Smart working

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Offline FatDanny

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Smart working
« il: 09 Ago 2021, 16:24 »
Visto che nel topic mercato il tema sembrava molto sentito apro questo topic qui.

Lavorando come sistemista mi sono trovato a vedere la cosa dall'altro lato.
Devo dire che la mia impressione in un'organizzazione con circa duemila dipendenti è, come detto nell'altro topic, che chi lavorava lavora anche in questa modalità (anche di più), chi non lo faceva non lo fa nemmeno adesso (e come potrebbe essere altrimenti?)

Senza esaltare acriticamente lo strumento, io ne sono molto contento. Ma penso che dipenda fortemente dalle condizioni di lavoro da remoto (postazione, metri quadri, condivisione spazi, disturbo sonoro, etc) e anche da quanto correttamente vengono definiti gli obiettivi, perché finire in una situazione di iperproduttivita imposta è un attimo, grazie all'ulteriore atomizzazione del rapporto di lavoro, in cui non si condivide più nemmeno il luogo fisico.

Tuttavia devo dire che tra tempo risparmiato di viaggio (non metto una sveglia da un anno e mezzo), possibilità di organizzare il lavoro in modo che mi permette passeggiate, di ritagliarmi due ore di bagno al fiume (non il Tevere :lol: ), di studiare nei tempi morti a me la vita è migliorata sostanzialmente.
Non un po', tanto. Ed in modo molto concreto.
E infatti ho già fatto domanda per lo sw in regime ordinario.

Questione pubblico/privato: nel privato le grosse aziende spingono sullo sw perché possono risparmiare tanto. Le piccole dipende dal settore.
Nel pubblico invece è partita la criminalizzazione perché i dipendenti devono tornare a lavoro. Non è questione di efficienza, semplice necessità economica.
I centri cittadini (e i servizi esternalizzati) in molti casi dipendono dai consumi di questi lavoratori quindi è forte la pressione delle associazioni di categoria per farli tornare.
Ovviamente non mi riferisco dei servizi a sportello, nel cui caso è evidente la necessità di un ritorno al lavoro ordinario.


Offline Kappa

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http://space.tin.it/scienza/decos
Re:Smart working
« Risposta #1 il: 09 Ago 2021, 17:03 »
Penso che la discriminante sia il tipo di lavoro che si fa, ma una cosa è vera: chi non faceva una mazza in presenza, continuerà a farlo anche a distanza, chi si dava da fare, mediamente ora lavora più di prima (meno distrazioni, meno pause, meno tempi morti).
Io mi trovo abbastanza male con lo smart working, perché lavoro in ambito produzione industriale, mi mancano tutte quelle interazioni casuali che aiutano però ad ad avere il polso della fabbrica e cogliere al volo dove sono i problemi.
Certo però che, lavorare da Cracovia a 20°C invece che a Roma dove ora ne fanno 40... enzomma...

Online Gulp

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Re:Smart working
« Risposta #2 il: 09 Ago 2021, 17:08 »
Io ho appena cominciato a lavorare e sono contento di averlo fatto dal vivo, dopo tante ore di lezioni dalla mia cucina.

Dovendo "imparare il metiere", farlo da casa sarebbe limitante.
Re:Smart working
« Risposta #3 il: 09 Ago 2021, 19:49 »
Il mio smartworking credo sia molto atipico, perché per motivi organizzativi la mia organizzazione del lavoro e degli orari ė molto legata agli orari aziendali , reperibilità e necessità di poter risolvere le problematiche eventuali in tempi possibilmente rapidi , poi frequenti videoconferenze non mi lasciano tutta la libertà per ripartire comodamente il lavoro durante la giornata ... Detto ciò sono molto contento e spero di potermi organizzare anche per poter lavorare dalla casa delle vacanze per un discorso di stacco e pace interiore.
Anche io penso che dipende molto dall'efficienza della strumentazione di cui si dispone in casa e dagli spazi, soprattutto in famiglia, credo che una chiara regolamentazione a livello nazionale migliorerebbe ulteriormente le cose anche dal punto di vista economico per lavoratore e azienda...
Concordo con FD: chi lavorava prima lavora anche in sw.. forse anche di più

Offline Torakiki

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Re:Smart working
« Risposta #4 il: 09 Ago 2021, 20:29 »
Sviluppo software all'interno di una PA. Il lavoro è chiaramente effettuabile completamente da remoto ma credo che uno o due giorni a settimana dal vivo siano utili per fare il punto con i colleghi (ore di riunione via zoom o skype non sono la stessa cosa).

Pure qui, purtroppo, c'è stata la corsa a far tornare tutti in ufficio anche se per il momento "solo" 4 giorni su 5. Da settembre però il sentore è quello di ricominciare full time, sia mai che si dia l'impressione di essere inefficienti.
Re:Smart working
« Risposta #5 il: 09 Ago 2021, 21:46 »
Leggo con interesse i vostri interventi.
Il mio caso è particolare. Avevo un giudizio di fragilità covid e lo smart working è stata una forma di tutela, anche se nel cambio ci ho rimesso i buoni pasto, che mi hanno riconosciuto solo fino all'estate scorsa. Tuttavia, superato il giudizio di fragilità covid del medico competente, ho preferito tornare alla normalità. Abito a 15 minuti a piedi dall'ufficio e i benefici dello smart working dal punto di vista della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per me sono molto limitati, e sono praticamente inesistenti dal punto di vista delle condizioni lavorative: casa piccola, spazi limitati e condivisi con i familiari, ecc.
La mia attività lavorativa, inoltre, già di suo dovrebbe svolgersi normalmente fuori ufficio e per questo non può essere svolta completamente in regime di smart working se non in maniera residuale come completamento della giornata lavorativa, come in effetti è attualmente previsto. Facendo astrazione dal mio caso particolare uno smart working di questo tipo un beneficio evidente lo reca a tanti colleghi che abitano fuori sede e non devono più tornare in ufficio a chiudere la giornata, uffici che in molti casi si trovano in zona centrale di città piene di traffico.
Re:Smart working
« Risposta #6 il: 09 Ago 2021, 23:11 »
Io sono stato in Home Office (non smart working) per quasi 15 anni.
Negli anni avevo ottimizzato tutto, e stavo da Dio.
Chiaramente parlo di una realtà con ufficio a 14 km, casa con suddivisioni perfette, maggior parte dei contatti lavorativi con colleghi esteri. Viaggi frequenti. 
Poco prima del Covid per volontà di un patetico mega direttore stile Fantozzi (soprattutto nella sua mentalità anni 70) lo hanno tolto a tutti (eravamo pochi) concedendo tipo re e sudditi un giorno a settimana chiamato di SW (che poi pure su questo termine, ci sarebbe da discutere). Ci davano un’indennità integrativa SACROSANTA perché risparmiavano il pasto mensa e soprattutto il costo della scrivania in sede (svariate migliaia di euro, di cui ci davano solo una parte). Tutto tolto perché “privilegio”.
Poi dopo pochi mesi il Covid, e poi un piano di ristrutturazione violentissima che ha portato decine di colleghi a salutare l’azienda. 
Dopo mesi di “alternanza” a giorni dispari e pari, approfittando della dipartita dei colleghi adesso ci impongono di tornare in una situazione pre-Covid, con colleghi no vax e compagnia bella con i quali dovremmo vederci tutti giorni (escluso il giorno di sw di cui sopra). Ciliegina sulla torta: gli spazi verranno COMUNQUE ridotti della metà entro l’anno e quindi sparirà anche il distanziamento e saremo uno sopra l’altro in open space. Con il Covid che chissà cosa combinerà quest’inverno.
In sostanza: sw o ufficio, la follia o la stronzaggine (o entrambe) di manager pipperi governano queste fattispecie e non esiste nulla di razionale o difendibile conti alla mano. Ho in mente anche esempi peggiori di concorrenti che hanno fatto andare tutti in ufficio durante il Covid senza alcun cambiamento “perché dovete lavorare” certificando il falso come “lavoratori indispensabili”. Ecco qua la realtà dell’itaGlietta nostra.
Aggiungete ferie forzate ogni anno a sfregio e avrete il quadro completo.

Offline Thorin

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Re:Smart working
« Risposta #7 il: 26 Ago 2021, 11:57 »
Lavoro col web e mi sono organizzato in maniera tale che con le dovute cautele potrei lavorare dal pc di ciascuno di voi, a casa vostra, senza risentirne minimamente. Anzi che un terzo del mio lavoro "potrei" farla dallo smartphone.

Dall'inizio della pandemia ho lavorato da casa per quasi 2/3 del tempo mandando avanti 3 progetti come se nulla fosse, ed in più mi sono anche goduto i figli piccoli, cosa non da poco...

Però... tornare in ufficio è stata una bella liberazione, la monotonia di casa e soprattutto la mancanza dello stacco fra casa e ufficio, dico la verità, stava diventando psicologicamente insostenibile.

P.S. Da quando ho iniziato con lo smart credo di non aver preso neanche un giorno di malattia, se mi sento un po' debilitato lavoro da casa e via.
Stessa cosa per le ore di permesso: portare i bimbi dal pediatra mi costava mezza giornata di ferie, adesso un'ora o due.

Offline FatDanny

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Re:Smart working
« Risposta #8 il: 27 Ago 2021, 12:58 »
https://www.leggo.it/italia/cronache/smart_working_pubblica_amministrazione_presenza_ultime_notizie-6160101.html

neanche il buongusto di mentire sui reali motivi del rientro.
Che ne sò, darci dei fannulloni, di quelli che fingono di lavorare.
No no, lo dicono chiaro e tondo che dobbiamo tornare per far girare di più l'economia.
DOVETE mangiare fuori, DOVETE comprare vestiti idonei al lavoro.

Mortaccivostra.

Offline Thorin

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Re:Smart working
« Risposta #9 il: 27 Ago 2021, 14:22 »
https://www.leggo.it/italia/cronache/smart_working_pubblica_amministrazione_presenza_ultime_notizie-6160101.html

neanche il buongusto di mentire sui reali motivi del rientro.
Che ne sò, darci dei fannulloni, di quelli che fingono di lavorare.
No no, lo dicono chiaro e tondo che dobbiamo tornare per far girare di più l'economia.
DOVETE mangiare fuori, DOVETE comprare vestiti idonei al lavoro.

Mortaccivostra.

Wow non so come interpretare quest'ondata di sincerità  :)

Offline LaFonte

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Re:Smart working
« Risposta #10 il: 27 Ago 2021, 21:50 »
Wow non so come interpretare quest'ondata di sincerità  :)

Semplice: ammiccamento ai voti di Confcommercio e ai sindaci delle grandi città e ai proprietari di negozi.

Offline Gio

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Re:Smart working
« Risposta #11 il: 28 Ago 2021, 09:08 »
Per quel che mi riguarda (lavoro nel privato) l'esperienza è positiva. La produttività in smartworking è aumentata e i lavoratori sono mediamente più contenti. Io, che passavo gran parte della mia  vita in ufficio, ho notevolmente migliorato la mia condizione. Che le aziende private risparmino è vero come concetto in generale, ma gli investimenti da fare per introdurre lo smartworking sono tanti e non banali. Anche lo sforzo organizzativo necessario per cambiare modo di lavorare richiede molto impegno e capacità.
Non è un semplice taglio di costi.
Io, alla fine dell'emergenza, potrò scegliere quanti giorni lavorare da casa ogni mese, compatibilmente con le mie attività. Quindi anche questa idea che le aziende private spingano per lo smartworking è un po' estrema. C'è un po' di tutto.

Certamente, poi, lo smartworking è stato la fortuna di alcuni, ma la rovina per altri. E questo dovrebbe essere messo in conto. Il taglio dei costi significa mancato reddito per qualcuno da qualche parte. La mia azienda con la chiusura delle sedi ha messo in seria difficoltà decine di fornitori che dall'oggi al domani si sono trovati senza commessa. Significa lavoratori senza stipendio, famiglie in difficoltà.  È giusto pensarci. Brunetta è un po' estremo, ma il tema c'è ed è serio. Se voi lavoraste per la mensa di un ministero, senza stipendio da quasi due anni, sareste contenti delle sue parole.

Online genesis

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Re:Smart working
« Risposta #12 il: 28 Ago 2021, 10:00 »
https://www.leggo.it/italia/cronache/smart_working_pubblica_amministrazione_presenza_ultime_notizie-6160101.html

neanche il buongusto di mentire sui reali motivi del rientro.
Che ne sò, darci dei fannulloni, di quelli che fingono di lavorare.
No no, lo dicono chiaro e tondo che dobbiamo tornare per far girare di più l'economia.
DOVETE mangiare fuori, DOVETE comprare vestiti idonei al lavoro.

Mortaccivostra.

Un governo di vecchi, ancorato al passato.

Offline FatDanny

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Re:Smart working
« Risposta #13 il: 28 Ago 2021, 11:30 »

Certamente, poi, lo smartworking è stato la fortuna di alcuni, ma la rovina per altri. E questo dovrebbe essere messo in conto. Il taglio dei costi significa mancato reddito per qualcuno da qualche parte. La mia azienda con la chiusura delle sedi ha messo in seria difficoltà decine di fornitori che dall'oggi al domani si sono trovati senza commessa. Significa lavoratori senza stipendio, famiglie in difficoltà.  È giusto pensarci. Brunetta è un po' estremo, ma il tema c'è ed è serio. Se voi lavoraste per la mensa di un ministero, senza stipendio da quasi due anni, sareste contenti delle sue parole.

certo che è giusto pensarci, ma è totalmente folle pensare al Lavoro come ad un principio.
Questa è la follia trasversale agli schieramenti politici che ne fanno un feticcio.
Il lavoro è la risultante di bisogni sociali. Se questi bisogni non ci sono o vengono superati non è che si tengono surrettiziamente in vita per mantenere in vita il feticcio.
Quindi io cambierei proprio la frase dicendo che tocca pensare ai lavoratori, non al lavoro.
Sono due discorsi distinti. Il primo sacrosanto, il secondo un'idiozia, purtroppo molto diffusa, ripeto, trasversale a destra e sinistra.

Questa smaniosa necessità di creare lavoro, come fossero ortaggi in cui metti i semi e cresce a prescindere da bisogni concreti.
Questa smaniosa necessità di crescita, che sta ammazzando sto mondo.

Il lavoro è diretta espressione di bisogni. Non vanno creati bisogni dal nulla pur di mantenere il lavoro come principale forma di mediazione sociale.
Al contrario sulla base dei bisogni concreti del momento va diviso il lavoro. Aumentano/differiscono i bisogni? Aumenta il lavoro. La tecnologia abbassa il lavoro necessario? Diminuisce il lavoro.
Se non ci sono bisogni per 30 mln di forze lavoro, allora si divide il lavoro in parti inferiori per tutti.
Si lavora meno tutti.
non è utopia, basterebbe che la ricchezza venisse amministrata secondo una differente logica.
Una logica umana e concreta, non attraverso l'automatismo astratto della riproduzione allargata di valore.

Offline FatDanny

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Re:Smart working
« Risposta #14 il: 01 Set 2021, 10:10 »
ah non contiamo una cosa: tutti gli investimenti fatti nella PA per lo smart working grazie alla bella pensata di brunetta diventano totalmente inutili.
Soldi regalati alle imprese, poi però si dice che il pubblico spreca, i fannulloni e blablabla :lol:

Cosa non si fa per qualche punto di PIL...

Offline riccio72

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Re:Smart working
« Risposta #15 il: 01 Set 2021, 10:43 »


Certamente, poi, lo smartworking è stato la fortuna di alcuni, ma la rovina per altri. E questo dovrebbe essere messo in conto. Il taglio dei costi significa mancato reddito per qualcuno da qualche parte. La mia azienda con la chiusura delle sedi ha messo in seria difficoltà decine di fornitori che dall'oggi al domani si sono trovati senza commessa. Significa lavoratori senza stipendio, famiglie in difficoltà.  È giusto pensarci. Brunetta è un po' estremo, ma il tema c'è ed è serio. Se voi lavoraste per la mensa di un ministero, senza stipendio da quasi due anni, sareste contenti delle sue parole.


Questo discorso però vale fino a un certo punto, perché è vero che tutte le società di servizio hanno subito un duro contraccolpo, ma i lavoratori in smart non è che sono spariti. I bisogni ci sono lo stesso (che siano alimentari o di svago come per es. la palestra).
Per es. il fruttivendolo sotto casa mia si prende la quota per i miei pasti che prima andava alla mensa o al bar vicino all'ufficio. Considera pure i soldi che confluivano tutti a Roma nelle zone di maggior concentrazione degli uffici, ora vengono redistribuiti maggiormente nelle zone di residenza e soprattutto in provincia. Negozi e aziende di servizio nella provincia di Roma dovrebbero beneficiare di più di questa nuova modalità lavorativa.
La mia ovviamente è un ipotesi formulata in base alla mia esperienza privata. Sicuramente ho un maggior saving a livello economico, ma quello che spendo ora lo spendo per intero localmente.
Re:Smart working
« Risposta #16 il: 01 Set 2021, 10:53 »
capisco il bello e il senso dello sw, pero' personalmente ho fatto un mese di lavoro da casa e volevo mori'. non l'avevo mai fatto prima (l'idea di portarmi il lavoro a casa mi ha sempre fatto orrore) e spero vivamente di non doverlo fare mai piu'.

Offline Thorin

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Re:Smart working
« Risposta #17 il: 01 Set 2021, 12:13 »
Questo discorso però vale fino a un certo punto, perché è vero che tutte le società di servizio hanno subito un duro contraccolpo, ma i lavoratori in smart non è che sono spariti. I bisogni ci sono lo stesso (che siano alimentari o di svago come per es. la palestra).
Per es. il fruttivendolo sotto casa mia si prende la quota per i miei pasti che prima andava alla mensa o al bar vicino all'ufficio. Considera pure i soldi che confluivano tutti a Roma nelle zone di maggior concentrazione degli uffici, ora vengono redistribuiti maggiormente nelle zone di residenza e soprattutto in provincia. Negozi e aziende di servizio nella provincia di Roma dovrebbero beneficiare di più di questa nuova modalità lavorativa.
La mia ovviamente è un ipotesi formulata in base alla mia esperienza privata. Sicuramente ho un maggior saving a livello economico, ma quello che spendo ora lo spendo per intero localmente.

Sacrosanto.
A parte che anche se vado in ufficio mi porto il pranzo da casa (ma questo sono io), ma per lavorare da casa ho anche affrontato delle spese che fino a poco prima non erano necessarie.
Ad esempio uno stand per tenere alto il laptop, un nuovo mouse, una sedia da ufficio, e luce, gas, acqua che prima durante il giorno non erano utilizzati.

Miopia da parte di Brunetta o mancetta per qualche lobby, c'è poco da fare.

Online mr_steed

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Re:Smart working
« Risposta #18 il: 01 Set 2021, 12:39 »
[...]

Miopia da parte di Brunetta o mancetta per qualche lobby, c'è poco da fare.

Probabilmente un coacervo di ambedue le cose  :x

Personalmente ho lavorato moltissimo da casa e, se non ci si sa gestire, il "non stacco" tra "lavoro-vita familiare-riposo" può essere più stressante dell'andare in ufficio, ma alla fine, oltre al sapersi organizzare, dipende anche dall'approccio e dalle abitudini del singolo individuo.

Proprio per questo motivo, secondo me, al contrario dei vaccini che andrebbero resi obbligatori quanto meno per molte categorie lavoratrici al più presto, è sullo smart working che dovrebbe essere logico lasciare la libera scelta al lavoratore... Ma immagino che gruppi telegram a favore dello "smart working" o contro "la dittatura del lavoro in ufficio" non esistano...

Chi preferisce stare a casa dovrebbe poter scegliere di lavorare da casa; a chi si trova meglio in ufficio dovrebbe essere permesso di continuare ad andarci. Nel caso di sbilanciamento troppo a favore di una delle due opzioni, in caso creasse problema per attività che obbligano necessariamente alla presenza, se non continua almeno saltuaria, magari si possono riorganizzare le mansioni dei singoli dipendenti.

Re:Smart working
« Risposta #19 il: 02 Set 2021, 09:00 »
lo smartworking per me è un atto di maturità e di civiltà.
Non 5/5, ma a seconda dei tuoi programmi, dei tuoi impegni.
E' un modo di gestire il tuo tempo in maniera diversa dove puoi avere un migliore bilancio tra vita lavorativa e personale.
Non credo fino in fondo a quelli che dicono "ah, si lavora molto di più".
E' proprio sbagliato il concetto del più e del meno, quando è la qualità del lavoro e i risultati e il centrare gli obiettivi quello che conta.
Un 5/5 massivo su tanti strati della organizzazione, non è salutare alla organizzazione stessa venendo a mancare momenti comuni che non possono essere sostituiti dalle videoconferenze e dall'abuso delle stesse.
Un'ultima osservazione: ci sono aziende che resistono perchè ci sono fasce di popolazione aziendale che non possono lavorare da remoto (penso agli addetti sulle linee di produzione, e in generale tutto il mondo produttivo), per queste persone vedere colleghi d'ufficio in smartworking non è piacevole per una sorta di "invidia" e per evitare tensioni e rimostranze anche sindacali, lo smartworking viene fortemente scoraggato.
Ci sono anche altre realtà medio -piccole dove la componente familiare-padronale con la vecchia generazione ancora in sella, che vede lo smart working come una sorta di vacanza o preferisce vedere i propri dipendenti riempiere gli uffici.
 

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