Prostituzione

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Offline carib

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Prostituzione
« il: 07 Ott 2020, 12:03 »
La prostituzione sant'iddio, che ci vuole a renderla legale in contesti protetti per chi si vende e per i clienti? O a vietarla sul serio sanzionando sia chi si vende sia -soprattutto- chi usufruisce? Ha senso continuare con l'ipocrisia della situazione attuale, che non è legale ma non è vietata?? Con tutti i casini che comporta in primis per le poveracce che si prostituiscono?
Davvero tu credi che le "signorine" siano libere professioniste volontarie e consenzienti? Ciò che definisci "prostituzione" è invece purtroppo riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani. Non c'è una sola valida ragione al mondo per "legalizzarla". Che poi in realtà è un modo per confermare implicitamente che le donne che non sono mogli e madri sono tutte puttàne e per nascondere la polvere sotto il tappeto (questa è la mentalità dei neofascisti fratellini ditalia eleghistivari che vogliono che riaprano le case chiuse con la "scusa" misera di toglierle dalla strada; non ce l'ho con te, sia chiaro, e chiedo scusa per l'OT ma si parla di violazione di diritti umani e 'sta cosa mi manda in bestia quando vedo che attecchisce...). E la polvere in questo caso sono ragazzine e donne brutalizzate quotidianamente dai loro carcerieri e dai maritini e fidanzatini segaioli impotenti e violentatori che le "caricano" in macchina

Abbiamo diviso il topic, vista la differente piega che aveva preso.

Lazio.net


Offline arturo

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Re:Re:I mezzi pubblici e il virus
« Risposta #1 il: 07 Ott 2020, 13:10 »
 :hail:

Offline sharp

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Re:Re:I mezzi pubblici e il virus
« Risposta #2 il: 07 Ott 2020, 17:53 »
Davvero tu credi che le "signorine" siano libere professioniste volontarie e consenzienti? Ciò che definisci "prostituzione" è invece purtroppo riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani. Non c'è una sola valida ragione al mondo per "legalizzarla". Che poi in realtà è un modo per confermare implicitamente che le donne che non sono mogli e madri sono tutte puttàne e per nascondere la polvere sotto il tappeto (questa è la mentalità dei neofascisti fratellini ditalia eleghistivari che vogliono che riaprano le case chiuse con la "scusa" misera di toglierle dalla strada; non ce l'ho con te, sia chiaro, e chiedo scusa per l'OT ma si parla di violazione di diritti umani e 'sta cosa mi manda in bestia quando vedo che attecchisce...). E la polvere in questo caso sono ragazzine e donne brutalizzate quotidianamente dai loro carcerieri e dai maritini e fidanzatini segaioli impotenti e violentatori che le "caricano" in macchina


al netto di alcune situazioni dove la scelta è della donna (scelte personale per qualsivoglia motivo ,ma parliamo di percentuali irrisorie sul totale),
questo è la prostituzione, altro che legalizzazione,
andrebbero presi carcerati in celle con le chiavi di cioccolata gli sfruttatori,
quello che fanno passare alle donne che hanno la sfiga di cadere nelle loro mani questi
"signori" è qualcosa di allucinante.

Offline LaFonte

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Re:Re:I mezzi pubblici e il virus
« Risposta #3 il: 07 Ott 2020, 21:59 »
Davvero tu credi che le "signorine" siano libere professioniste volontarie e consenzienti? Ciò che definisci "prostituzione" è invece purtroppo riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani. Non c'è una sola valida ragione al mondo per "legalizzarla". Che poi in realtà è un modo per confermare implicitamente che le donne che non sono mogli e madri sono tutte puttàne e per nascondere la polvere sotto il tappeto (questa è la mentalità dei neofascisti fratellini ditalia eleghistivari che vogliono che riaprano le case chiuse con la "scusa" misera di toglierle dalla strada; non ce l'ho con te, sia chiaro, e chiedo scusa per l'OT ma si parla di violazione di diritti umani e 'sta cosa mi manda in bestia quando vedo che attecchisce...). E la polvere in questo caso sono ragazzine e donne brutalizzate quotidianamente dai loro carcerieri e dai maritini e fidanzatini segaioli impotenti e violentatori che le "caricano" in macchina

Ovvio che la maggioranza non è consenziente, ma una bella fetta che lo fa per scelta c'è e c'è sempre stata, anche molto prima che esistesse la tratta, e mica tutte per fame. Che ci siano quelle che prendono 500 euro a notte e si fanno chiamare escort non cambia la sostanza, sempre prostitute sono. Come le ragazzine che lo fanno per arrotondare la paghetta che gli passa papà. Come le ventenni che sposano il settantenne. Diversa la forma, uguale la sostanza. Donne che per scelta si vendono in cambio di denaro.
Forse hai un'idea troppo rosea delle donne (e te lo dice una donna, eh). Il che non significa assolutamente che qualunque donna che non si sposa sia una tr..., e non so davvero da dove ti sia venuta questa idea dal mio post.
Ma a maggior ragione se avessi ragione tu vale quello che ho scritto nell'altro post: o si legalizza o si vieta SUL SERIO. Della serie galera per tutti, sfruttatori, clienti, 'signorine'. E magari nomi pubblicati a caratteri cubitali sui manifesti per le strade o su internet, così da sputtanare come si deve sti schifosi.
Ma visto che vietare seriamente non si può perchè i giudici la tollerano (la Cassazione dice che i proventi sono tassabili, la Corte di Giustizia europea la ritiene una legittima attività economica) e i maschi darebbero di matto senza, tanto vale regolamentarla come si deve. Così chi lo vuole fare per scelta, lo fa in contesti sicuri senza 'protettori' che le tolgono gran parte dei soldi e 'clienti' che magari l'ammazzano di botte, e a fine 'carriera' ha la pensione e non un pugno di mosche e la gonorrea.
Quello che non è accettabile, per me, è che ci sia questa ipocrisia per cui si finge che vada tutto bene e che la prostituzione non esista perchè non ci sono luoghi ufficiali per esercitarla, mentre la realtà è ben diversa, e lo vede chi prende il treno a certi orari o gira di notte in auto in periferia.

Offline FatDanny

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Re:Re:I mezzi pubblici e il virus
« Risposta #4 il: 12 Ott 2020, 07:59 »
OT
La prostituzione non è vietabile, esattamente come il consumo di sostanze.
Ha dei caratteri specifici che rendono impossibile impedire a una persona di vendere il proprio corpo.
Si può vietare la tratta, si può - anzi si deve - vietare la schiavitù, non la prostituzione.
Inoltre la scelta libera è tutt'altro che rara, basterebbe stare a sentire cosa dicono le dirette interessate, le associazioni di prostitute, che esistono e hanno un loro punto di vista.
https://www.dire.it/03-07-2020/480724-la-sex-worker-chiediamo-la-partita-iva-e-i-diritti-e-un-lavoro-come-un-altro/

Distinguiamo i due fenomeni per favore, per evitare di rendere anche noi invisibile il loro punto di vista.
La schiavitù è un crimine, vendere il proprio corpo no. Anche per il semplice motivo che non vedo grosse differenze con gran parte del lavoro salariato, ma con una maggiore possibilità di una giusta paga. L'unica differenza riguarda la nostra concezione moralistica della sessualità.

Senza considerare l'importante ruolo sociale della sessualità a pagamento.
Basterebbe parlare con diversi operatori sociali che regolarmente portano i loro pazienti - sia portatori d'handicap che con determinati disturbi mentali - dalle prostitute con enormi benefici mentali. Ovviamente nell'ombra, non potendo farlo regolarmente.
Inoltre, al netto del tabù, mi pare molto più onesto pagare per scopare che andare in giro a  rompere il cazzo alla gente per lo stesso obiettivo. Se non ti voglio conoscere ma voglio solo scopare meglio pagarti direttamente - se consenziente - che fingere un approccio seduttivo che non mi interessa.

Io ho fruito una sola volta a 18 anni ad amsterdam. non mi è piaciuto ma non vedo alcuna ragione per non renderlo possibile.

Altro tabù, determinato dai rapporti di genere, è  che la prostituzione sia sono male-oriented.
Esiste una prostituzione per le donne, molto meno diffusa e dai canali molto diversi perché appunto non è considerato il desiderio inverso. Ma anche questa esiste e dovrebbe essere considerata e incentivata in forme legali.
Per forme legali non intendo le case chiuse - in cui gli abusi possono avvenire tanto quanto - ma la libera professione, vietando espressamente e con pene durissime qualsiasi interposizione di manodopera.
EOT

Sui mezzi pubblici il discorso è complicato perché riguarda tanto le risorse disponibili per le linee quanto lo sviluppo urbanistico. Se una città si sviluppa senza controllo e senza un piano razionale per colpa degli interessi dei palazzinari puoi avere anche un buon livello di risorse ma è difficile che questa irrazionalità non si riversi anche nei servizi pubblici che offri, mezzi di trasporto compresi.

Offline genesis

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Re:Re:I mezzi pubblici e il virus
« Risposta #5 il: 12 Ott 2020, 08:59 »
OT
La prostituzione non è vietabile, esattamente come il consumo di sostanze.
Ha dei caratteri specifici che rendono impossibile impedire a una persona di vendere il proprio corpo.
Si può vietare la tratta, si può - anzi si deve - vietare la schiavitù, non la prostituzione.
Inoltre la scelta libera è tutt'altro che rara, basterebbe stare a sentire cosa dicono le dirette interessate, le associazioni di prostitute, che esistono e hanno un loro punto di vista.
https://www.dire.it/03-07-2020/480724-la-sex-worker-chiediamo-la-partita-iva-e-i-diritti-e-un-lavoro-come-un-altro/

Distinguiamo i due fenomeni per favore, per evitare di rendere anche noi invisibile il loro punto di vista.
La schiavitù è un crimine, vendere il proprio corpo no. Anche per il semplice motivo che non vedo grosse differenze con gran parte del lavoro salariato, ma con una maggiore possibilità di una giusta paga. L'unica differenza riguarda la nostra concezione moralistica della sessualità.

Senza considerare l'importante ruolo sociale della sessualità a pagamento.
Basterebbe parlare con diversi operatori sociali che regolarmente portano i loro pazienti - sia portatori d'handicap che con determinati disturbi mentali - dalle prostitute con enormi benefici mentali. Ovviamente nell'ombra, non potendo farlo regolarmente.
Inoltre, al netto del tabù, mi pare molto più onesto pagare per scopare che andare in giro a  rompere il cazzo alla gente per lo stesso obiettivo. Se non ti voglio conoscere ma voglio solo scopare meglio pagarti direttamente - se consenziente - che fingere un approccio seduttivo che non mi interessa.

Io ho fruito una sola volta a 18 anni ad amsterdam. non mi è piaciuto ma non vedo alcuna ragione per non renderlo possibile.

Altro tabù, determinato dai rapporti di genere, è  che la prostituzione sia sono male-oriented.
Esiste una prostituzione per le donne, molto meno diffusa e dai canali molto diversi perché appunto non è considerato il desiderio inverso. Ma anche questa esiste e dovrebbe essere considerata e incentivata in forme legali.
Per forme legali non intendo le case chiuse - in cui gli abusi possono avvenire tanto quanto - ma la libera professione, vietando espressamente e con pene durissime qualsiasi interposizione di manodopera.
EOT

Sui mezzi pubblici il discorso è complicato perché riguarda tanto le risorse disponibili per le linee quanto lo sviluppo urbanistico. Se una città si sviluppa senza controllo e senza un piano razionale per colpa degli interessi dei palazzinari puoi avere anche un buon livello di risorse ma è difficile che questa irrazionalità non si riversi anche nei servizi pubblici che offri, mezzi di trasporto compresi.

Concordo con FD al 100%.

Anche per il semplice motivo che non vedo grosse differenze con gran parte del lavoro salariato, ma con una maggiore possibilità di una giusta paga. L'unica differenza riguarda la nostra concezione moralistica della sessualità.

Cosa è meno peggio ?
Una donna che si spacca la schiena nei campi o in fabbrica per un misero salario o una che esercita liberamente la professione di prostituta ?
Andrebbe regolarizzata.

Offline carib

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Re:Prostituzione
« Risposta #6 il: 12 Ott 2020, 09:39 »
Mettiamola così. La prostituzione forzata e la tratta di esseri umani in Italia sono un fenomeno irrisorio e facilmente monitorabile. Le ragazzine che si vedono sul bus/metro mentre vanno al "lavoro" - perché di questo si parlava - (con il cellulare "tracciato" e lo zainetto per cambiarsi e colmo di condom) sono tutte consenzienti. Pagare per scaricarsi lo scroto invece di farsi una sega non è violenza contro chi non può rifiutare ma improvviso desiderio reciproco. Pagare per scaricarsi lo scroto è sessualità e chi afferma il contrario è un moralista. Del resto "sono favorevole anche alla regolamentazione della prostituzione, perché purtroppo, anche se tutti noi siamo fermamente contrari a questo fenomeno, dobbiamo riconoscere che esiste". Faccio mie queste parole di Alessandra Mussolini (cfr. Audizione del Ministro per le pari opportunità, Maria Rosaria Carfagna, sullo stato di attuazione dell'articolo 18 del decreto legislativo n. 286 del 1998, relativamente ai programmi di assistenza e integrazione sociale delle vittime dei reati di tratta e riduzione in schiavitù, 11 novembre 2008)


Tutto torna...

Offline FatDanny

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Re:Prostituzione
« Risposta #7 il: 12 Ott 2020, 09:51 »
nessuno ha detto questo carib.
La tratta e in generale lo sfruttamento della prostituzione sono fenomeni che vanno combattuti.
Da non scambiare con la prostituzione in sé.

A differenza di Alessandra Mussolini io NON sono contro la prostituzione, non credo che sia un fenomeno che vada combattuto, anzi, una volta regolarizzato, va per certi versi incentivato rispetto ad altri comportamenti.
In una situazione di lavoro regolare esiste la possibilità di rifiutare un cliente, cosa che GIA' oggi avviene nei contesti di prostituzione non soggetta a tratta/sfruttamento.
Basterebbe conoscere questi fenomeni invece di semplificare in base a posizioni essenzialiste.
Basterebbe dare voce alle dirette interessate invece di arrogarci noi il diritto di parlare per loro, classica dinamica maschile/occidentale/bianca. e che riguarda anche talune babbione pseudo-femministe.

Inoltre pensare che un rapporto sessuale con un altro essere umano, il contatto con un altro essere umano, sia riducibile ad una sega è altrettanto semplificatorio.
Ripeto, basterebbe parlare con gli operatori che si rivolgono alle prostitute per capire quanto può essere importante come servizio.
Senza contare che ridurre la cosa a "una sega" ribadisce il carattere unidirezionale del servizio, quale non è se non sulla base degli stessi preconcetti morali che portano a distorcere lo stesso.

Offline pentiux

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Re:Prostituzione
« Risposta #8 il: 12 Ott 2020, 09:57 »
D'accordissimo con FD.
Esiste la prostituzione come scelta personale, è innegabile. Ci sono persone che preferiscono liberamente di usare il proprio corpo per prostituirsi ed averne un ritorno economico importante, o anche per mancanza di serie alternative al raccogliere i pomodori o pulire i gabinetti a cinque euro l'ora.
Esiste lo sfruttamento, il racket, la schiavitù che sono crimini gravissimi che vanno severamente perseguiti.
Perseguire la prostituzione per perseguire lo sfruttamento, il racket e la schiavitù è una cazzata sesquipedale.
Così come la favoletta del perseguire i "clienti".
Vi sono clienti complici di sfruttamento, racket, schiavitù, prostituzione minorile ed altri reati correlati. I quali vanno altrettanto severamente perseguiti.
Esistono clienti che decidono liberamente e rispettosamente di acquistare un servizio di piacere sessuale, che magari sarebbero i primi a voler esser certi di non essere coinvolti in forme di racket, sfruttamento o schiavitù.
Esistono, come giustamente ricordava FD, clienti che per varie forme di disabilità o disagio hanno enormi benefici dalla sessualità a pagamento la quale in quel caso svolge un vero servizio di assistenza medico psicologica, tanto da poter essere addirittura prescrivibile in alcuni paesi.
Ora voler contrapporre la figura dell'assistente sessuale per disabili a quella della prostituta più "tradizionale" mi sembra questione di lana caprina un pò bigotta, delle varie forme di bigottismo esistenti.

Offline genesis

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24265
Re:Prostituzione
« Risposta #9 il: 12 Ott 2020, 09:58 »
Molto semplicemente una donna maggiorenne deve essere libera di fare ciò che vuole con il suo corpo e nessuno deve giudicare.

Non quoto FD ma sono con lui al 100%.

Offline carib

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30423
Re:Prostituzione
« Risposta #10 il: 12 Ott 2020, 12:29 »
nessuno ha detto questo carib.
La tratta e in generale lo sfruttamento della prostituzione sono fenomeni che vanno combattuti.
Da non scambiare con la prostituzione in sé.


FD, questa che segue è la seconda frase del mio primo post. Visto che l'ho sottolineato io per primo, direi che siamo d'accordo, no?

  Ciò che definisci "prostituzione" è invece purtroppo riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani. Non c'è una sola valida ragione al mondo per "legalizzarla".
Ribadisco: si stava parlando delle "ragazze" che prendono i mezzi pubblici. Ora non so tu cosa ne pensi, ma io ho solidi elementi per ritenere che le escort da 500 euro l'ora - "libere e consapevoli" -difficilmente prendano l'autobus per andare al "lavoro".

Pertanto - per esser ancora più chiari - tutto quello che io ho scritto fin qui riguarda la "prostituzione forzata", punta dell'iceberg della tratta di esseri umani di cui l'Italia è un crocevia mondiale da almeno 15 anni.

Altri non distinguono e - come la mussolini - la chiamano genericamente "prostituzione".

Offline pentiux

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18705
Re:Prostituzione
« Risposta #11 il: 12 Ott 2020, 13:07 »
Comunque non è che siano solo le escort da 500 euro l'ora a prostituirsi liberamente.
E non è che nelle escort da 500 euro l'ora non vi sia sfruttamento e racket, anzi.

Poi non credo ci sia nessuno che possa minimamente rivendicare che sia legittimo forzare una persona a prostituirsi, per carità.
Si ragiona sul fatto se per contrastare la "prostituzione forzata" e garantire maggiori diritti a chi si prostituisce sia più efficace una politica di proibizionismo e repressione o al contrario una politica di legalizzazione e controllo.
Ecco. Come non credo sia giusto proibire il consumo di droghe leggere o pesanti per non arricchire la criminalità che lucra sul proibizionismo stesso, anzi ritengo che forme di legalizzazione toglierebbero risorse alla criminalità stessa, credo che sulla prostituzione si possa avere una posizione simile.
Re:Prostituzione
« Risposta #12 il: 12 Ott 2020, 16:07 »
Vi è un'enorme contraddizione tra liberalizzazione delle droghe e della prostituzione
Entrambe nascono per togliere denaro alle mafie e per rendere una situazione illegale meno dannosa.
Ma la legalizzazione delle droghe può al massimo avvicinare ad un uso chi è spaventato dall'illegalità (unica volta che mi sono drogato in Olanda) la legalizzazione della prostituzione cambia la società, dando un prezzo alla f. ga tutte le donne hanno un prezzo, ovviamente non mi baso su studi sull'argomento ma ho conosciuto molte persone che vivevano in paesi dove la prostituzione era legale e il concetto se non me la da, pago una meglio di lei era molto radicato

Offline pentiux

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18705
Re:Prostituzione
« Risposta #13 il: 12 Ott 2020, 16:21 »
Vi è un'enorme contraddizione tra liberalizzazione delle droghe e della prostituzione
Entrambe nascono per togliere denaro alle mafie e per rendere una situazione illegale meno dannosa.
Ma la legalizzazione delle droghe può al massimo avvicinare ad un uso chi è spaventato dall'illegalità (unica volta che mi sono drogato in Olanda) la legalizzazione della prostituzione cambia la società, dando un prezzo alla f. ga tutte le donne hanno un prezzo, ovviamente non mi baso su studi sull'argomento ma ho conosciuto molte persone che vivevano in paesi dove la prostituzione era legale e il concetto se non me la da, pago una meglio di lei era molto radicato
Però è già così, un pò ovunque nel mondo.
Il ragionamento è, tagliato con l'accetta: meglio la situazione attuale italiana? Cioè prostituzione di fatto legale ma senza reale possibilità di controllo, o meglio una situazione di repressione maggiore nei confronti di prostitute e clienti o meglio una situazione di liberalizzazione maggiore con più possibilità di controllo?
Ad oggi mi sembra che la situazione non sia certo ideale. Massima libertà di prostituirsi e di acquistare servizi sessuali, e nessun controllo.
Una maggior repressione porterebbe a nascondere sempre più il fenomeno (non certo a fermarlo, è provato). I controlli sarebbero impossibili, e nel sottobosco dell'illegalità prospererebbe solo la schiavitù senza nessuna possibilità di diritto o libertà. Anzi, con anche la spada di Damocle del "e allora ti denuncio".
Una liberalizzazione invece potrebbe portare ad un maggior controllo. Non è che sia automatico, per carità, l'abuso e lo sfruttamento esiste anche nei "bellissimi" mega bordelli tedeschi anche se molto meno che sulla Salaria almeno a sentire i racconti di chi ci ha lavorato, ma certamente è più facile controllare un'attività legale alla luce del sole che uno scantinato buio ed illegale.
Re:Prostituzione
« Risposta #14 il: 12 Ott 2020, 16:35 »
io sono un vecchio e mio figlio tra sport e scuola non ha tempo per altro, per cui manco posso chiedere
ma oggi nel mondo dei giovani se una donna non è disponibile si sente rispondere "tanto vado a mignotte"?
in un paese dove la prostituzione è legale, gli uomini hanno il loro primo rapporto con una prostituta e non lo nascondono, quando ero giovane io era da sfigati andare con una prostituta
la prostituzione legale dovrebbe aumentare il sessismo ma ho solo esperienze personali a dimostrarlo

Offline carib

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Re:Prostituzione
« Risposta #15 il: 12 Ott 2020, 16:45 »
Comunque non è che siano solo le escort da 500 euro l'ora a prostituirsi liberamente.
E non è che nelle escort da 500 euro l'ora non vi sia sfruttamento e racket, anzi.

Poi non credo ci sia nessuno che possa minimamente rivendicare che sia legittimo forzare una persona a prostituirsi, per carità.
Si ragiona sul fatto se per contrastare la "prostituzione forzata" e garantire maggiori diritti a chi si prostituisce sia più efficace una politica di proibizionismo e repressione o al contrario una politica di legalizzazione e controllo.
Ecco. Come non credo sia giusto proibire il consumo di droghe leggere o pesanti per non arricchire la criminalità che lucra sul proibizionismo stesso, anzi ritengo che forme di legalizzazione toglierebbero risorse alla criminalità stessa, credo che sulla prostituzione si possa avere una posizione simile.
Spero di riuscire a risp entro un paio di giorni in maniera più approfondita :-)

Al volo ti dico che IMHO "prostituzione forzata" e quello di cui hai parlato anche nel post precedente sono due realtà che non dovrebbero mai essere messe in relazione. Quello che tu hai descritto è un servizio sociale (per es. alle persone con disabilità). Dietro la "prostituzione forzata" invece c'è la tratta, la riduzione in schiavitù, la tortura, lo stupro.

Un servizio sociale va inquadrato come tale, pertanto direi che non va legalizzato ma regolamentato e basta. Ma qui c'è una grande battaglia culturale da combattere contro quel centro di potere violentissimo e dalla doppia morale - molto attivo in Italia - che non ammette il sesso se non è finalizzato alla procreazione.

D'altro canto condivido assolutamente le ragioni della depenalizzazione delle droghe (l&p) per sottrarre il mercato alle mafie. Penso sia lo strumento più efficace sulla base di quello che nel mio piccolo ho potuto studiare e indagare. Ma nel caso della "prostituzione forzata" - anche questa indagata anni fa ma non credo che le cose siano cambiate, purtroppo - l'oggetto del "commercio" sono persone la cui coercizione non avviene solo dal punto di vista fisico (cosa che in Italia, per dire, si ha qualche possibilità di dimostrare solo se lo sfruttatore è indagato per tratta e riduzione in schiavitù).

In buona sostanza, siamo nel campo della violazione dei diritti umani. Anche solo per questo "istintivamente" penserei a qualcosa di diverso dalla legalizzazione come arma di contrasto della prostituzione forzata.

Offline FatDanny

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39214
Re:Prostituzione
« Risposta #16 il: 12 Ott 2020, 17:18 »
quello rivolto a persone con disabilità è un esempio limite, ma io penso che come servizio valga per tutt*.
Il sessismo di cui parla giovanni c'è nella misura in cui NOI lo intendiamo così, ma non è di per sé qualcosa di rivolto solo agli uomini.
Tanto è vero che, seppur nascosto e con dimensioni minori proprio a causa della nostra cultura bigotta, esiste un servizio analogo rivolto alle donne. I cosiddetti gigolò esistono ma li vediamo come un qualcosa di cui usufruiscono solo le ricche e vecchie signore.
Mentre la prostituzione femminile è e deve essere un mercato per tutte le tasche.

Il primo aspetto che volevo sollevare è che il sessismo c'è eccome, ma non è nella professione, ma in come viene intesa comunemente.
Il sesso a pagamento può essere un servizio a prescindere da chi sia rivolto.

Il secondo aspetto è invece quello legato a tratta, schiavitù, racket della prostituzione.
La liberalizzazione sotto forma di libera professione e l'impedimento di qualsiasi forma di interposizione avrebbe due effetti: da una parte avresti un'importante aumento dell'offerta e la possibilità che questa avvenga senza rischi, personali e sanitari, per sex worker e clienti, rendendo meno vantaggioso il mercato illegale (che dovresti continuare a punire, anzi inasprire le sanzioni).
Come per gli stupefacenti potresti reindirizzare l'azione di prevenzione e controllo non sul consumo individuale ma sui grandi traffici illegali: meno poliziotti agli angoli delle strade, più poliziotti specializzati a seguire i flussi di denaro bancari, la grande logistica, etc.
In terzo luogo, essendo la prostituzione un qualcosa di lecito, favoriresti la possibilità di denuncia dei veri illeciti.

Le due cose sono distinte come fenomeni, ma attenzione che su un piano economico hanno qualcosa in comune: la domanda. Ed è esattamente su questa che le organizzazioni criminali, che trafficano in esseri umani, fanno affidamento.
Come dice Pentiux, con cui mi trovo totalmente d'accordo, indirizzare la domanda su un mercato lecito, alla luce del sole, tutela chi lavora in quel mercato e sottrae profitti a quello illegale.

Ovviamente non è la panacea a tutti i mali né la soluzione definitiva.
Ma una combinazione di mancati profitti e un'azione più mirata sul piano repressivo sarebbe già parecchia roba rispetto all'oggi e alle singole pattuglie che si fanno il giro della togliatti, un po' per fare presenza e un po' per divertirsi.

Offline pentiux

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18705
Re:Prostituzione
« Risposta #17 il: 12 Ott 2020, 17:25 »
Aspetto con interesse qualsiasi approfondimento.

Preciso solo che non ho messo in relazione l'assistenza sessuale per disabili alla prostituzione forzata, per carità, ma alla prostituzione.
Io credo che partire dall'assunto che siamo tutti assolutamente contro qualsiasi forma di coercizione nella prostituzione e che siamo tutti convinti che ogni forma di coercizione vada severamente repressa, ci capiamo meglio.

Offline Gio

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Re:Prostituzione
« Risposta #18 il: 12 Ott 2020, 17:31 »
Io sono favorevole alla repressione. La prostituzione non dovrebbe essere consentita, anche se non è semplice. Bisogna volerlo ed impegnarsi,
Che la liberalizzazione possa cambiare qualcosa è pura utopia. Basta vedere quello che è successo nel gioco che, una volta divenuto lecito, non ha minimamente intaccato gli introiti della criminalità che, anzi, ha avuto la possibilità di proseguire a fare lecitamente quello che prima doveva fare di nascosto. Una follia.

C'è, poi, un malinteso senso di libertà.
Quale donna si sente libera perchè prende 100, 200,500 euro per farsi scopare da uno che la va  scegliere?
Se fosse libera davvero lo farebbe senza compenso, per piacere. Non mancano le possibilità.
E' sempre una questione di soldi (i maledetti soldi), come quasi tutto nel mondo.

 

Offline carib

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30423
Re:Prostituzione
« Risposta #19 il: 12 Ott 2020, 18:55 »
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