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Non ho dubbi che la mia posizione sembri insensata, dal momento che poggia su considerazioni che nulla hanno a che vedere con l'attuale punto di vista 'mainstream'.
Ma e' solo per quello.
Partendo dal PIL che non e' un'unita' di misura, ma un indicatore.
Come dici tu questo indicatore rappresenta cio' che si produce, ma l'unita' di misura non e' il kilogrammo, il metro, le ore spese a lavorare o altro. L'unita' di misura del PIL e' la moneta, che sia Euro, Sterlina, Dollaro o la pizza di fango camerunense.
E come indicatore della crescita, un PIL di 10 milioni e' piu' 'cresciuto' di uno di mille.
Ma questo e' solo parte del 'problema'.
Tu dici che non si risolve la poverta' stampando moneta a caso.
Ma e' quello che si e' fatto con i subprime, volontariamente o meno, entrambe le cose. O almeno si e' tentata la seconda, mettendo in atto comunque la prima.
Perche' nel perseguire questa crescita, si e' dato silenzioso consenso alle banche di 'stampare' moneta.
A cavallo del nuovo millennio si e' stampata sempre piu' moneta virtuale, ma gia' dagli anni 80 c'era chi aveva pensato e lavorava alla criptovaluta, in forma di prestito che non aveva alcuna garanzia reale e materiale al momento dell'emissione.
Oltre a dare ai meno abbienti capacita' di consumare di piu', questa moneta virtuale serviva, e serve, a produrre beni materiali ed immateriali, da consumare. Ingrossando cosi il PIL, ma soprattutto creando i presupposti per quella maggiore valuta circolante che tu nomini e che era cio' che avrebbe coperto l'emissione di quella virtuale fatta in precedenza.
Invece dello stato che mette in circolazione moneta, spendendo secondo la teoria Keynesiana, tale moneta l'hanno messa le banche. Motivo per cui quando il sistema e' andato a zampe in aria, lo stato ci ha dovuto mettere i soldi.
Il tutto proprio sulla base che non importa come, dove, quando, perche' 10 milioni sono sempre meglio di mille.
Ma se l'indicatore della crescita' e' la capacita' di produrre beni materiali, e poi immateriali, sulla base della piramide di Maslow, le materie prime necessarie per produrre tali beni dovrebbero essere ancor piu' importanti.
Ma di questo ci si accontenta del prezzo, dimenticando tutto il contorno di guerre, destabilizzazioni, crisi umanitarie, ecc.ecc.
Perche' l'economia guarda solo al prezzo. E lo fa sulla base teorica della domanda e dell'offerta.
Perche' Smith e compagnia cantante fino a qualche decina di anni fa, viveva in un mondo dalle risorse 'illimitate'.
Perche' c'erano solo una percentuale di esseri umani e i loro consumi erano di gran lunga inferiore ai nostri. Non le crisi che oggi sono all'ordine del giorno.
Tanto che oggi c'e' gia' chi pensa a 'minare' le discariche
https://www.ft.com/content/0bf645dc-d8f1-11e7-9504-59efdb70e12f .
Mentre se il prezzo del latte e del formaggio aumenta, c'e' chi si preoccupa dei consumatori che non devono essere vittime di quello che e' l'assunto principe dell'economia. Ossia il prezzo basato sulla domanda e l'offerta.
E allora ecco che il punto diventa a mio avviso, se questa crescita, questa economia, il capitalismo, il socialismo e tutto l'ambaradam che c'e' intorno non vada ripensato nella sua (quasi) totalita', ringraziando chi e' 'intervenuto' finora (intendo nel campo economico e dintorni, non certo in questo topic) ma realizzando che siamo sul ciglio di un burrone e che dobbiamo trovare il modo di tornare indietro.
Costi quel che costi, anche in temini di recessione infelice, ma visto che la crescita economica da molti non viene considerata 'reale', quanto reale potra' essere 'recidere' da essa?