SANPA

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Offline cartesio

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Re:SANPA
« Risposta #40 il: 18 Gen 2021, 21:41 »
Nel testo suddetto vengono catalogate da pagina 115 a pagina 163 decine e decine di comunità (approvate dal Ministero dell’Interno), di varie dimensioni, con vari approcci terapeutici, laiche e religiose, diverse fondate della seconda metà degli anni ‘70.
......
Il rafforzamento di tale impostazione, che poi è stata alla base della legge Iervolino- Vassalli contro cui molte comunità terapeutiche si sono battute (con la campagna “educare non punire”), venne indubbiamente favorita dalla complice assenza dello Stato (non ci si inganni sulla volontarietà di non risolvere, ma anzi amplificare il tema delle dipendenze, straordinario strumento di controllo sociale) che scaricava il fardello della tossicodipendenza su famiglie disperate. [/i]


Contraddizione.

Lo Stato c'era e controllava, anche se non abbastanza,  anche se non gestiva in proprio quelle comunità.
Fatto normale, così come non tutte le scuole sono pubbliche, non tutte le cliniche sono pubbliche, non tutti gli impianti sportivi sono pubblici, pur svolgendo un pubblico servizio.

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #41 il: 18 Gen 2021, 21:57 »
Mi sembra che la contraddizione sia invece, e palese, nella tua risposta.

1) Negli esempi che fai infatti non c'è SOLO il pubblico, ma il pubblico rappresenta l'ossatura principale (e meno male, perché una scuola o una sanità che fossero principalmente fornite da privati produrrebbero follie ben visibili in altri paesi).
Nel caso in questione invece non solo l'ossatura era privata, ma era praticamente SOLO privata con approvazione dello Stato.
Lo Stato non c'era a gestire dei servizi diretti, non si poneva proprio la questione di affrontare il problema in termini organici.

2) I SerT nascono proprio con la Jervolino-Vassalli e il libro è relativo a quegli anni, ma riportando le comunità autorizzate (all'epoca) cita anche quando queste nacquero (ben prima, quando nacque anche sanpa).

Lo Stato negli anni '80 è stato nella più benevola delle interpretazioni assente.
Se invece si ritengono fondate le accuse di chi - magistrati, storici, sociologi - fa riferimento all'operazione Blue Moon, allora è stato proprio responsabile in prima persona.

https://wsimag.com/it/economia-e-politica/39101-droga-di-stato

Offline FatDanny

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36757
Re:SANPA
« Risposta #42 il: 18 Gen 2021, 22:03 »
Riporto la parte relativa all'Italia che l'articolo è lungo:

Ad aiutarci a ricostruire le vicende italiane è un’indagine giudiziaria, condotta due decenni dopo, dal giudice istruttore di Milano, Guido Salvini, nell’ambito dell’inchiesta che il valoroso magistrato milanese conduceva sulle formazioni della destra eversiva in Italia. Egli affidò la delega ai Carabinieri del Ros, che in data 23 luglio 1996 presentarono un accurato rapporto, intestato “Annotazione sulle attività di guerra psicologica e non ortodossa, (psychological and low density warfare) compiute in Italia tra il 1969 e il 1974 attraverso l'“AGINTER PRESSE”. L’indagine si giovava della desecretazione disposta sotto l’Amministrazione Clinton di documenti classificati attraverso una procedura prevista dal Freedom of Information Act (legge sulla libertà di informazione), ma anche del prezioso contributo del collaboratore di giustizia Roberto Cavallaro. Costui era componente della Rosa dei Venti, organizzazione segreta parallela a Gladio, inserita nel sistema difensivo NATO, e rese importanti dichiarazioni ai magistrati di Brescia (strage di Piazza della Loggia), di Milano (strage di Piazza Fontana), Venezia (Rosa dei Venti). Parlò di Ordine Nuovo, organizzazione eversiva di estrema destra come protesi dei Servizi segreti deviati del SID e all’udienza del 7 gennaio 2010, davanti alla Corte d’Assise di Brescia, disse: “Con l’Operazione Blue Moon si voleva promuovere la diffusione della droga per limitare la ribellione dei giovani”.

In Italia l’Operazione fu denominata con termine più romantico e fascinoso, “Blue Moon”, e la direzione fu affidata proprio a Ronald Stark, in attuazione di un progetto di intervento in Europa, ordito nel 1972 nel corso di un incontro tra componenti dei servizi segreti di vari paesi europei, tenutosi in una località segreta dei monti Vosgi nella regione dell’Alsazia, al confine con la Germania. Per dirla in breve, si trattava di un’operazione di guerra psicologica affidata, per l'Europa occidentale, all’AGINTER PRESSE di Lisbona, organizzazione parallela dei servizi del Patto Atlantico che operava in funzione anticomunista.

Un’anticipazione si ha già il 20 marzo del 1970, quando un’operazione antidroga condotta dai Carabinieri portò alla scoperta di un barcone ormeggiato sul Tevere, sul quale alcuni esponenti dei movimenti giovanili solevano riunirsi per fumare hashish e marijuana. A tale operazione, opportunamente amplificata da una forte campagna di stampa (dei giornali di destra) contro i “capelloni” indicati come pericolosi diffusori di droghe tra i giovani, fece seguito l’improvvisa intensificazione della repressione del traffico di hashish e marijuana nelle piazze di spaccio delle città italiane, tanto da portare in breve alla scomparsa dal mercato clandestino di tutte le droghe leggere allora diffuse (in particolare marijuana, hashish e anfetamine). Veniva così preparato il terreno per l’introduzione di un nuovo tipo di droghe pesanti, dapprima morfina venduta a buon mercato, se non addirittura ceduta gratuitamente.

Tra il 1973 e il 1974 anche la morfina cominciò a scomparire e venne gradualmente soppiantata dall'eroina, anch'essa venduta inizialmente in buona qualità e a bassissimo prezzo. Va precisato che l’eroina era sino ad allora praticamente sconosciuta in Italia e l’attività delle mafie italiane (camorra e cosa nostra) si limitava a trafficarla, dalle raffinerie impiantate a Marsiglia e poi anche in Sicilia, verso gli Stati Uniti e il Canada, proprio perché mancava ancora un apprezzabile mercato interno. Secondo quanto riportato dalle cronache del tempo, l'unico sequestro significativo di eroina in quegli anni venne attuato nel 1975 dalla squadra mobile di Roma coordinata dal commissario Ennio Di Francesco; come riconoscimento gli venne immediatamente avocata l'indagine ed egli fu allontanato il giorno stesso dalla squadra mobile della capitale. Tutto questo porta ragionevolmente a ritenere che all’operazione parteciparono, se non in maniera attiva, certamente senza frapporre ostacoli, i servizi di sicurezza e gli stessi organi di polizia del nostro paese.

Tra il 1975 e il 1980 l'eroina si diffuse rapidamente in tutta Italia e la tossicodipendenza divenne un fenomeno endemico delle periferie urbane italiane ed europee che interessò un'intera generazione di giovani. Tutti ricorderanno il famoso film tedesco del 1981, ambientato tra il 1975 e il 1977, Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, ispirato a una storia vera, che portò all’attenzione del mondo intero la piaga della tossicodipendenza e della prostituzione giovanile. Tutte le città europee ne furono interessate e in Italia, tra le più colpite, si ricorda Verona, nella quale convenivano giovani di mezza Italia per la facilità di reperimento dell’eroina. La prima vittima da overdose si registrò ad Udine nel 1974, nel '77 i consumatori erano già saliti a 20.000, fino a sfiorare alla metà degli anni Ottanta i 300.000 tossicodipendenti. Faceva parte della normalità il triste spettacolo che si presentava ad ogni angolo di strada, nei centri storici come nelle periferie, di giovani che si “bucavano” pubblicamente su improvvisati giacigli, sciogliendo prima l’eroina in un cucchiaino da caffè con poca acqua per poi inserirla in siringhe, spesso usate più volte, e iniettarsela in vena.

Una volta avvenuta la diffusione, l’Operazione aveva conseguito, con pieno successo, il suo obiettivo. Generazioni di giovani vissero in stato di tossicodipendenza e di straziante astinenza (e solo dopo anni furono realizzate le strutture di assistenza pubblica sanitaria e sociale), e il mercato si riforniva e si ampliava speditamente. Le mafie ne assunsero ben presto il controllo e ne conseguirono enormi profitti per tutto quel decennio e per la prima parte di quello successivo, quando, progressivamente, l’eroina venne sostituita dalla cocaina. Quest’ultima, molto più cara, era inizialmente la droga dei ceti medio-alti, dei ricchi, del mondo dello spettacolo e della moda. Negli anni ’90 l’eroina divenne marginale (ma in questi anni è ritornata ad occupare fette di mercato), soppiantata dalla polvere bianca.

Si è ricordato come un notevole contributo di informazioni venne fornito da Roberto Cavallaro. L’Operazione Blue Moon faceva parte delle strategia della tensione per combattere i giovani “antisistema” e indirettamente il pericolo comunista, peraltro per nulla toccato da fenomeni di trasgressione giovanile; ha introdotto in Italia la droga della morte, l’eroina, distruggendo intere generazioni di giovani, e assicurando alle mafie un radioso avvenire economico. Un’ulteriore richiesta di servizi criminali, che le mafie hanno assolto con fedeltà e impegno. Parlare di droga di Stato non sembri quindi una forzatura o una provocazione. È una vicenda storicamente accertata, che rappresenta una pagina vergognosa della nostra tormentata “guerra fredda”.

Offline cartesio

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21995
Re:SANPA
« Risposta #43 il: 18 Gen 2021, 22:09 »
fece seguito l’improvvisa intensificazione della repressione del traffico di hashish e marijuana nelle piazze di spaccio delle città italiane, tanto da portare in breve alla scomparsa dal mercato clandestino di tutte le droghe leggere allora diffuse (in particolare marijuana, hashish e anfetamine). Veniva così preparato il terreno per l’introduzione di un nuovo tipo di droghe pesanti, dapprima morfina venduta a buon mercato, se non addirittura ceduta gratuitamente.

Io non me la ricordo questa "improvvisa scomparsa delle droghe leggere". Che hanno sempre girato in quantità negli ambienti giovanili, di destra e di sinistra. Così come quelle pesanti, che, come faceva notare qualcuno prima, non facevano distinzione tra poveri e ricchi, tra gente di destra e di sinistra.
Di morfina ceduta aggratise pure, mai sentito.

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #44 il: 18 Gen 2021, 22:38 »
C'è un rapporto dei ROS a cui far riferimento:

https://guidosalvini.it/wp-content/uploads/2018/10/LAginter-Press-e-il-Piano-Caos-relazione-ROS-Carabinieri-Roma-26-luglio-1996.pdf


ma capisco che ammettere la cosa farebbe conseguire tante altre considerazioni.

Offline Aquila1979

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Re:SANPA
« Risposta #45 il: 19 Gen 2021, 09:47 »
Riporto la parte relativa all'Italia che l'articolo è lungo:

ho letto articoli sull'impossibilità di superare le fasce di van allen con più basi  :)

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #46 il: 19 Gen 2021, 09:58 »
Giovanni Minoli e Rai Storia sono fonti più attendibili?
Il documentario segue esattamente il filone dell'articolo (ma capisco che le basi che si discostano dalla propria cintura di convinzioni automaticamente diventano inattendibili. Ex abrupto, senza la necessità di ulteriori approfondimenti)



Offline Aquila1979

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6634
Re:SANPA
« Risposta #47 il: 19 Gen 2021, 12:01 »
Giovanni Minoli e Rai Storia sono fonti più attendibili?
Il documentario segue esattamente il filone dell'articolo (ma capisco che le basi che si discostano dalla propria cintura di convinzioni automaticamente diventano inattendibili. Ex abrupto, senza la necessità di ulteriori approfondimenti)


lo guarderò con molto interesse.
per ora ho visto i primi 5 minuti e il taglio è esattamente quello delle varie teorie del complotto.
in primis un fatto senza alcuna prova: "spariscono altre droghe".
in secondo luogo un'affermazione priva di ancoraggio: si drogano quelli di sinistra, di centro, di destra, di centrodestra, centrosinistra e forze extraparlamentari, e pure quelli che sono tutto questo insieme (come Giuseppe Conte)...

proseguo

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #48 il: 19 Gen 2021, 12:56 »
attenzione che a forza de ridurre tutto nel grande alveo delle "teorie del complotto" si rischia di negare l'esistenza stessa dei complotti, che invece esistono e fanno parte delle umane vicende storiche.
Qua rischiamo di arrivare a ritenere che siccome ogni ipotesi di complotto rientra in cialtronate allora anche fenomeni come lo stragismo in italia so cazzate inventate dalla sinistra (sono certo che anche nelle trasmissioni che riguardano piazza fontana, l'italicus, brescia troveresti lo stesso "taglio").

Ad ogni modo il documentario non sostiene che si drogassero solo persone di sinistra, non capisco come si possa desumere questa cosa.
Dice piuttosto che c'era una dinamica sociale in corso (non solo in Italia, tanto che la strategia parte dagli USA), che coinvolgeva soprattutto i giovani nella critica radicale del sistema vigente e dei suoi assetti di potere e contro la quale l'introduzione di determinate sostanze era un efficace contrasto. Poi certo che a finirci di mezzo non era solo quel target.

Sarebbe come sottolineare che in un bombardamento aereo non muore solo l'esercito nemico.
Ma infatti questo è proprio uno dei punti tragici: pur di demolire - dall'interno - l'esercito nemico te ne frega cazzi di fare stragi anche di civili (poveri, ricchi, di destra, di sinistra).

Offline RG-Lazio

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Re:SANPA
« Risposta #49 il: 21 Gen 2021, 18:37 »
Ho finito di vedere la Docu.serie di Netflix qualche giorno fa.

Classe 82, ricordo il drogato come figura sociale emarginato ma non ricordavo Muccioli e la sua "filosofia terapeutica"

Devo dire che sono in parte scioccato, dal successo, dalle argomentazioni e dalle giustizicazioni sul personaggio e sull´agire di Muccioli.

Una critica al documentario che mi sento di fare é che non descrive l´azione terapeutica...ammesso e concesso che esista una teoria ed una prassi terapeutica...perché la cosa da brividi é che pare non esistesse affatto.

Non voglio arrogarmi il diritto di essere un esperto, per caso ho vissuto come volontario o sarebbe meglio da dire da osservatore in un comunitá di recupero per tossicodipendenti...e insomma c´era una prassi, una certa rilevanza dell´analisi psicologica e sociale. Dove stavo io, i membri della comunitá potevano uscire ed entrare dalla comunitá quando e come volevano. Sceglievano ogni giorno di seguire un programma. Il fatto che venissero incatenati mi fa scapocciare abbastanza.

Una scena assurda é quella in cui Red Ronnie organizza in diretta un "recupero"...io ci ho visto almeno 3 reati in quella scena.

Mi direte altri tempi...be...tempi in cui c´era abbastanza letteretura sociale e psicologica per affrontare diversamente il problema...ed esistavano diverse realtá dove si cercava di superare la tossico-dipendendenza in maniera non-violenta.

Altra cosa inconcepibile, é il fatto che possa esistere una comunitá di recupero con piú di 1000 persone...per me anche 100 sono dannatamente troppe troppe troppe.

San Patrignano aveva (ora non so) la struttura di un campo di concentramento. Questo lo dico con condizione di causa, perché ho lavorato in parte nelle mie ricerche sulla struttura (non struttura) logica, giuridica, ontologica del "Campo". Stato di eccezione permanente, Sospensione dei diritti fondamentali dei ""detenuti"", figura del capo/padrone che dispone della vita come relazione fondamentale dei rapporti sociali...é roba che trovi in gradi diversi nei campi nazisti fino a Guantanamo e anche a San Patrignano. Che istituzioni e popolazione lo abbiano accettato, finanziato, sostenuto... :o

Che questa struttura possa portare a risultati sono scettico, presumo che anche i salvati lo siano perché hanno impiantato/trapiantato L´IO Muccioli nel vuoto psichico/confusione psichica del tossico. Del resto i discorsi dei "difensori di Muccioli" nel documentario come nei giornali non parlano di una teoria terapeutica ma di un metodo Muccioli, non affatto specificata. L´idea che mi sono fatto (che andrebbe ovviamente provata e ricercata) é che producano "mini-muccioli" in ogni ospite. Funziona?? dipende da cosa si intende per funzionare.             

Offline genesis

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Re:SANPA
« Risposta #50 il: 22 Gen 2021, 08:32 »
Giovanni Minoli e Rai Storia sono fonti più attendibili?

No.


Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #51 il: 22 Gen 2021, 12:13 »
Da un'intervista a Giancarlo De Cataldo, romanziere nonché ex magistrato, sul suo romanzo "l'agente del caos" tratto proprio dalla vicenda "Blue Moon"

Ma tu credi ai complotti?
Nel romanzo cito una frase che mi disse un ex ufficiale dei Servizi: “Noi facciamo molte operazioni, quelle che riescono diventano Storia, e sono poche, quelle che non riescono si chiamano complotti”. Abbiamo sotto gli occhi tanti tentativi di cambiare la storia: a volte riescono, altre no.

C’è qualche evento catalogato come “complotto” a cui credi?
Le operazioni che racconto in questo libro qualche risultato l’hanno prodotto.
La diffusione delle droghe pesanti ha “dato una mano” a spegnere una stagione molto vitale di sviluppo sociale e culturale.
I complotti non determinano la storia nel suo complesso, però quando delle persone determinate e intelligenti sanno sfruttare il momento storico attraverso qualche operazione sporca e riesce e si può chiamare complotto.

Quanto ci hai messo a scrivere questo romanzo?
Tanto, almeno due anni. Sono abbastanza ossessivo con la documentazione e la ricerca.

Offline orchetto

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Re:SANPA
« Risposta #52 il: 22 Gen 2021, 16:44 »
Io mi ricordo benissimo che all'epoca Muccioli era messo in discussione in molti ambienti, non sui media però

Offline FatDanny

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Re:SANPA
« Risposta #53 il: 11 Feb 2021, 15:50 »
https://www.theguardian.com/society/2021/feb/06/meet-carl-hart-parent-columbia-professor-and-heroin-user

In un nuovo sorprendente libro, Drug Use for Grown-Ups, il professore della Ivy League sostiene che i pericoli dell'uso di droghe ricreative sono stati ampiamente sopravvalutati
"Sto entrando nel mio quinto anno come consumatore abituale di eroina", scrive Carl Hart nel suo nuovo libro rivelatore, Drug Use for Grown-Ups. Il cinquantaquattrenne Hart è il professore di psicologia Ziff alla Columbia University. Il consumo regolare di eroina e gli alti risultati accademici non sono due attività che ci aspettiamo di vedere nella stessa storia di vita. Almeno non apertamente. L'eroina è, secondo il consenso popolare, la peggiore delle droghe, quella che lascia i consumatori irrimediabilmente tesi e servili. Come puoi essere un utente normale e mantenere una prestigiosa cattedra della Ivy League? E perché dovresti ammetterlo?
Come continua Hart: “Non ho problemi di consumo di droghe. Mai avuti. Ogni giorno mi assumo le mie responsabilità genitoriali, personali e professionali. Pago le tasse, faccio regolarmente il volontario nella mia comunità e contribuisco alla comunità globale come cittadino informato e impegnato. Sto meglio per il mio uso di droghe. "
È difficile ricordare una difesa più impenitente del consumo di droghe pesanti. Ciò che è particolarmente potente nell'affermazione di Hart è che non è scritto da un poeta beat o da un artista d'avanguardia, ma da uno scienziato e ricercatore molto apprezzato la cui area di competenza è la neuropsicofarmacologia, lo studio degli effetti neurologici e comportamentali dei farmaci sulle persone.
Ci sono poche aree della vita moderna che sono avvolte da tanta disinformazione e ipocrisia quanto l'uso di droghe ricreative.
Sembra che sia in atto una battaglia per la giustizia penale senza fine per contrastare spacciatori di droga sempre più organizzati e spietati, mentre allo stesso tempo l'appetito per le droghe ricreative aumenta in tutti i settori della società.
Ma al di sotto del dibattito sociale e morale c'è una questione scientifica vitale: le droghe ricreative sono di per sé dannose? Se la skunk, l'MDMA, la cocaina e l'eroina sono pericolose per l'individuo e rovinose per la comunità in generale, le ragioni per metterli al bando sono maggiori. Ma cosa succederebbe se non fossero così dannose come sostengono le autorità e se il danno arrecato alle comunità venisse attribuito alla povertà e alla criminalizzazione delle droghe, piuttosto che agli effetti psicoattivi?
Hart va al sodo nel suo prologo: "Ecco la conclusione: nel corso dei miei oltre 25 anni di carriera, ho scoperto che la maggior parte degli scenari di consumo di droghe causa poco o nessun danno e che alcuni scenari di consumo ragionevole di droga sono effettivamente utili per salute umana e l'efficienza. "
Durante una telefonata da Zoom nella sua casa di New York, gli chiedo quali siano i probabili effetti della sua ammissione del consumo di eroina.
"Posso vivere più onestamente", risponde. “Posso guardarmi allo specchio. I miei figli possono avere un esempio di come appare il coraggio in tempo reale, non nella storia. È possibile che riceva delle critiche dalla mia università, dai miei datori di lavoro. Così è la vita. Qualunque cosa valga la pena di avere in mente, in particolare qualcosa di importante, comporta dei rischi. Quando  si sarà diradato il polverone, la mia documentazione pubblica sarà presente nel libro e le prove mi scagioneranno ".
"La medicina è conservatrice e sbaglia sul lato della cautela ... ma il costo è immenso"
Dietro di lui nel suo ufficio c'è una fotografia di Malcolm X. Tra le molte altre cose, il libro di Hart è un esame del razzismo e dell'allarmismo che da tempo sono alla base della legislazione sulla droga negli Stati Uniti, portando a un sistema che punisce in modo sproporzionato i tossicodipendenti neri. Mentre la maggior parte degli utenti di crack negli anni '90 erano bianchi, il 90% di coloro che erano stati condannati in base a severe leggi anti-crack erano neri.
Gli afroamericani hanno molte più probabilità di essere incarcerati per crimini di droga rispetto ai bianchi americani. E hanno quattro volte più probabilità di essere arrestati per possesso di marijuana rispetto alle loro controparti bianche. Nel Regno Unito, sebbene la disuguaglianza non sia così estrema, esiste ancora un pregiudizio razziale nella condanna. La scorsa settimana, è stato riferito che gli spacciatori neri hanno 1,4 volte più probabilità di essere condannati a pene detentive immediate rispetto ai bianchi condannati per crimini simili.
Hart mostra la passione del convertito nell'attaccare le idee sbagliate sull'uso di droghe da parte degli afroamericani, perché, come confessa nel libro, una volta "credeva con tutto il cuore che le droghe distruggessero certe comunità nere".
Una visita ad amici bianchi in quartieri "perbene", che erano impegnati nello stesso uso di droghe che credeva portasse a una disfunzione della comunità, gli fece capire che non erano le droghe ma il contesto in cui erano state assunte a danneggiare le persone. Tuttavia, dice che gli ci è voluto molto tempo per riconoscere a se stesso ciò che la sua ricerca scientifica e la sua esperienza personale gli stavano dicendo. Allora perché ha resistito per molti anni alla logica delle sue stesse scoperte su droghe come l'eroina?
"Non era che fossi contrario", spiega. “È stato perché ero incentivato a trovare una certa cosa. E quando sei incentivato a trovare una certa cosa, sei accecato. Avevo bisogno di mantenere il mio laboratorio in funzione. Avevo bisogno di sostenere questi stipendi. Non dovevo difendere la mia posizione con la forza di adesso - ho sempre dovuto pensare all'altra posizione. Finché sei in linea con il pensiero dominante non devi pensarci. Hai tutto questo supporto e strutture costruiti per sostenere quella prospettiva. "
È molto critico nei confronti del National Institute on Drug Abuse (Nida), che secondo Hart finanzia il 90% della ricerca mondiale sulle droghe ricreative, e in particolare del suo direttore, Nora Volkow. Come scrive:
“Molti scienziati che studiano droghe, compresi alcuni alla Nida, ritengono che la Volkow di solito sopravvaluti l'impatto negativo che l'uso di droghe ricreative ha sul cervello e che essenzialmente ignori eventuali effetti benefici che l'uso di droghe può avere. Ma questi scienziati non osano condividere questa prospettiva con lei per paura di ripercussioni che potrebbero avere un impatto negativo sulla loro capacità di ottenere sovvenzioni, tra gli altri vantaggi professionali, dal suo istituto ".
Ripete la stessa accusa nella nostra telefonata, osservando che è una questione di enfasi piuttosto che di empirismo. Se ti concentri solo sul danno che le droghe causano, dice, allora uscirai con un'immagine distorta del consumo di droga. Confronta la situazione con la guida di un'auto. Se l'unica discussione sulle auto fosse dedicata interamente agli incidenti stradali, l'impressione generale sulle auto sarebbe che sono pericolose e da evitare. Tuttavia, la maggior parte delle persone guida le auto in un modo che le porta rapidamente e in modo soddisfacente da A a B.
Questa è essenzialmente la prospettiva di Hart sulle droghe. Utilizzate in modo informato e responsabile, soddisfano uno scopo con solo i rischi minimi. Quando non promuove il suo libro, dice, gli piace poter assumere un oppioide ogni volta che vuole. E alle feste e ai ricevimenti, "è bello avere uno stimolante come un'anfetamina o la cocaina". Soprattutto, gli piace prendere droghe con sua moglie: "È fantastico portare l'MDMA con lei e riconnettersi".
Un altro esempio che usa è l'alcol. Oltre all'alcolismo, molte malattie e morti premature sono attribuite al consumo e all'abuso di alcol, ma la maggior parte delle persone che sorseggiano un bicchiere di vino durante il pasto serale non vede l'alcol in questi termini.
In ogni caso, anche il danno che fanno le droghe, secondo lui, è stato ampiamente sopravvalutato. Noto che il consiglio medico diffuso è che la cocaina, anche in piccole dosi, può causare danni al cuore e talvolta arresto cardiaco. Pensa che sia vero?
"Non sente il bisogno o il desiderio di prendere più eroina e non si sente mai in pericolo reale"
"Falso", dichiara. “Ogni anno diamo migliaia di dosi nei nostri laboratori qui alla Columbia - cocaina sniffata, cocaina fumata - e non abbiamo mai visto niente come un infarto. Penso che in generale, la medicina sia conservatrice e vada dalla parte della cautela. Ma la cosa che non hanno preso in considerazione è che c'è un costo per sbagliare dal lato della cautela e quel costo è immenso. "
Che dire degli allucinogeni e della cannabis forte come la skunk: possono scatenare la psicosi?
"So che grandi dosi di cannabis somministrate a persone inesperte possono scatenare ansia e paranoia che assomigliano a psicosi, ma non ci sono prove per dire che la cannabis causi schizofrenia o disturbo psicotico".
Nel libro, Hart si chiede perché le persone continuano a parlare di astinenza da eroina quando, nonostante il suo uso e le pause occasionali, non ha mai sperimentato nulla di simile alle storie dell'orrore che descrivono. Quindi decide di aumentare la forza e la frequenza della sua assunzione per mettere alla prova l'astinenza. Quando si ferma, attraversa una notte estremamente spiacevole, che dice che non avrebbe fretta di ripetere. Ma non sente il bisogno o il desiderio di prendere più eroina e non si sente mai in pericolo reale (osserva che, al contrario, l'astinenza da alcol è potenzialmente letale).
Quindi gli chiedo notizie di esperienze di astinenza molto più estreme e cito l'esempio di Miles Davis, che ha detto di aver attraversato sette o otto giorni di inferno nel tentativo di cacciare l'eroina.
"Non so che tipo di qualità avesse Miles", dice. “Sai, Miles ha avuto molto tempo libero perché ha pubblicato questi grandi album e ha ottenuto un sacco di soldi in certi momenti. Forse era così irresponsabile nel suo uso di eroina che aveva bisogno di impiegarci così tanto tempo. Forse, ma questo è un esempio estremo. Sarebbe come parlare di qualcuno che subisce più incidenti stradali. La maggior parte di noi non fa questo genere di cose. "
Se le autorità della droga come Nida si concentrano troppo sul danno, Hart dà l'impressione di trascurarlo o minimizzarlo. Non è d'accordo con la frase "riduzione del danno", comune nel trattamento farmacologico, perché enfatizza gli esiti negativi. Il suo suggerimento per un'alternativa è "salute e felicità".
La ricerca della felicità, sancita dalla Dichiarazione di indipendenza, è ciò che veramente galvanizza Hart. Per lui, la droga è una questione di libertà civile. Così come crede, come autodidatta hobbista di armi, nel diritto di portare armi, lui crede anche nel diritto di assumere droghe. Nessuno dei due, sostiene, è dannoso se fatto in modo responsabile.
Il problema, ovviamente, in entrambi i casi è l'uso irresponsabile e cosa fare al riguardo.
"Ovviamente, avremo un requisito di età", dice, "e potremmo dover avere un requisito di competenza per questi farmaci, come una patente di guida. Potrebbe essere necessario sostenere un test o un esame per ottenere la licenza per il permesso di acquistare singoli farmaci come eroina, MDMA, cocaina ".
Non sono sicuro di come andrebbe a finire nel mondo reale, ma c'è molto da rispettare e ammirare nella posizione schietta di Hart. Sta sfidando un'ortodossia, che coinvolge un'industria multimiliardaria delle forze dell'ordine e dell'incarcerazione e questa scelta può condurlo ad una posizione solitaria.
Prima di salutarci, mi dice che si trasferisce in Svizzera, che secondo lui ha la politica antidroga più progressista. “La cosa che mi piace davvero è che si prendono cura della loro gente. Voglio solo essere lasciato solo in un posto tranquillo e noioso. Questo è l'appello. "
Dopo questo libro, dubito che rimarrà solo a lungo.

Offline Baldrick

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8006
Re:SANPA
« Risposta #54 il: 11 Feb 2021, 17:11 »
Boh, mi sembra una lettura personalistica e superficiale, che soprattutto non tiene conto del fatto che lui è uno e quelli che sviluppano una dipendenza e malattie croniche a causa dell'uso (e poi abuso) di droghe pesanti sono milioni. Non è che se uno (incidentalmente uno scienziato) è contento di farsi una pippata deve convincere gli altri che fa bene, anche perché gli occhi per vedere i cervelli bruciati da quella merda (anche negli spazi che riteniamo più sicuri e "liberi") ce li abbiamo.

Offline Baldrick

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8006
Re:SANPA
« Risposta #55 il: 11 Feb 2021, 17:12 »
Aggiungo che però comprendo la radicalità della posizione (che appunto deve portare all'estremo alcuni assunti per poter essere anche solo presa in considerazione) e ne condivido lo spirito di fondo.
Re:SANPA
« Risposta #56 il: 11 Feb 2021, 17:17 »
Secondo me, questo professore si droga....
Re:SANPA
« Risposta #57 il: 11 Feb 2021, 18:15 »
Non mi piace .

Giusto o no .

Offline Baldrick

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8006
Re:SANPA
« Risposta #58 il: 11 Feb 2021, 18:29 »
Comunque la prospettiva mi sembra quella di un anarco-individualista, roba che negli USA è una degenerazione destrorsa del movimento hippie. Difficile da interpretare con una forma mentis "europea".

Offline olympia

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9811
Re:SANPA
« Risposta #59 il: 11 Feb 2021, 18:40 »
Per me un pugno allo stomaco.
 

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