Riporto su questo topic visti gli sgomberi di questa mattina del cinema palazzo e della sede di FN con questo - stranamente ottimo - articolo su repubblica:
https://roma.repubblica.it/commenti/2020/11/25/news/cinema_palazzo_e_sede_di_forza_nuova_lo_sgombero_bipartisan_e_quella_melassa_che_annulla_le_differenze-275708466/Cinema Palazzo e sede di Forza Nuova, lo sgombero bipartisan e quella melassa che annulla le differenzedi Mauro FavaleLe due esperienze in comune non hanno nulla: da una parte c'è un'occupazione che ha mobilitato un intero quartiere, messo in moto processi virtuosi, coinvolto artisti e figure del mondo dello spettacolo per scongiurare la nascita illegittima di un casinò. Dall'altra c'è il quartier generale di un partito di estrema destra diventato punto di partenza, nel corso di questi tre anni, di spedizioni dimostrative di stampo xenofobo e discriminatorioAll'alba di una campagna elettorale che si preannuncia, al solito, aspra e accidentata, lo sgombero di un'occupazione può essere insieme una grana e un'occasione a seconda dei posizionamenti politici. Meglio, allora, avranno pensato in Prefettura, organizzarne due in contemporanea, di diverso colore politico, così da non scontentare nessuno e offrire l'occasione di sventolare, da una parte e dall'altra, la propria bandierina. O, peggio, di silenziare, per opportunismo, ogni voce critica. E così Roma oggi si sveglia in modalità "sgomberi bipartisan": da una parte l'ex Cinema Palazzo di San Lorenzo, di proprietà di un privato, occupato dai movimenti nel 2011, e dall'altra il pub-covo di Forza Nuova in via Taranto, a San Giovanni, nato nel 2017 all'interno di locali Ater che fanno parte del patrimonio pubblico della città.
Due sfratti nell'aria da tempo, disposti all'unisono in nome di una legalità che diventa melassa e copre indistintamente esperienze che in comune non hanno nulla: da una parte c'è un'occupazione, quella del Palazzo, che ha mobilitato un intero quartiere, messo in moto processi virtuosi, coinvolto artisti e figure del mondo dello spettacolo per scongiurare la nascita illegittima di un casinò nel cuore di un luogo dove la speculazione, lo spaccio e gli interessi della criminalità sono da tempo voraci. Dall'altra c'è il quartier generale di un partito di estrema destra diventato una birreria frequentata da personaggi vicini all'eversione neofascista e alle frange più politicizzate delle curve dello stadio Olimpico, punto di partenza, nel corso di questi tre anni, di spedizioni dimostrative di stampo xenofobo e discriminatorio.
Roma, sgomberata la sede di Forza Nuova in via Taranto
Da una parte c'è un luogo che ha prodotto cultura, che ha ospitato festival di letteratura, dibattiti sulla città, inchieste sui quartieri, reading, spettacoli, concerti, iniziative di solidarietà e raccolte alimentari in tempo di pandemia. Nel Palazzo sono cresciuti o passati, per dire, il fumettista Zerocalcare e gli attori Elio Germano e Marcellino Fonte apprezzati e pluripremiati a livello internazionale. Dall'altra c'è uno dei luoghi di riferimento dell'estrema destra della capitale, dove Roberto Fiore e Giuliano Castellino, animatori negli ultimi mesi delle peggiori iniziative negazioniste in città e, prima ancora, di marce e picchetti per non assegnare abitazioni popolari a famiglie rom o immigrate, sono di casa. Mettere tutto sullo stesso piano annulla le differenze, cancella le esperienze, fa calare una coltre di nebbia lattiginosa oltre la quale non si percepisce più nulla se non un indistinto rumore di fondo.
Forse servirà a non scontentare troppo nessuno in questo antipasto di campagna elettorale che potrebbe essere addirittura peggiore di quella del 2016, quando proprio Virginia Raggi, allora candidata per l'M5S e in procinto di vincere trionfalmente quell'elezione, si presentò al Palazzo per affermare l'importanza degli spazi culturali della città. Quelli per i quali, una volta eletta, ha fatto ben poco, consegnandoli a un destino che oggi li mette sullo stesso piano di un'occupazione neofascista, privando così la capitale di un indispensabile presidio di socialità e produzione di cultura dal basso.