1964 - parte prima
Sul limitare tra i due anni (questo e il precedente), l'Italia lavoratrice cerca di aumentare in qualche modo le proprie entrate. Così i meccanici iniziano a vendere: motorini, biciclette, auto. Coloro che vendono lampadine allargano l'offerta ai piccoli elettrodomestici (sono solo due esempi). E molte formule di pagamento sono sulla fiducia, si arriva a dilazioni fino a 48 mesi sulla fiducia. Intanto, il denaro che circola è sempre meno sia in contanti che in cambiali. Ciò ha effetto su tutto, perché se da una parte impedisce di fatto l'aumento di produzione, dall'altra vanifica ogni rivendicazione salariale. Questo circolo vizioso porta a un forte aumento dei prezzi, subito prevalentemente dal consumatore finale. In un momento in cui il progresso tecnologico offre una varietà di prodotti, il popolo italiano non ha soldi per investire. Nel polo produttivo di Torino per tutte le fabbriche sono tempi durissimi, ma arriva come una manna dal cielo la finanziaria UFI della Fiat. Alle 12.000 aziende che la riforniscono, Fiat anticipa le fatture emesse da se stessa, paga le stesse fatture a sei mesi, e quando le fabbrichette non ce la fanno ad aspettare i pagamenti, Fiat concede prestiti sul 50% delle fatture (sempre le sue) con pagamento di interessi alla finanziaria (che è la sua). Tale meccanismo metterà in ginocchio una parte importante dell'economia e porterà alla crisi congiunturale degli inizi del 1964.
All'alba di quest'anno, un operaio guadagna 60.000 £ al mese, e i suoi consumi sono così suddivisi: 27.600 in cibo e bevande, 10.800 per l'affitto, 5.400 per il vestiario, 5.100 istruzione e viaggi, 11.100 per le rate di qualsiasi bene aggiunto. Di contro, sulle strade italiane circolano 1500 Mercedes, 250 Maserati, 250 Ferrari, 2500 BMW, 3000 Citroen e via così.
Sono tempi in cui la maggior parte della popolazione non fa uso di olio d'oliva (che si vende in confezioni di 1/10 di litro, come un profumo), in cui nei servizi igienici si usano i giornali e per le pulizia la liscivia. La CEE è solo un'idea lontana. Un frigorifero costa 60.000 £, cioè quanto l'intero salario di un operaio. E' su questo paesaggio che si apre il 1964.
Iniziamo con una canzone di Mina:
12 gennaio: è crisi nera nel partito socialista. I deputati e senatori ribelli (come riportato nel 1963) sospesi dal partito, ne fondano uno proprio: il PSIUP (partito socialista italiano di unità proletaria), con Tullio Vecchietti alla segreteria.
26 gennaio: Mariano Rumour (doroteo) diventa segretario della DC, mentre vicesegretario è Arnaldo Forlani (fanfaniano).
28 gennaio: è tempo di regolamento di conti anche in casa PRI. Il povero Randolfo Pacciardi ( detto il ribelle, l'unico repubblicano a votare contro il governo di centrosinistra) viene espulso e per non essere da meno, fonda anch'egli un proprio partito, l'UD (unione democratica), un luogo eterogeneo dove troviamo l'ideologo di destra Accame accanto all'antifascista monarchico (!) Vinciguerra, o il generale Cadorna con il missino Sbardella.
9 febbraio: i Beatles debuttano in tv e fanno 73 milioni di telespettatori
Il 18 febbraio appare chiaro a tutti che l'Italia stia galoppando verso una crisi terribile, con fughe di capitali all'estero e rischio di collasso economico. Ugo La Malfa ammonisce che l'euforia del miracolo economico, sta conducendo l'Italia sull'orlo del baratro. Cerca di salvare il salvabile con una serie di misure (tardive) e che hanno lo scopo di (tra gli altri): contenere la distribuzione; vietare la costruzione di abitazioni di lusso; aumentare imposte su auto e barche; vietare la costruzione di nuovi impianti nel già intasato triangolo industriale del Nord; sospendere la scala mobile; demandare ai sindacati la risoluzione congiunta di ogni rivendicazione salariale. Accanto a queste misure, ce n'è una però che spaventa gli azionisti: un'imposta cedolare secca del 30% sulle azioni, che provoca una massiccia fuga all'estero di questi ultimi.
Il 22 febbraio scattano i provvedimenti del governo Moro, seppur con qualche variazione: la disciplina della vendita a rate e le tasse sull'acquisto dell'auto, e l'aumento della benzina.
La Hit Parade proclama vincitore Gianni Morandi, che con In ginocchio da te al primo posto e Non son degno di te (tetetete) al secondo, spopola. Ho scelto i Beatles (scusate, ma non ce la posso fare):
25 febbraio: Cassius Clay si laurea campione del mondo dei pesi massimi, battendo a Miami Sonny Liston.
Il 19 marzo il Traforo del San Bernardo, che collega Italia e Svizzera, apre alla circolazione dei veicoli.
31 marzo: inizia la dittatura militare in Brasile. Il golpe delle forze armate contro il presidente Joao Goulart si conclude con la sua deposizione che pone fine alla Quarta Repubblica brasiliana.
20 aprile: il presidente americano Lyndon Johnson e quello russo Nikita Chruscev stipulano accordi per un taglio bilaterale alla produzione di armamenti nucleari.
Cosa leggono gli Italiani?
In libreria, tra gli altri, è possibile trovare: Il telepatico (Sogna, superuomo!) di John Brunner, Riaccendi la tua lampada, Gipsy, di Liala, L'adultera di Laudomia Bonanni, La califfa di Alberto Bevilacqua, Le due città di Mario Soldati.
14 maggio: a Corleone in Sicilia, i carabinieri traggono in arresto il capo di Cosa nostra Luciano Liggio, dopo sedici anni di latitanza.
E Iva Zanicchi canta:
Fine parte prima