1963 - parte prima
E' un anno talmente complicato che sarei passata volentieri al 1964.
In Italia finiscono gli effetti della sbornia chiamata boom economico e ci si rende conto che i miracolati sono rappresentati solo una esigua parte del Paese (gli imprenditori). E' l'anno della delocalizzazione delle produzioni, in risposta ai tentativi di conquista di migliori condizioni di lavoro da parte delle maestranze che minacciano i grandi margini di profitto dell'imprenditoria. E' l'anno del lavoro a domicilio, che è al di fuori di ogni forma di controllo tributario e sindacale. Al posto delle canoniche 8 ore in fabbrica, se ne fanno il doppio nei garage e negli scantinati, nelle case e in capannoni di fortuna. In termini economici, inizia la stagnazione: meno lavoro, meno stipendi, meno consumi e meno produzione. E' l'anno della proliferazione degli enti e delle industrie pubbliche, e delle burocrazie politiche parallele. E di molte, troppe morti.
E Sergio Endrigo canta:
Il 15 gennaio Fanfani vola negli USA per un colloquio con il presidente Kennedy, allo scopo di proporre la costruzione di una difesa nucleare in Italia all'interno della mappa NATO; il 24 dello stesso mese, Fanfani annuncia l'installazione di missili Polaris.
Il 18 febbraio, il presidente della repubblica Segni scioglie le Camere. Sono fissate al 28 aprile le novelle elezioni politiche.
La Hit Parade detronizza Celentano ed elegge una nuova sovrana: Rita Pavone, che piazza due singoli al primo e terzo posto (Cuore e Come te non c'é nessuno). Ho scelto la terza:
Il 7 marzo, ritroviamo un irriverente e disobbediente Papa Giovanni XXIII che, nello sconcerto generale di ecclesiastici, democristiani e laici, riceve in Vaticano il genero di Nikita Chruscev, direttore del giornale portavoce del partito comunista russo, Izvestia. La notizia fa il giro del mondo e al clamore suscitato, il papa risponde con l'enciclica
Pacem in terris, un'opera che si rivolge non solo ai cattolici, ma a tutti, almeno nei suoi intenti.
E Michele canta:
Il 16 aprile naufraga la riforma urbanistica e la proposta di legge Sullo (basata su esperienze europee e che aveva l'obiettivo di frenare le speculazioni edilizie) viene bocciata. Proposta da un ex ministro DC è affossata dai suoi stessi compagni di partito. Nascono così le "coree" ossia porzioni di territorio con abitati senza alcuna infrastruttura (scuole, negozi, fogne, farmacie) alle periferie delle grandi città.
E il 28 aprile l'Italia si reca alle urne. I risultati della tornata elettorale sono i seguenti: DC 38,3%, PCI 25,3%, PSI 13,8%, PLI 7%, PSDI 6,1%, MSI 5,1%, PRI 1,4%.

Gli Italiani leggono, tra gli altri libri: Alamein 1033-1962 di paolo Caccia Dominioni, Un amore di Dino Buzzati, La cognizione del dolore di Carlo Emilio Gadda, Il compagno Don Camillo di Giovannino Guareschi e Lessico famigliare di Natalia Ginzburg.
E Francoise Hardy canta:
Fine prima parte