a samsung). e un po’ perche’, secondo loro, un piano che prevede di proteggere taiwan svuotandola di rilevanza economica rischia di finire in un disastro (eufemismo). i media asiatici hanno chiamato il progetto “the devil’s choice” (intendendo fra usa e cina:
https://asiatimes.com/2022/08/us-chip-4-plan-hands-south-korea-a-devils-choice/ )
il risultato ora e’ che i coreani entreranno ma discuteranno i loro problemi con gli altri per proteggere il loro interesse nazionale:
When asked about South Korea’s participation in the tech pact on his way to his office on Monday, President Yoon Suk-yeol told reporters there is nothing to be concerned about. “We will carefully examine and discuss with relevant ministries and agencies to protect our national interests,” Yoon said. (...) “We intend to present our own views on what the best direction is at the Chip 4 preliminary meeting,” he added.
l’articolo va secondo me letto tutto, perche’ comincia in un modo e finisce in un altro.
Ma anche sticazzi della Corea, detto tra noi.
Re:Taiwan
« Risposta #81 il: 26 Ago 2022, 07:53 »
China Adds 1 Trillion Yuan More of Stimulus to Rescue Growth
https://finance.yahoo.com/news/china-adds-1-trillion-yuan-011558214.html
quindi, dopo aver iniziato a rimuovere denaro dagli usa, come ci si aspettava i cinesi investono altri soldi (ca 150BEur) per sostenersi. notare che questi sono extra rispetto a quelli gia’ stanziati 2-3 mesi fa per la crisi immobiliare, e andranno tutti in extra consumi e sviluppo interno.
nel frattempo altri americani sono andati a taiwan, ma di invasione non parla piu’ nessuno.
continuo a pensare che i cinesi abbiano sbagliato a regalare gloria a pelosi & co mostrando le armi senza poterle (ne’ volerle, a mio avviso) veramente usare. in quella zona gli usa hanno obiettivi molto molto piu’ chiari e limitati di quelli che hanno (?) in europa, almeno in apparenza. e per un po’ i cinesi possono sistemare il danno solo lavorando sotto traccia. non semplice.

Online Aquila1979

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Re:Taiwan
« Risposta #82 il: 26 Ago 2022, 15:58 »
Viene quasi da pensare che abbiano un po’ solleticato l’ego americano per dargli il contentino.
Tutti sanno che Taiwan non è nell’OdG

Offline Vincelor

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Re:Taiwan
« Risposta #83 il: 26 Ago 2022, 16:47 »
Fonte: the Economist




Prevalenza nei rapporti commerciali tra USA e Cina.
Notare come nonostante tutto l'Italia resti tra le poche a prevalenza USA (cosa che a mio avviso condiziona la nostra percezione).
Questo grafico e' molto interessante e di grande effetto. Varrebbe la pena esaminare la situazione paese per paese. Per esempio il caso spagnolo: la Spagna importa piu' del doppio dalla Cina che dagli Stati Uniti. Al contempo esporta il 50% in piu' negli Usa che in Cina. Per quanto riguarda le importazioni, sarebbe interessante capire a quanto ammontano i semilavorati importati in Spagna e quanto i prodotti finiti. O a quanto ammontano i prodotti a basso valore aggiunto. Credo che cosi' si avrebbe una fotografia piu' articolata e significativa. Comunque non c'e' dubbio che la riorganizzazione delle supply chains e' diventata una priorita' per alcuni paesi, soprattutto nel settore delle produzioni ad alto valore aggiunto e nei settori legati all'IT

Online Splash

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Re:Taiwan
« Risposta #84 il: 16 Set 2022, 13:27 »
Gli USA continuano a pizzicare la Cina su Taiwan, con un atto bipartisan del senato chiamato Taiwan Policy Act.

Offline Emanuele

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Re:Taiwan
« Risposta #85 il: 14 Gen 2024, 04:42 »
direi che e' il caso di riportare su il topic dopo le elezioni presidenziali

Offline Emanuele

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Re:Taiwan
« Risposta #86 il: 14 Gen 2024, 11:05 »
un piccolo sunto dei risultati e delle prime reazioni lo offre simone pieranni su IG

https://www.instagram.com/p/C2E2TFDMUnq/?utm_source=ig_web_copy_link&igsh=MzRlODBiNWFlZA==
Re:Taiwan
« Risposta #87 il: 15 Gen 2024, 10:58 »
> dal topic sul medioriente

Per me è inevitabile. Se la Cina attaccherà sarà guerra mondiale

No, affatto, come detto, non vedo alcuna possibilità di intervento militare americano per Taiwan.
Non vedo, in realtà, alcuna possibilità di avventurismi militari americani eccetto forse per quanto riguarda sud o centro america per compiacere una certa retorica politica ed, ovviamente, le grandi corporations che producono armi (che sembrano però largamente soddisfatte della situazione attuale, abbastanza preoccupante da aumentare le commesse e i contratti pluriennali, ma non abbastanza da incenerire l'orizzonte...).
La trappola di Tucidide funziona solo quando due potenze hanno lo stesso livello di coinvolgimento e di risk-reward, quindi penso che Taiwan al più potrebbe rivelarsi come "caso dei Sudeti", nell'auspicio che poi i cinesi non vogliano spingersi ancora oltre (Ryukyu, Filippine, etc).
Imho la Cina non attacca proprio perchè ha il tempo dalla sua, e gli USA non intervengono per una serie di considerazioni pratiche a margine, ultima, non per importanza, è che mille marinai americani morti per Taiwan sarebbero una crisi senza precedenti, mille cinesi morti nello sbarco non sarebbero manco riportati da Pechino.
Detto pure che lo sbarco, per la conformazione dell'isola, non sarebbe proprio facilissimo, il problema semmai sarebbe motivare il coinvolgimento all'opinione pubblica americana, tanto più stante la politica della sola Cina che gli USA non hanno rinnegato.

Una guerra tra USA e Cina impatterebbe irreparabilmente l'economia globale e tutte le supply routes conosciute (da Malacca transitano almeno 4 volte i volumi che passano da Hormuz, per intenderci), il danno fatto da quell'imbecille criminale di Clinton è irreparabile, il cordone che sta venendo pensato attorno alla Cina è puramente teorico, e sul piano pratico non c'è nessuna convinzione che possa o voglia funzionare al momento del bisogno.
Anche ammesso che i partner regionali percepiscano tutti allo stesso modo la minaccia cinese (o la preoccupazione, reale o presunta, di "poter essere i prossimi"), è evidente che la pressione su Taiwan non è la stessa che sentono Filippini, Giapponesi, Vietnamiti, etc.
Volendo l'India ed il Giappone potrebbero avvicinarsi all'AUKUS in un secondo momento , ma questi sviluppi sono ben chiari anche a Pechino, e questo è il motivo percui la Cina se la prende comoda, aldilà dell'ovvia retorica.

Online Aquila1979

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Re:Taiwan
« Risposta #88 il: 15 Gen 2024, 11:03 »
a mio parere a washington hanno ben in mente che taiwan è il crocevia della permanenza americana al vertice della catena alimentare.
persa taiwan nulla sarà come prima: non esisterebbe la deterrenza e gli alleati andrebbero in ordine sparso.

ma speriamo di non dover mai verificare il tutto, ovviamente.

Offline pentiux

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Re:Taiwan
« Risposta #89 il: 15 Gen 2024, 11:10 »
a mio parere a washington hanno ben in mente che taiwan è il crocevia della permanenza americana al vertice della catena alimentare.
persa taiwan nulla sarà come prima: non esisterebbe la deterrenza e gli alleati andrebbero in ordine sparso.

ma speriamo di non dover mai verificare il tutto, ovviamente.
Succederà che gli USA perderanno l'egemonia e la reale possibilità di deterrenza, sta già succedendo.

Online Aquila1979

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Re:Taiwan
« Risposta #90 il: 15 Gen 2024, 11:22 »
Succederà che gli USA perderanno l'egemonia e la reale possibilità di deterrenza, sta già succedendo.

appunto.
Re:Taiwan
« Risposta #91 il: 15 Gen 2024, 11:58 »
a mio parere a washington hanno ben in mente che taiwan è il crocevia della permanenza americana al vertice della catena alimentare.
persa taiwan nulla sarà come prima: non esisterebbe la deterrenza e gli alleati andrebbero in ordine sparso.

ma speriamo di non dover mai verificare il tutto, ovviamente.

Ma no, perchè.
La deterrenza è propria della triade nucleare, non della proiezione globale, a nessuno verrebbe mai in mente di attaccare di punto in bianco gli Stati Uniti, sarebbe folle, su.
Taiwan non è una questione di sicurezza americana, è uno strumento di pressione geopolitica vis a vis con la Cina, e pure spuntato male grazie a quello che fu uno dei peggiori presidenti americani della storia...
Semmai Taiwan confermerebbe l'ascesa cinese come altra superpotenza globale, in quello che diventerà sempre più un mondo conteso e multipolare (alcuni dicono sia un bene, altri no... vedremo), gli alleati vanno già in ordine sparso ora, a prescindere da Taiwan, e specificamente gli europei non hanno nessuna visione geopolitica concreta che non sia oggetto di attenzione di mass e social media.
Ma questo semmai è un problema del fatto che le elitè politiche occidentali non sono più così elitè, che non siano quindi in grado di comprendere meccaniche articolate e complesse aldilà della convenienza elettorale o di immagine del momento.
Nel caso di Taiwan, l'importanza delle industrie di microprocessori, semi-conduttori e simili si sposteranno negli USA e/o in Giappone, permettendo comunque ai cinesi di copiarne le specifiche senza grosse ritorsioni.
L'opinione pubblica americana non vuole saperne di guerre ed avventurismi militari, e meno male, aggiungerei.

Online Aquila1979

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Re:Taiwan
« Risposta #92 il: 15 Gen 2024, 12:50 »
Ma no, perchè.
La deterrenza è propria della triade nucleare, non della proiezione globale, a nessuno verrebbe mai in mente di attaccare di punto in bianco gli Stati Uniti, sarebbe folle, su.
Taiwan non è una questione di sicurezza americana, è uno strumento di pressione geopolitica vis a vis con la Cina, e pure spuntato male grazie a quello che fu uno dei peggiori presidenti americani della storia...
Semmai Taiwan confermerebbe l'ascesa cinese come altra superpotenza globale, in quello che diventerà sempre più un mondo conteso e multipolare (alcuni dicono sia un bene, altri no... vedremo), gli alleati vanno già in ordine sparso ora, a prescindere da Taiwan, e specificamente gli europei non hanno nessuna visione geopolitica concreta che non sia oggetto di attenzione di mass e social media.
Ma questo semmai è un problema del fatto che le elitè politiche occidentali non sono più così elitè, che non siano quindi in grado di comprendere meccaniche articolate e complesse aldilà della convenienza elettorale o di immagine del momento.
Nel caso di Taiwan, l'importanza delle industrie di microprocessori, semi-conduttori e simili si sposteranno negli USA e/o in Giappone, permettendo comunque ai cinesi di copiarne le specifiche senza grosse ritorsioni.
L'opinione pubblica americana non vuole saperne di guerre ed avventurismi militari, e meno male, aggiungerei.

la mia interpretazione dei fatti è diversa.
diversa, attenzione, non migliore.
a mio modestissimo parere stai innalzando il rumore di sottofondo alla musica dell'orchestra.

gli alleati degli usa si muovono in ordine sparso allo stesso modo in cui si muovono in ordine sparso i leoni al bioparco: all'interno di un recinto ben definito.
prova massima ne sia la germania, a cui i diktat americani hanno sottratto l'approvvigionamento energetico a basso costo. e la germania, il perno d'europa, ha incassato e ammantato la decisione (altrui) come propria, in nome della democrazia, della libertà, del diritto internazionale e quant'altro.
tutti orpelli di cui le potenze non tengono conto quando si giunge alla sostanza delle cose.
quindi sì, ci sono movimenti, come ce ne sono sempre stati, qualche piccolo strattone, ma tutto nella cornice imposta dal dominus.

tu parti da un presupposto differente dal mio (non sbagliato, ripeto: diverso).
per me gli americani non fanno quello che fanno per interesse.
lo fanno perché devono.
lo fanno perché lo percepiscono come loro dovere, come un frutto della loro inevitabile missione. missione che hanno i russi, i cinesi, gli iraniani, i turchi. ovviamente il tutto in scala.

l'economia è al servizio della politica di potenza, non il contrario.

perdere taiwan significherebbe che nessun alleato crederebbe più all'ombrello americano.
i primi a cadere sarebbero i coreani, poi il sud est asiatico.

nessuno attaccherebbe gli usa, ci mancherebbe, non direttamente.
ma sarebbero costretti a ritirarsi da troppi scenari, e non lo faranno mai autonomamente.
 

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