L'Italia offre riparo a decine di torturatori (e genocidi - due reati strettamente connessi) arrivati dal Sud America e dal Rwanda da metà anni 80 in poi.
I cr1minali latinoamericani per sfuggire ai giudici del loro Paese hanno utilizzato (a ritroso) oltre a una doppia cittadinanza 'miracolosamente' ottenuta gli stessi canali che permisero a circa 30mila nazisti di rifugiarsi in sud America nel corso degli anni 50 e oltre (P2 -Vat - servizi).
Quelli giunti dal Rwanda sono - in estrema sintesi - tutelati dalla tonaca che indossano.
A memoria conto almeno cinque casi di negazione dell'estradizione da parte delle autorità italiane mediante supercazzula (nella richiesta c'era sempre l'imputazione per tortura, tanto basta per invalidarla) o sulla base di documenti palesemente falsi.
IMHO Il blocco della legge (che cmq così com'è fa schifo) è solo in parte un omaggio all'ala destra della Polizia di Stato. Butterei un occhio a quel che resta della P2 (avvocato Sinagra mi sta leggendo?) e all'atavico senso di sottomissione dello Stato italiano agli omaccioni d'oltretevere.
Aggiungo che l'assenza del reato di tortura nel ns. ordinamento può creare grossi problemi agli investigatori italiani che stanno indagando sulla tragedia di Giulio Regeni.