Grazie Kelly, ci hai riportato ai tempi mitici dei 'musicarelli', film che magari non avevano una trama molto complessa, ma che ci raccontano dei primi conflitti generazionali tra 'vecchi' e 'giovani' nel dopoguerra, con protagonisti gli 'Urlatori' (tra l'altro, proprio ne "I ragazzi del juke box" appare il primo brano rock'n roll italiano,
Ciao ti dirò).
Gli 'Urlatori' da noi apparvero verso la fine degli anni '50, erano cantanti che rifiutavano la dolce melodia italica ispirandosi al rock americano di Bill Haley ed Elvis Presley. L’Italia era una provincia culturale dell’America, e ciò si rispecchiava anche in campo musicale: negli Stati Uniti, infatti, l’urlo faceva parte della cultura popolare, esprimeva la rabbia dei contadini bianchi e degli schiavi neri che lasciavano le campagne per trasferirsi nelle periferie nevrotizzanti delle grandi città, accolti spesso da un ambiente ostile. In Italia, invece, gli 'Urlatori' erano un fenomeno più pittoresco, gente un po’ casinara, ma in fondo bravi ragazzi (basti pensare che da noi il primo festival del rock’n’roll -il Trofeo Oransoda del 1957- fu patrocinato dalla Democrazia Cristiana e sponsorizzato dalla Oransoda).
Tra i nostri urlatori c’erano Tony Dallara, Joe Sentieri, Betty Curtis, i giovanissimi Celentano e Mina (che a quei tempi si faceva chiamare Baby Gate). Ma il più 'sovversivo' del gruppo era Arrigo Agosti, in arte Ghigo, autore di brani considerati ‘equivoci’ per i doppi sensi presenti nei testi (
Banana frutto di moda,
Bella ragazzina di Verona,
Dai fai la brava). Nel 1960 Ghigo fu tra i fondatori del Partito Estremista dell’Urlo, che aveva come programma la lotta alla canzone melodica e alla politica canora della RAI. Nello stesso periodo, Ghigo interpretò
Coccinella, una brano che ebbe molto successo (oltre un milione di dischi venduti) ma che fu censurato dalla Rai perché ispirato alla figura di madame Coccinelle, artista ‘transgender’ francese. Da quel momento, e per molti anni, Ghigo scomparve dalla televisione, e allora noi vogliamo ricordarlo proprio con questa 'scandalosa' canzone.