Tornando agli anni 60 con Kelly, per me i suoi nomi rappresentano gia un inizio di disincanto dopo i veri anni geghegé dei Watussi e della crescita economica. Un pre68 insomma, perché quei nomi cantavano già un po’ la malinconia.
Non sono d'accordo, anche perchè cronologicamente Martino inizia a fine 50' (Estate è del 1960).
Ma anche la scuola genovese con Lauzi e Tenco è attiva già dai primi 60' e lo stesso Gino Paoli col suo sentimentalismo agrodolce , è a volte malinconico.
Ma è come se anche la malinconia italiana dei 60' abbia un che di leggerezza, di sogno, di compiacimento nello struggimento poetico e romantico, sempre comunque elegante.
Francoise Hardy o Marie Laforet, per dire, nel loro essere pop hanno un che di tetro e drammatico che noi in quel periodo d'oro proprio non riuscivamo ad avere.
Sarà per il boom economico, sarà perchè quindici anni dopo la fine del fascismo avevamo voglia di essere spensierati e superare alcuni tabù col sorriso sulle labbra.
Forse è proprio dal suicidio di Tenco ( e dall'ascesa di De andrè ) che l'aria cambia totalmente.
@IB: i musicarelli ne vedevo un sacco da bambino (seconda metà anni 70') perchè li sparavano a raffica nelle tv private. Io ero bambino e non capivo molto, capivo solo che sembrava una cosa aliena, lontanissima, ( e invece erano passai solo 15 anni...)