Non è questione di fucili, ma proprio di quale dovrebbe essere il centro della politica.
Utilizzare i fucili per "prendere il parlamento", al netto del mancato rapporto con la realtà, soffre dello stesso problema: mette al centro della democrazia quello che in realtà è un semplice strumento.
Chi mette al centro della politica - anche rivoluzionaria - il "palazzo d'inverno" ha già toppato.
Non si fa la rivoluzione prendendo il Parlamento. Né con i voti, né con le armi.
Anche la legge elettorale migliore che si possa immaginare ad oggi non cambierebbe niente.
Finché la sinistra resta attaccata all'idea che il cuore della democrazia è il Parlamento, IMHO, non si farà mezzo passo avanti.
Per questo ho fatto l'esempio della monarchia assoluta, regime quanto più antinomico con una repubblica.
La democrazia è una caratteristica che riguarda la società e la sua capacità di protagonismo nelle scelte politiche, non l'architettura istituzionale.
L'architettura istituzionale può divenire un problema/ostacolo se GIA' è presente la capacità di protagonismo e questa viene bloccata da un'architettura obsoleta o che deliberatamente ammutolisce un pezzo di società (battaglia per il suffragio universale nel 1800).Ma se manca il protagonismo la battaglia per l'architettura istituzionale è vuota nel migliore dei casi, mistificatoria nel peggiore.
Se la sinistra non capisce questo e affronta il problema principale le sue battaglie saranno completamente vane e potranno unicamente finire sul piano del più realistico "meno peggio".
E' questa mancata comprensione che poi porta a dire "
tocca turarsi il naso co Biden/Prodi/Macron" perché un candidato più radicale negli USA/Italia/Francia non vincerà mai.
(non lo dice carib, ma altri partecipanti alla discussione si

)
Certo che non vincerà mai, l'obiettivo di convincere una maggioranza di passivi è una contraddizione in termini. L'obiettivo è riattivare un pezzo consistente, minoritario ma collocato in gangli strategici della riproduzione sociale, e tramite questo "fare politica", ossia ottenere risultati concreti.
Minacciando o operando blocchi che mandano in crisi l'intero meccanismo riproduttivo.
Nella società contemporanea (così non restiamo alla visione ottocentesca della classe) questi settori sono: logistica, lavoro di cura (sanità, scuola, pulizie), produzione e distribuzione alimentare.