SANPA

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Re:SANPA
« Risposta #20 il: 07 Gen 2021, 15:53 »
Citando un intervento di Marco Pannella ripreso da Sanpa "tu non combatti la guerra, tu curi i feriti".

E' assolutamente vero, ma quanti di noi genitori si preoccupano esclusivamente di ciò che accade ai propri figli, infischiandosene di ciò che succede agli altri?
Questo è quello che i quel periodo di merda succedeva, quei genitori, perlopiù impreparati a quello che stava succedendo, affidarono i loro "feriti" a chi, in un modo o nell'altro, aveva dimostrato di poterli curare.
La storia poi dirà che non erano tutte rose e fiori, ma, per dirla in modo calcistico, ai più interessava il risultato che il modo in cui questo era arrivato.

Offline ronefor

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Re:SANPA
« Risposta #21 il: 07 Gen 2021, 16:14 »
La droga, in quel periodo, accomunava ricchi e poveri.
Fino a qualche anno prima i figli di papà andavano in scuole, partecipavano a feste, facevano attività che i figli degli operai e del sottoproletariato non potevano permettersi.
L'eroina ha avvicinato le due classi sociali, in alcuni casi le ha capovolte.
Mi spiego.
Poichè lo spaccio era gestito da poveracci/tossici, successe che i figli di papà iniziarono ad avere bisogno di loro, in alcuni casi iniziarono a frequentarsi e a drogarsi insieme, il confine tra le due realtà sembrava non esistere più, ci fu una sorta di appiattimento dovuto all'unico interesse comune, l'eroina.
Scusa ma, avendo vissuto quei tempi, per lo meno a Roma, i
“Pariolini”, i ciellini, i fasci aborrivano l’eroina .
Ricordo male ?
Per figli di papà’ intendi quei pochi che hanno “cambiato strada” ?

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #22 il: 07 Gen 2021, 16:38 »
Citando un intervento di Marco Pannella ripreso da Sanpa "tu non combatti la guerra, tu curi i feriti".

E' assolutamente vero, ma quanti di noi genitori si preoccupano esclusivamente di ciò che accade ai propri figli, infischiandosene di ciò che succede agli altri?
Questo è quello che i quel periodo di merda succedeva, quei genitori, perlopiù impreparati a quello che stava succedendo, affidarono i loro "feriti" a chi, in un modo o nell'altro, aveva dimostrato di poterli curare.
La storia poi dirà che non erano tutte rose e fiori, ma, per dirla in modo calcistico, ai più interessava il risultato che il modo in cui questo era arrivato.

Ma infatti ho detto fin da subito che l'opinione dei familiari è assolutamente comprensibile.
Ma sarebbe come chiedere ai parenti delle vittime che farne dell'omicida.
Non a caso anche su questo in Italia c'è una cultura del diritto che è poco sopra la legge del taglione.
La posizione pubblica non può coincidere con la parte in causa, per varie ragioni: ambedue hanno le loro legittime e distinte esigenze ma soprattutto la posizione pubblica può (quindi deve) permettersi una freddezza di giudizio che alle parti in causa non è dolorosamente concesso.
Re:SANPA
« Risposta #23 il: 07 Gen 2021, 18:43 »
Peccato. Dico seriamente, perché su questi argomenti conta tutto e tutto apporta qualcosa.
Il tema delle droghe come l'eroina è tanto semplice nella sua dinamica di dipendenza ed effetto, quanto toccante dal punto di vista umano e complesso dal quello sociale.

Per motivi prima scolastici , poi di amicizia e poi ancora politici ho frequentato Primavalle tra il 75  l'80 .

Il tema e' SANPA .

E non mi interessa .

Quello che c'era prima (di posti come SANPA) , ovunque , sfugge , PER ME , da qualsiasi analisi sociologica .

Non entro in questa discussione perche' da due posizioni diverse e' stata portata avanti una idea che ritengo ASSOLUTAMENTE ERRATA (per non dire peggio) per quelle che sono esperienze dirette . Il confronto con queste due (ma in fondo una sola) posizioni NON possono prescindere dal vissuto dei protagonisti .

Non lo conosco ed e' difficile scrivere su qualcosa che ha segnato la vita di amici e conoscenti .

PS : Giusto per parlare di SANPA . Qualcuno conosce comunita' di alcolisti in cui vengono SOMMINISTRATI certi "accorgimenti" . Comunita' passate e presenti .
E la catena industriale e' chiusa .
Spacciatori -> Eroinomani -> Comunita'

L'eroina e' solo piu' veloce dell'alcol . E fa piu' scena . E affari per pochi .

E la vita va avanti . Lentamente . E dimentica .

Offline ronefor

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Re:SANPA
« Risposta #24 il: 07 Gen 2021, 19:02 »
Ma infatti ho detto fin da subito che l'opinione dei familiari è assolutamente comprensibile.
Ma sarebbe come chiedere ai parenti delle vittime che farne dell'omicida.
Non a caso anche su questo in Italia c'è una cultura del diritto che è poco sopra la legge del taglione.
La posizione pubblica non può coincidere con la parte in causa, per varie ragioni: ambedue hanno le loro legittime e distinte esigenze ma soprattutto la posizione pubblica può (quindi deve) permettersi una freddezza di giudizio che alle parti in causa non è dolorosamente concesso.
Veramente, mi sembra di averlo già scritto, allora in tutta la Romagna nessuno aveva opinioni diverse su San Patrignano
Non era questione di parti in causa
Poi si sa la storia cambia  e la verità diventa quella di chi la scrive meglio,diciamo un po' come Padre Pio
Ma chi ha vissuto il periodo la realtà la conosceva bene
Per inciso se proprio devo dirla tutta sicuramente negli anni qualcosa , in negativo, sarà cambiato, ma gli esordi furono sinceri...

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #25 il: 07 Gen 2021, 21:26 »
Già dire "in tutta la Romagna nessuno aveva opinioni diverse" mostra abbastanza bene il totalitarismo insito nel tipo di narrazione che ha accompagnato l'esperienza di sanpa (che ci tengo a distinguere dalla concreta esperienza in sé).
Aspetto non casuale, perché è una caratteristica che trova il suo terreno fertile in quei campi in cui fare leva sulla paura (e quale paura più efficace e reale della morte?), sul "non c'è alternativa", sul "il fine giustifica i mezzi".
Ossia su quegli elementi che annientano la possibile critica (intesa come ragionamento) e impongono di schierarsi dietro al capo, o meglio al Padre in questo caso, perché si ogni tanto sbaglia, si è autoritario, ma almeno ci prova.
È negata la possibilità stessa che ci sia un confronto di merito, il merito è dato e immodificabile, al massimo si può discutere su come la storia viene raccontata meglio e in che modo questo fa pendere la bilancia.

C'è un pezzo di Italia che gode proprio quando può ragionare in questi termini.
Ed è proprio questo ad aver fatto si che sanpa divenisse simbolicamente molto più che un esperimento di recupero per tossicodipendenti.

Questa narrativa, così simile a "negli anni 20 tutti erano fascisti, fino a Hitler nessuno era contrario e chi c'era lo sapeva bene".

Vi prego ora non dite che sto paragonando Muccioli a Mussolini, per quanto fossero geograficamente così prossimi.
Non sto paragonando sanpa e il fascismo, ma le narrazioni dei sostenitori, le corde culturali, il richiamo della foresta che una determinata pratica discorsiva mette in campo. E in questo le analogie sono molteplici.

Non è vero che il giudizio fosse unanime su San Patrignano, ANCHE agli inizi.
C'era chi anche durante la sbornia mediatica diceva che senza competenze mediche, psicologiche, sociologiche il rischio di danni era elevato. C'era chi diceva che criminalizzare la terapia del metadone su un piano puramente propagandistico senza misurarsi sulla sua efficacia clinica era una roba populista, c'era chi in quella situazione infernale si trovava a tentare faticosamente di raccontare le possibili alternative schiacciato tra lo stato assente e il vocione ipnotico di Muccioli che richiamava a se i consensi delle folle disperate.
Persone rese invisibili, esperienze rese invisibili dallo slogan indiscutibile "solo sanpa funziona", guarda caso come i tanti antifascisti degli anni venti.

Il viziaccio una certa area culturale di questo paese non se lo toglie mai. Scambia l'egemonia con il consenso assoluto e sulla base di questo si sente in potere di agire a prescindere da tutto. Anche della legge.

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Re:SANPA
« Risposta #26 il: 07 Gen 2021, 21:36 »
Già dire "in tutta la Romagna nessuno aveva opinioni diverse" mostra abbastanza bene il totalitarismo insito nel tipo di narrazione che ha accompagnato l'esperienza di sanpa (che ci tengo a distinguere dalla concreta esperienza in sé).
Aspetto non casuale, perché è una caratteristica che trova il suo terreno fertile in quei campi in cui fare leva sulla paura (e quale paura più efficace e reale della morte?), sul "non c'è alternativa", sul "il fine giustifica i mezzi".
Ossia su quegli elementi che annientano la possibile critica (intesa come ragionamento) e impongono di schierarsi dietro al capo, o meglio al Padre in questo caso, perché si ogni tanto sbaglia, si è autoritario, ma almeno ci prova.
È negata la possibilità stessa che ci sia un confronto di merito, il merito è dato e immodificabile, al massimo si può discutere su come la storia viene raccontata meglio e in che modo questo fa pendere la bilancia.

C'è un pezzo di Italia che gode proprio quando può ragionare in questi termini.
Ed è proprio questo ad aver fatto si che sanpa divenisse simbolicamente molto più che un esperimento di recupero per tossicodipendenti.

Questa narrativa, così simile a "negli anni 20 tutti erano fascisti, fino a Hitler nessuno era contrario e chi c'era lo sapeva bene".

Vi prego ora non dite che sto paragonando Muccioli a Mussolini, per quanto fossero geograficamente così prossimi.
Non sto paragonando sanpa e il fascismo, ma le narrazioni dei sostenitori, le corde culturali, il richiamo della foresta che una determinata pratica discorsiva mette in campo. E in questo le analogie sono molteplici.

Non è vero che il giudizio fosse unanime su San Patrignano, ANCHE agli inizi.
C'era chi anche durante la sbornia mediatica diceva che senza competenze mediche, psicologiche, sociologiche il rischio di danni era elevato. C'era chi diceva che criminalizzare la terapia del metadone su un piano puramente propagandistico senza misurarsi sulla sua efficacia clinica era una roba populista, c'era chi in quella situazione infernale si trovava a tentare faticosamente di raccontare le possibili alternative schiacciato tra lo stato assente e il vocione ipnotico di Muccioli che richiamava a se i consensi delle folle disperate.
Persone rese invisibili, esperienze rese invisibili dallo slogan indiscutibile "solo sanpa funziona", guarda caso come i tanti antifascisti degli anni venti.

Il viziaccio una certa area culturale di questo paese non se lo toglie mai. Scambia l'egemonia con il consenso assoluto e sulla base di questo si sente in potere di agire a prescindere da tutto. Anche della legge.
Inquini l'argomento con i soliti rimandi alla politica

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #27 il: 07 Gen 2021, 21:42 »
 :o

Ti consiglio di rileggere, forse ti sei perso il contenuto fermandoti ai nomi citati.
Ad ogni modo l'argomento È politico. Al massimo politico-sociologico (che è esattamente il taglio del mio ultimo commento).

Non penso che qui sopra abbiamo le competenze per parlarne in termini psicologici o medici.

Offline cartesio

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Re:SANPA
« Risposta #28 il: 08 Gen 2021, 09:21 »

Nello specifico invece più della presenza di San Patrignano toccherebbe parlare dell'assenza dello Stato E anche delle organizzazioni politiche, PCI incluso.

Che il PCI fosse assente non è strano, era un partito autoritario e bigotto, e Muccioli riscuoteva molti consensi anche nel PCI. Hai detto bene, un Peppone di destra, molto somigliante a certi personaggi minori del PCI. Inoltre se Muccioli ha potuto operare per anni con quei metodi in una zona dominata politicamente e istituzionalmente dal PCI, è perché il PCI ne accettava la presenza e l'attività.

Vorrei segnalare la pagina di Wikipedia su Muccioli, che riporta i casi di Berta Petrucci e De Paola. Per qualcuno quei suicidi furono moralmente degli omicidi. Per non parlare di Maranzano.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Muccioli

Le organizzazioni politiche non furono tutte assenti, Lotta continua e radicali si occuparono per anni di questioni legate a droghe leggere e pesanti, forse un po' anche il Manifesto.  Forse il momento politicamente e istituzionalmente più significativo di quel movimento fu il referendum "sugli stupefacenti e sostanze psicotrope". 77% di partecipanti al voto, maggioranza del 55%. Nonostante il dichiarato disinteresse di PSI e PCI nei confronti dell'iniziativa.

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #29 il: 08 Gen 2021, 09:45 »
appunto ineccepibile, avrei dovuto parlare di pentapartito e PCI più che di organizzazioni politiche.

Offline ronefor

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Re:SANPA
« Risposta #30 il: 08 Gen 2021, 11:16 »
Già dire "in tutta la Romagna nessuno aveva opinioni diverse" mostra abbastanza bene il totalitarismo insito nel tipo di narrazione che ha accompagnato l'esperienza di sanpa .
Ok mi fermo qui

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #31 il: 08 Gen 2021, 11:29 »
solo per specificare perché rileggendo potrebbe essersi generata un'incomprensione:

Invece di "totalitarismo spinto" più corretto usare "il carattere totalitario spinto".
non intendevo dire che la narrazione di sanpa fosse politicamente fascista, ma che avesse un carattere totalitario e totalizzante, il quale sul piano culturale ha analogie nella lettura del consenso.

Offline Gio

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Re:SANPA
« Risposta #32 il: 08 Gen 2021, 11:54 »

Il viziaccio una certa area culturale di questo paese non se lo toglie mai. Scambia l'egemonia con il consenso assoluto e sulla base di questo si sente in potere di agire a prescindere da tutto. Anche della legge.

In altre discussioni sostieni che la dignità dello scopo e l'assenza dello Stato legittimano la violazione della legge. In questo caso, il rispetto della legge è importante, nonostante la dignità dello scopo e l'assenza dello Stato.
Ora mi spiegherai che qui è diverso, ma in realtà il meccanismo in base al quale tutto questo è nato è esattamente lo stesso. Ovvero l'applicazione della legge del più forte (o del più furbo o del più abile) quando si pretende di andare oltre la legge dello Stato (per nobili motivi, auto-dichiarati tali).
Per me, grave errore consentirlo, in ogni caso e senza molte distinzioni.

Offline genesis

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Re:SANPA
« Risposta #33 il: 08 Gen 2021, 22:47 »
Me la ricordo pure io sta cosa... se non erro si parlava pure di voti provenienti dalla comunità durante le elezioni indirizzati a un preciso partito politico... mi viene PLI, ma non sono sicuro.

Ricordo quell'articolo.
San Patrignano era (è ?) un seggio elettorale dove votavano solo gli appartenenti alla comunità. A ogni tornata elettorale Muccioli dava delle indicazioni precise su a chi dovesse andare il voto, sempre a candidati di centrodestra e il risultato era bulgaro. Una volta però i radicali presero una ventina di voti e si scatenò una caccia ai traditori.

Da quel che mi pare di capire, lui impostò la comunità basandosi sulla sua precedente esperienza di santone.
L'inchiesta di Cuore riportava moltissime testimonianze, mi ricordo che la critica maggiore era, oltre alle violenze, che si passa da una dipendenza a un'altra dipendenza, quella dalla comunità. Si riportavano casi di disintossicati che, una volta fuori, tornavano a farsi di eroina.

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #34 il: 09 Gen 2021, 10:38 »
In altre discussioni sostieni che la dignità dello scopo e l'assenza dello Stato legittimano la violazione della legge. In questo caso, il rispetto della legge è importante, nonostante la dignità dello scopo e l'assenza dello Stato.
Ora mi spiegherai che qui è diverso, ma in realtà il meccanismo in base al quale tutto questo è nato è esattamente lo stesso. Ovvero l'applicazione della legge del più forte (o del più furbo o del più abile) quando si pretende di andare oltre la legge dello Stato (per nobili motivi, auto-dichiarati tali).
Per me, grave errore consentirlo, in ogni caso e senza molte distinzioni.

C'è una sottile ma importante differenza tra il violare la legge - cosa che figurati, sai bene per me essere legittima e in alcuni casi necessaria - e sentirsi al di sopra della legge con l'argomento che "il popolo è con me".
Non è questione di argomento, ma di rapporto con cui ci si pone nei confronti degli altri e della controparte, il modo in cui si usa il consenso come strumento di potere personale.

Se io violo la legge lo faccio in una dimensione collettiva, insieme ad altri, sfidando la controparte istituzionale sullo stesso terreno politico, la legittimità di espressione sociale.
Su sanpa abbiamo invece una dimensione individuale che usa la dimensione collettiva per scavalcare la controparte istituzionale e porsi oltre il suo giudizio.

Muccioli non parlava PER la sua comunità. Muccioli ERA la sua comunità, non ammetteva alcuna dimensione diversa da questa.

Puoi non notare la differenza, ma la differenza è enorme, una linea di demarcazione decisiva tra aspetto progressivo e regressivo (a prescindere dal merito, che come vedi non sto affrontando, proprio per scartare l'idea "se dice cose di sinistra ti va bene, di destra ti va male")

Ed è infatti la stessa differenza tra sovversione ed eversione che spesso si tende a non capire.

A me l'eversione fa schifo, l'uomo forte fa schifo, anche se sbandiera in rosso e porta Marx a mo' di bibbia.
Come detto la questione non è affatto di collocazione politica spiccia, ma sono gli ultimi interventi che invece la stanno portando lì perché non volti a rispondere a quelli che sono i miei effettivi argomenti. Che sarebbero stati identici se Muccioli fosse stato uomo del PCI (d'altronde come dice giustamente Cartesio non è che fosse così inviso a quella gente li)

https://ilmanifesto.it/san-patrignano-la-comunita-senza-diritti
Re:SANPA
« Risposta #35 il: 09 Gen 2021, 13:25 »
Quegli anni li ho vissuti e ricordo il fenomeno sanpa come anche allora divise in due,  il paese reale e quello “politico”.
Io pur vivendo dentro e fuori quel dramma che flagellava l’Italia intera e gran parte del globo, ero molto dubbioso dei suoi metodi sin dagli inizi. Confesso che quando cominciò a realizzare qualche “miracolo” pardon guarigione instillò il beneficio del dubbio e mi sentii meno sicuro delle mie convinzioni. Quando invece scoppiò il caso sanpa le mie supposizioni si ringalluzzirono.
La mia non vuole essere un’analisi politica, solo una testimonianza dei miei ricordi.
Quegli anni ho visto morire a grappoli amici, conoscenti e si era impotenti, nessuno sapeva come uscirne. Non è stato un breve periodo è stato un calvario durato anni. Sembrava che una volta entrati dentro il tunnel non ci fosse più via d’uscita.
La politica allora non seppe ne fu capace di porre un rimedio, la medicina fu altrettanto impotente.
Uno spiraglio ci fu quando arrivò il metadone, ma durò poco, pochissimo, perché dopo un po’ si diventava dipendenti del metadone (d'altronde se non ricordo male anche l’eroina era stata inventata per curare la dipendenza da morfina). Comunque il più delle volte, dal metadone si tornava all’ero, e si era punto e a capo.
Col senno di poi ricordo quegli anni come la grande sbornia, sembrava si avesse la necessità di sballarsi con tutto. venivamo da anni di feroci battaglie politiche. Non è vero che quell’ubriacatura colpisse solo le classi medio basse, da quello che ricordo toccava in maniera trasversale tutte le classi, anche se sicuramente le classi medio basse erano le più colpite e le più indifese. E come fallivano i rimedi dei poveri fallivano i rimedi dei ricchi.
E mentre i poveracci per procurarsi la roba ricorrevano ad atti di illegalità i ricchi attingevano e dilapidavano il patrimonio di cui disponevano.
Prima di arrivare a sanpa passarono molti anni. Muccioli arrivò dopo qualche anno quando molti avevano cominciato a intuire che le comunità in qualche modo potevano fare qualcosa.
Se non ricordo male fu la chiesa tra i primi a immaginare e creare queste comunità con un discreto successo. Nel senso che si cominciava a vedere che qualcuno riusciva a uscirne o, almeno, riusciva a tenersi disintossicato per un periodo più lungo. Anche se spesso succedeva che dopo anni di disintossicazione c’era chi ci ricadeva.
C’erano comunità di tutti i tipi di tasche, per i poveri e per i ricchi.
Comunque un solco era stato finalmente tracciato, le comunità premuccioli, cominciarono a riscuotere piccoli successi. Comunque tutte queste comunità nacquero sulla falsariga dell’idea degli alcolisti anonimi, e cioè sul concetto di comunità e condivisione.
Muccioli si inserì proprio nel solco tracciato da queste iniziative e lo usò a proprio vantaggio. Seppe approfittarne, anche perché non c’erano alternative a queste, ed ebbe risultati migliori degli altri.
La politica per lo più stava a guardare impotente e il muccioli padre padrone divenne sempre più potente, anche se era chiaro a tutti che i suoi metodi attenevano più alla coercizione che alla “cura”.
Pur non avendolo mai amato comunque devo ammettere che è stato bravo, quantomeno è stato il primo ad essere riuscito a recuperare molti tossici, certo al prezzo di molte nefandezze.
Comunque e termino, io credo che il capitolo amore tossico, sia stato definitivamente chiuso con l’arrivo dell’aids, che sterminava e massacrava ancora più dell’ero. Credo che sia stato il freno che abbia rallentato quella folle e “insensata” corsa. Con l’arrivo dell’aids da quello che vidi si cominciò, lentamente, a cercare sballi alternativi e meno devastanti.

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Re:SANPA
« Risposta #36 il: 09 Gen 2021, 14:41 »
Quegli anni li ho vissuti e ricordo il fenomeno sanpa come anche allora divise in due,  il paese reale e quello “politico”.
Io pur vivendo dentro e fuori quel dramma che flagellava l’Italia intera e gran parte del globo, ero molto dubbioso dei suoi metodi sin dagli inizi. Confesso che quando cominciò a realizzare qualche “miracolo” pardon guarigione instillò il beneficio del dubbio e mi sentii meno sicuro delle mie convinzioni. Quando invece scoppiò il caso sanpa le mie supposizioni si ringalluzzirono.
La mia non vuole essere un’analisi politica, solo una testimonianza dei miei ricordi.
Quegli anni ho visto morire a grappoli amici, conoscenti e si era impotenti, nessuno sapeva come uscirne. Non è stato un breve periodo è stato un calvario durato anni. Sembrava che una volta entrati dentro il tunnel non ci fosse più via d’uscita.
La politica allora non seppe ne fu capace di porre un rimedio, la medicina fu altrettanto impotente.
Uno spiraglio ci fu quando arrivò il metadone, ma durò poco, pochissimo, perché dopo un po’ si diventava dipendenti del metadone (d'altronde se non ricordo male anche l’eroina era stata inventata per curare la dipendenza da morfina). Comunque il più delle volte, dal metadone si tornava all’ero, e si era punto e a capo.
Col senno di poi ricordo quegli anni come la grande sbornia, sembrava si avesse la necessità di sballarsi con tutto. venivamo da anni di feroci battaglie politiche. Non è vero che quell’ubriacatura colpisse solo le classi medio basse, da quello che ricordo toccava in maniera trasversale tutte le classi, anche se sicuramente le classi medio basse erano le più colpite e le più indifese. E come fallivano i rimedi dei poveri fallivano i rimedi dei ricchi.
E mentre i poveracci per procurarsi la roba ricorrevano ad atti di illegalità i ricchi attingevano e dilapidavano il patrimonio di cui disponevano.
Prima di arrivare a sanpa passarono molti anni. Muccioli arrivò dopo qualche anno quando molti avevano cominciato a intuire che le comunità in qualche modo potevano fare qualcosa.
Se non ricordo male fu la chiesa tra i primi a immaginare e creare queste comunità con un discreto successo. Nel senso che si cominciava a vedere che qualcuno riusciva a uscirne o, almeno, riusciva a tenersi disintossicato per un periodo più lungo. Anche se spesso succedeva che dopo anni di disintossicazione c’era chi ci ricadeva.
C’erano comunità di tutti i tipi di tasche, per i poveri e per i ricchi.
Comunque un solco era stato finalmente tracciato, le comunità premuccioli, cominciarono a riscuotere piccoli successi. Comunque tutte queste comunità nacquero sulla falsariga dell’idea degli alcolisti anonimi, e cioè sul concetto di comunità e condivisione.
Muccioli si inserì proprio nel solco tracciato da queste iniziative e lo usò a proprio vantaggio. Seppe approfittarne, anche perché non c’erano alternative a queste, ed ebbe risultati migliori degli altri.
La politica per lo più stava a guardare impotente e il muccioli padre padrone divenne sempre più potente, anche se era chiaro a tutti che i suoi metodi attenevano più alla coercizione che alla “cura”.
Pur non avendolo mai amato comunque devo ammettere che è stato bravo, quantomeno è stato il primo ad essere riuscito a recuperare molti tossici, certo al prezzo di molte nefandezze.
Comunque e termino, io credo che il capitolo amore tossico, sia stato definitivamente chiuso con l’arrivo dell’aids, che sterminava e massacrava ancora più dell’ero. Credo che sia stato il freno che abbia rallentato quella folle e “insensata” corsa. Con l’arrivo dell’aids da quello che vidi si cominciò, lentamente, a cercare sballi alternativi e meno devastanti.
Bella testimonianza.
Non ho vissuto quegli anni, o solo sfiorati in infanzia.
Penso che concretamente sia difficile fornire ulteriori grosse metanalisi alla vicenda rispetto ad un intervento come questo.
A San Patrigano, da ciò che ho letto e sentito in questi giorni, penso che si andò ben oltre la legalità, e questo in uno Stato di diritto non dovrebbe accadere. Penso che volendo ci sarebbero state alternative più edulcorate e il fatto che lo Stato non sia stato in grado di fornirle lo rende assolutamente colpevole. Rigetto l'idea di padre padrone, penso sempre a Marlon Brandon in Apocalypse now (esempio non calzante al 100% ovviamente).
Cambiando prospettiva però, in una realtà di abbandono, una iniziativa come quella, necessariamente ha prodotto dei benefici (rispetto al niente), da qui il fatto che nel ricordo di molti che l'hanno vissuta in prima persona, ci sia comuqnue una giustificazione dei mezzi e di fatto gratitudine per alcune vite salvate.
Lessi anni fa I ragazzi dello zoo di Berlino. Li ricordo si parlava nelle fasi finali di una Comunità di disintossicazione, ma penso proprio fosse gestita dallo Stato e con metodi più scientifici.

Ultima chiosa, nel mio lavoro ho riscontrato come la tossicodipendenza, anche da eroina, sia ancora ben presente presente e colpisca ragazzi minorenni. Sicuramente non con i livelli degli anni 70-80, ma chissà se questa maledetta crisi sociale ed economica che deriverà dal Covid nei prossimi anni, non soffierà come vento su braci ancora accese..

Offline Aquila1979

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Re:SANPA
« Risposta #37 il: 18 Gen 2021, 13:31 »
solo per specificare perché rileggendo potrebbe essersi generata un'incomprensione:

Invece di "totalitarismo spinto" più corretto usare "il carattere totalitario spinto".
non intendevo dire che la narrazione di sanpa fosse politicamente fascista, ma che avesse un carattere totalitario e totalizzante, il quale sul piano culturale ha analogie nella lettura del consenso.

all'epoca ero molto giovane, ma non abbastanza da non avere memoria di muccioli.
il documentario è piuttosto fedele nel ricordarne il consenso pressoché unanime, evidente anche nei programmi televisivi "leggeri".
tant'è che frotte di politici si presentarono alle porte di San Patrignano per fare passerella.

la figura di muccioli, più che riconducibile a destra/sinistra, richiama il santone, la figura carismatica così presente nella tradizione USA.

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #38 il: 18 Gen 2021, 17:48 »
Questo post, che cita un importante studio sul campo, spiega abbastanza bene quel che ho provato ad esprimere qui con "carattere totalitario" della narrazione su Sanpa.

Anche noi abbiamo visto la serie #Sanpa e, soprattutto, abbiamo letto le centinaia di commenti che assolvono - o addirittura esaltano - l’operato di Muccioli e del suo entourage giustificando anche gli atti più efferati alla luce della convinzione che in Italia, allora, non c’era altra opzione che affidarsi a lui, alla sua comunità, ai suoi metodi.
A memoria ricordavamo benissimo che già dalla fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80 esistevano esperienze come San Benedetto al Porto e Saman (nella gestione di Rostagno) che avevano altri presupposti, usavano altri metodi, e credevano in approcci ben diversi da quelli della San Patrignano di Muccioli. Così abbiamo fatto una piccola ricerca partendo dal libro della dottoressa Lai Guaita “La comunità terapeutica: origini storiche, interventi attuali in Italia”, stampato nel 1988. Abbiamo così appurato che il presupposto secondo cui allora per un tossicodipendente l’unica alternativa alla strada, al carcere, alla morte era San Patrignano è falso. Nel testo suddetto vengono catalogate da pagina 115 a pagina 163 decine e decine di comunità (approvate dal Ministero dell’Interno), di varie dimensioni, con vari approcci terapeutici, laiche e religiose, diverse fondate della seconda metà degli anni ‘70.
E allora come mai si continua a dire che c’era solo San Patrignano?
La risposta è semplice. Molte di queste comunità non godevano dei finanziatori, degli appoggi politici, della mediaticità di San Patrignano. E in certi casi offrivano una risposta ben più complessa al problema della tossicodipendenza di quella basata su paternalismo e controllo totalitario. Una risposta che però, oggi come allora, la maggior parte degli italiani non intende ascoltare, preferendo scorporare il tema delle dipendenze (rigorosamente al plurale) dalle questioni sociali che ne sono alla radice. Il tossicodipendente diventa solo un singolo che sbaglia, da punire nelle istituzioni carcerarie o rieducare e isolare con ogni mezzo.
Il rafforzamento di tale impostazione, che poi è stata alla base della legge Iervolino- Vassalli contro cui molte comunità terapeutiche si sono battute (con la campagna “educare non punire”), venne indubbiamente favorita dalla complice assenza dello Stato (non ci si inganni sulla volontarietà di non risolvere, ma anzi amplificare il tema delle dipendenze, straordinario strumento di controllo sociale) che scaricava il fardello della tossicodipendenza su famiglie disperate. Famiglie che nella promessa salvifica di Muccioli vedevano l’unica via praticabile.
Risulta grave che a distanza di parecchi decenni si continui ad usare l’escamotage del  "There is no alternative" per sterilizzare un dibattito che, purtroppo, a tratti è ancora attuale.
La serie ha avuto il merito di riaprire questa discussione ma, come manca la voce narrante, manca anche una sintesi critica.
Luci, ombre, contraddizioni sono ovunque nella Storia, ma gli oppressi e gli oppressori restano tali.

Cronache Ribelli


Offline cartesio

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22062
Re:SANPA
« Risposta #39 il: 18 Gen 2021, 21:28 »
la figura di muccioli, più che riconducibile a destra/sinistra, richiama il santone, la figura carismatica così presente nella tradizione USA.

Ma c'è santone e santone. Tra Muccioli e Rostagno c'è un abisso.
 

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