NO.
Con un primosale (ma poi perché un primosale, mica sto male...) mi ci bevo una Passerina o un Arneis, o anche un Muller Thurgau, non il vino del contadino.
Che poi il contadino abbia piacere, al di là del gusto, a bere il suo vino, ci sta, è comprensibilissimo, lo fa lui, perché dovrebbe comprarlo?
ma io non ti dico che il contadino che si beve il suo vino.
Ma gli altri contadini che preferiscono il vino di zona, dei contadini che lo fanno, a vini più complessi.
Se je dici Arneis - giustamente - te menano pensando che stai camuffando un insulto.
Io però, davvero, non capisco questo senso di superiorità.
è come quello che ti dice che lui magna pasta al sugo o al burro e del sughetto di cracco se ne fotte, anzi non gli piace proprio. Perché lui vuole i suoi 250 gr di pasta al sugo dal sapore piatto. Non vole sentì la complessità in bocca, anzi tutto l'opposto.
Se mi madre non sente nella crema di scampi la panna che ammazza tutto e in combinazione al pomodoro fa quello che chi mangia pensa essere il sapore degli scampi te mena.
Non je ne fotte un cazzo del vero sapore, lei vuole QUEL sapore.
Sono gusti. In termini alti potremmo parlare degli
habitus di Bourdieu.
Il fatto però che chi ha un gusto più complesso (che spesso si accompagna ad una maggiore disponibilità di spesa) giudichi con senso di superiorità i secondi è abbastanza insopportabile.
E guardate che avviene in tutti i campi.
Quelli che se sentono i tool o il jazz e guardano dall'alto in basso chi se sente Ramazzotti, pretendendo di spiegare il significato concettuale del sincopato e dell'uso delle scale minori o dei microtoni.
Quelli che si leggono Proust e guardano dall'alto in basso chi si legge Fabio Volo e spiegano il ruolo catartico della letteratura classica.
Chi mangia nei ristoranti stellati e guarda dall'alto in basso chi mangia in trattoria, perché "che schifo tutto quell'olio unto e quel sapore piatto, ma che ne sai tu della vera cucina".
A mio avviso invece sono esperienze diverse, in cui è diverso l'obiettivo.
Se io mi approccio al piatto di pasta con la voracità di chi gli piace sentire la sugna e la scodella piena è inutile che mi decanti la combinazione dei sapori dello chef stellato. Né significa che io non capisca un cazzo di cucina. Semplicemente dalla cucina cerco altro e non c'è criterio per dire quale delle due esperienze sia più consapevole.
Sono ambedue consapevoli, ma in direzioni diverse.
Solo che, non a caso, alla fine risulta più stimabile quella del gusto cosiddetto "alto", che pretende di insegnare qualcosa all'altro.
Vi do questa notizia: voi al contadino non je dovete insegnà niente né del sassicaia, né dell'amarone né del Muller Thurgau. E stessa cosa al contrario.
Semplicemente perché state cercando due cose diverse, pure se le chiamate con lo stesso vocabolo.