Pent perdonami, ma la piaga della tratta delle nigeriane (e delle altre) è soprattutto la prostituzione minorile. Ora io sulle "molte" che sono "perfettamente consapevoli", venendo dalla Nigeria e ignorando del tutto le condizioni bestiali in cui dovranno vivere per strada, conoscendo solo la propria miseria e pensando sia l'inferno peggiore, per di più in gran parte minori, non crederò manco se le vedo. La perfetta consapevolezza esiste quando conosci le modalità della vita che andrai a fare e, sapendolo, la scegli. Non credo sia questo il caso. Lo hai detto tu stesso, quindi gli operatori di quale consapevolezza parlano? E di quale scelta stiamo parlando, dunque?
Ho lavorato per anni in una zona industriale, nella periferia di Caserta. Ho sempre avuto bisogno di camminare a piedi per dissipare l'ansia, quindi moltissime volte sono tornata così a casa, percorrendo circa 12 km di nazionale. Ne ho viste tantissime di minorenni per strada, bellissime e tragiche. Visi che non avevano nemmeno l'ombra di un sorriso. Ho visto anche ragazze più grandi. Non sorridevano nemmeno loro.
Per il momento mi fermo qui. Sto diventando troppo emotiva e non gioverebbe alla discussione. Però questo è un argomento che da sempre mi prende allo stomaco. Ci sono inferni di violenza dietro e dentro la prostituzione, che non possono essere risolti con un falso controbilanciamento di coloro che possono scegliere. Sono poche centinaia di migliaia rispetto a milioni di schiave. Non si può ragionare su un fenomeno così vasto, sulla base di certi squilibri abnormi. Potete premetterlo mille volte come base del discorso, la sostanza non cambia. Ragionate sulla decenza di piccoli numeri per cercare di risolvere un abominio.
P.S. Fat: sarebbe stato più interessante, se alla prostituta avessi chiesto prima perché lo faceva e poi ci avessi scopato. Detto questo, sai che ti stimo.
Fiammetta anche la libera attività è una caccoletta in rapporto ai numeri del lavoro salariato.
Ciò non porta a dire che andrebbe abolita l'attività perché il lavoro salariato dimostra che oggi solo questa è la forma (o la forma ampiamente maggioritaria) con cui l'attività è data.
E rispetto alla scopata forse c'è un elemento di rappresentazione che travalica la realtà e tende a distorcerla.
Prima che scopassimo quella ragazza mi ha elencato con tono estremamente professionale quel che potevo fare e soprattutto quel che non potevo fare (ad esempio: toccarla, manco su una spalla), il tempo che sarebbe stato a mia disposizione e che al termine del quale, soddisfatto o meno, il rapporto si sarebbe concluso.
Solo dopo c'è stato un attimo per parlare, gli unici aspetti considerati prima, in particolar modo da parte sua e mi sembra pure comprensibile, sono stati i termini "contrattuali" e il fatto che il suo tempo fosse denaro.
Con l'elemento di rappresentazione che travalica la realtà intendo dire che avendo un'idea precisa della sessualità, del rapporto tra corpi e di quello che può significare un rapporto che noi non vorremmo tendiamo ad immaginarci in una roba del genere e riflettere quel che sarebbe il nostro pensiero. Tanto che, in alcuni casi, si finisce a dire che qualsiasi rapporto a pagamento è uno stupro.
Mi sembra una cosa del tutto naturale: quel che non viviamo lo immaginiamo in termini di sostituzione dell'esperienza. Il punto è che in questo caso questa operazione rischia di distorcere fortemente la realtà, soprattutto perché, se non vediamo il rapporto sessuale come semplice atto fisico, coinvolge in noi moltissimi altri livelli. Che in questa specifica sostituzione creano un cortocircuito.
Non mi meraviglia affatto che nessuna delle ragazze che hai incontrato non sorridesse. Manco quelli che raccolgono i pomodori in puglia sorridono, nessuno di loro, eppure in un anno e mezzo da contadino ho visto anche persone raccogliere felici. Perché avevano scelto di farlo, pur essendo un lavoro faticoso che a molti farebbe schifo sotto vari aspetti.
Non si tratta di controbilanciamento di chi può scegliere nei confronti di chi non può.
Ma di due condizioni totalmente differenti. In un caso c'è lo schiavismo e la violenza, nell'altro c'è una professione border line scelta liberamente.
Sarebbe come confondere me con un migrante di rosarno perché ambedue raccogliamo pomodori. Ti sembrerebbe una cosa logica? E perché allora dovrebbe valere per la prostituzione e non per la raccolta di pomodori come suggerisce il buon IB?