Basterebbero i sorrisetti compiacenti dell'intervistatore.
Come faccio a darti torto! A me da ai nervi quando ride alle battute di Crozza.
Ma ti prego di sorvolare su questo punto.
Non sono un costituzionalista e non sono esperto in materia ma alcune cose mi danno fastidio nel merito:
un generico attacco su punti "improvvisati e norme ambigue" senza mai fare un esempio.
Stiamo parlando di 10 minuti di intervista in TV: difficile andare molto a fondo e in maniera esauriente punto per punto, di un provvedimento così complesso (una 50ina di disposizioni modificate).
L'unico che fa è relativo ad una proposta (quella dei sindaci) che non è stata inserita nelle modifiche,
Se non ricordo male, criticava già l’impostazione di partenza, da lui giudicata come segno di una certa improvvisazione.
poi dice che la costituzione è stata già modificate in maniera massiva ma non passate per il referendum (quindi non è stata modificata),
Citava il numero di modifiche costituzionali e di leggi costituzionali come segno di una Costituzione già più volte modificata, il che gli serviva a smontare l’argomento propagandistico del “finalmente si cambia la Costituzione: finalmente, si fa sul serio”.
Quanto alla modifica costituzionale profonda vanno citate (e lui lo fa) quella del 2001 e quella del 2006 che fu bocciata con referendum (e di cui ne ricorda il numero di disposizioni costituzionali modificate, una 50ina di articoli anche lì).
parla di senato depotenziato che però legifera proprio sulla costituzione e in materia europea, ambiti che lui stesso definisce strategici, e che oltretutto controlla l'operato del governo.
Sottolinea la contraddizione e l’incoerenza di un Senato che composto da rappresentanti di enti locali che non devono dare la fiducia al Governo ma partecipano ad alcuni tipi di legislazione su materie strategiche proprio come le modifiche costituzionali e quelle europee, senza contare che pur senza fiducia controlla l’operato del Governo. Peraltro, l’incoerenza raggiunge il massimo proprio nel punto in cui manca, ossia la competenza su legislazione di carattere locale.
Togliere 200 senatori a me intanto sembra una buona cosa che non sminuirei ....non ci vedo demagogia.
E invece lui ci vede non poca demagogia: la riduzione sic et simpliciter della classe politica al potere in altre parole significa concentrazione del potere che in democrazia non è un elemento di trascurabile importanza. Le democrazie avanzate e si potrebbe dire “sane” sono quelle dove il potere si distribuisce non si concentra.
Sul meccanismo pericoloso del sistema di voto (poco più della maggioranza assoluta) possiamo anche stendere un velo pietoso, se la COSTITUZIONE lo consente la la costituzione deve essere rispettata. Punto. Il referendum non era dovuto.
La costituzione all’art. 138 consente di votare a maggioranza la modifica costituzionale che però in quel caso deve avere il vaglio popolare con l referendum confermativo. L’ipotesi alternativa è quella dei due terzi ossia di modifiche costituzionali ottenute con larga condivisione.
Posto che le modifiche costituzionali per poter “funzionare” devono essere condivise da larghe maggioranze, altrimenti si assisterebbe a ricorrenti modifiche costituzionali in ragione delle ricorrenti cambi di maggioranza, ricorrere al voto di maggioranza per modificare la costituzione con il preciso intento di rivolgersi al popolo è un approccio che De Siervo critica perché soggetto a rischi di rigetto da parte del corpo elettorale e per le ragioni di cui ho accennato (cattivo funzionamento della modifica perché non condivisa da tutti).
E poi vota con casapound, Grillo e Salvini. A me questo basta.
Su questo punto di pura propaganda vale la pena osservare che in democrazia si vota secondo convinzioni e coscienza.