le grandi città.
e su candidati poco presentabili.
Alle nazionali è diverso.
Concordo.
Tra l'altro a questo giro una buona metà dei voti ai 5stelle di 5 anni fa si sono trasformati in astensione.
Non è detto che su scala nazionale non vengano riassorbiti dalla destra.
Finora Draghi, anche grazie ai suoi poteri magici ( dossier sui baroni neri, morisi che pippa coi suoi amici rumeni, castellino che fa lo show alla sede della cgil indisturbato ) ha dato una severa lezione agli stolti salvini e meloni.
Ma, più strutturalmente, la ricetta economica dei due non è così dissimile dalla ricetta Draghi.
Le carte da giocare sono le solite: immigrazione, legge zan ( che guarda caso è sparita ), qualche abbaio contraddittorio sul green pass.
Dipende tutto molto dall'evoluzione ( o involuzione ) dei 5 stelle.
Conte leader è tanto simpatico, ma un altro partitino di centrosinistra appecoronato a Draghi a che serve?
Se fossi Di Battista lancerei un'opa sullo scontento serpeggiante: c'è un 20% che attualmente non è rappresentato, probabilmente non crede alla destra, ma potenzialmente darebbe il voto a qualcosa simile al m5s di lotta delle origini.
In quanto alla sinistra, beh: leu è draghi, e i partitini di sinistra-sinistra stendiamo un velo pietoso